Società

Emanuela Maccarani: «Sono stata in silenzio per anni solo per tutelare le ragazze»

Per trent’anni alla guida della squadra nazionale italiana di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani è stata messa alla porta con una e-mail, che ha letto dopo aver appreso il suo licenziamento dai media. Oggi, a poche ore dalla notizia che ha cambiato nettamente la sua quotidianità, è pronta a difendersi dalle accuse di abusi arrivate dalle ex-atlete Anna Basta e Nina Corradini. «Il mio stato d’animo attuale è sereno, anche se mi sembra di vivere in un film dove ad ogni scena accade qualcosa di clamoroso», ci rivela.

L’intercettazione tra l’ex-presidente della Federginnastica, Gherardo Tacchi, e l’attuale numero uno, Andrea Facci, (dalla quale emerge un linguaggio sessista e irrispettoso nei confronti di alcune atlete) è l’ennesima pagina di una storia con molte ombre.

«Credo che il mio percorso sia scandito da tanti momenti, da ciò che era scritto in paradiso, come dice il mio legale. Finora non ho parlato perché la mia priorità è sempre stata tutelare le ginnaste e farle lavorare nel modo più sereno possibile. Ora che mi hanno licenziato potrò difendermi. Il rinvio a giudizio si basa solo su delle parole, non ci sono prove».

«Dopo le accuse che mi sono state mosse, nei miei riguardi è iniziato un processo mediatico pesante. Mi dispiace che questa campagna possa aver insinuato qualche dubbio anche in chi ha sempre apprezzato il mio lavoro senza mai percepire nemmeno per un momento comportamenti non corretti. Ho sempre avuto rispetto per tutti, sono fatta così. Ora che non sono più l’allenatrice delle Farfalle potrò difendermi con maggiore tranquillità. Ho taciuto su tante cose perché se avessi parlato le ragazze non sarebbero andate alle Olimpiadi».

«Mi hanno detto che sono stata licenziata non per le accuse di abusi, ma perché si vuole iniziare un percorso di rinnovamento. Accetto questa motivazione, anche se alla luce di ciò che sta emergendo mi sembra che il nuovo non sia migliore del vecchio».

In trent’anni alla guida della squadra nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani ha dato tutta se stessa. «La Federginnastica non è una holding, per capire l’incredibile lavoro che abbiamo fatto servirebbe sapere da come siamo partiti, con quali mezzi. La casa delle Farfalle, che oggi è un’eccellenza, solo pochi anni sarebbe stata impensabile. Fino a non molti anni fa non avevamo a disposizione nemmeno il sottopedana…».

Ad accusare Emanuela Maccarani sono state due ex-atlete, Anna Basta e Nina Corradini. «Nina non è nemmeno mai stata una Farfalla. Anna aveva deciso di ritirarsi, poi ha provato a tornare ma non ce l’ha fatta. Forse c’è un po’ di rancore. Dovrebbe far riflettere che entrambe sono restate fuori dal gruppo che è andato dalle Olimpiadi. Ciò che mi fa molto piacere, invece, è che in questi giorni sto ricevendo centinaia di messaggi di solidarietà da tante ragazze, anche da alcune che non sentivo da anni. Una mi ha addirittura mandato la foto della figlia appena nata. Adesso mi dedicherò a rispondere a tutte, lo meritano».


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