Cina: balzo delle vendite retail grazie agli aiuti statali, langue la produzione
La produzione industriale del paese è rallentata al 5,8% su base annua a maggio dal 6,1% del mese precedente. L’ultima lettura è risultata leggermente più debole delle aspettative degli analisti per un aumento del 5,9%. Gli investimenti in immobilizzazioni, riportati su base annua, sono aumentati del 3,7% quest’anno a maggio rispetto all’anno precedente, superando le previsioni di Reuters per una crescita del 3,9% e rallentando rispetto a una crescita del 4% nei primi quattro mesi.
Il vecchio dilemma del mattone. All’interno degli investimenti in immobilizzazioni, la contrazione degli investimenti immobiliari si è aggravata, scendendo del 10,7% nei primi cinque mesi, secondo i dati del governo. Un comunicato ufficiale dell’istituto nazionale di statistica ha dimostrato che i prezzi delle nuove case nelle città più ricche di livello 1 hanno continuato a diminuire, scendendo dell’1,7% a maggio rispetto a un anno fa, mentre quelli nelle città di livello 2 e 3 sono scesi rispettivamente del 3,5% e del 4,9%. Ma non è sufficiente per fermare il crollo del mercato immobiliare. Il tasso di disoccupazione cinese basato sui sondaggi urbani a maggio si è attestato al 5,0%, passando dal 5,1% di aprile al livello più basso dal novembre dello scorso anno.
L’effetto dazi reciproci. L’incertezza nelle politiche commerciali globali ha frenato non poco le prospettive di ripresa. L’accordo tariffario raggiunto da Pechino e Washington a metà maggio ha dato un sollievo temporaneo alle esportazioni del Paese, spingendo alcune aziende ad anticipare le spedizioni mentre raddoppiava il numero dei mercati alternativi. Le parti hanno raggiunto una tregua di 90 giorni per annullare la maggior parte dei prelievi a tre cifre aggiunti sui beni dell’altro all’inizio di aprile. Il segretario al Commercio Howard Lutnick ha dichiarato la scorsa settimana che le tariffe statunitensi sulle importazioni cinesi rimarranno al livello attuale del 55%.
Infatti le esportazioni cinesi sono cresciute meno del previsto a maggio, anche se l’aumento delle spedizioni verso le nazioni del sud-est asiatico, i paesi dell’Unione Europea e l’Africa ha contribuito a compensare il forte calo delle merci dirette negli Stati Uniti. Le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate di oltre il 34% rispetto a un anno fa, il calo più netto dal febbraio 2020.I dati commerciali degli ultimi due mesi hanno indicato la resilienza delle esportazioni cinesi, secondo Goldman Sachs, segnalando «la difficoltà per i dazi bilaterali di ridurre significativamente le esportazioni cinesi totali».
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