a casa del bruto gli orologi della vittima e ora rischia l’accusa di rapina
PESARO – Si aggrava la posizione del pesarese di 45 anni accusato di aver picchiato con una sedia e morso un arbitro 18enne al termine della partita tra Arezzo e Vis Pesaro under 13 della scorsa domenica 8 giugno. L’uomo è già indagato per lesioni aggravate e sequestro di persona, ma si aggiunge l’ipotesi della rapina.
La perquisizione in casa
Nel corso di una perquisizione disposta dalla pm Elisabetta Iannelli nella sua casa di Pesaro, infatti, sono stati ritrovati due orologi appartenenti alla vittima del pestaggio, Lorenzo Petrelli. L’ipotesi è che siano stati sottratti al direttore di gara mentre il giovane era a terra tramortito dalle botte. Durante la perquisizione sono state ritrovate anche le chiavi dello spogliatoio all’interno del quale è avvenuta l’aggressione, con l’uomo che è entrato chiudendo a chiave la porta alle sue spalle e riaprendola solo dopo che qualcuno, attirato dalle urla dell’arbitro, ha iniziato a bussare. Al Corriere Adriatico il padre della vittima aveva raccontato le immagini scioccanti riprese dalle telecamere interne dello stadio comunale di Arezzo. Per le botte il 18enne ha riportato la frattura di due costole, contusioni e ferite da morsi, con una prognosi di 40 giorni. Con questi nuovi elementi l’uomo rischia ora di essere indagato anche per rapina, oltre che per lesioni aggravate e sequestro di persona. La fase preliminare delle indagini è in corso e ad occuparsene sono i carabinieri di Arezzo. Dopo l’aggressione la Vis Pesaro ha decretato un daspo contro il papà violento, nei momenti concitati del dopo partita erano stati proprio alcuni dirigenti della Vis ad aiutare le forze dell’ordine nell’identificazione del violento. L’uomo, rapidamente individuato, va incontro a provvedimenti amministrativi come divieti di accesso ad eventi sportivi (Daspo) e dovrà sostenere un procedimento penale. Il padre dell’arbitro aggredito, Simone Petrelli, ha però raccontato che subito dopo l’aggressione subita da suo figlio Lorenzo non ha ricevuto nessuna chiamata dalla società biancorossa.
La vicinanza dello sport
Parole di vicinanza dal mondo dello sport e dai vertici dell’Aia erano invece arrivate subito dopo le botte. Il presidente dell’Associazione italiana arbitri Antonio Zappi aveva chiesto un intervento deciso del governo con un appello in cui parlava di «una vera e propria emergenza sociale» riferendosi alle aggressioni agli arbitri e spiegando che l’attacco contro Lorenzo Petrelli era il primo ad essersi verificato contro un fischietto durante una partita tra ragazzini così giovani.