500 euro di tasse in più a testa. Così affossiamo imprese e famiglie
La manovra economica straordinaria della Giunta regionale motivata dai conti in rosso della sanità regionale che ha prodotto degli aumenti, sulla base del reddito, è stata fortemente contestata dalla coalizione di centrodestra più civici perché rappresenta un colpo durissimo che, a loro dire, metterà in ginocchio l’economia della regione, colpendo indiscriminatamente cittadini, lavoratori e aziende”. I consiglieri di Fratelli d’Italia, Forza Italia, civici e Lega hanno fatto i primi conti sugli effetti degli aumenti:
“Ogni umbro pagherà oltre 500 euro in più di tasse” e indicano l’aumento della pressione fiscale di “322 milioni di euro”. Respingono le accuse sulla sanità ribadendo che i conti sono diversi, altri fondi sono in arrivo, e che il negativo oscilla sui 90milioni di euro come nel 2017 quando non c’era stata la pandemia.
“Noi abbiamo ridato 30 milioni di euro alle famiglie umbre – La loro manovra fiscale è al limite del prelievo forzoso e dimostra chiaramente come l’unico obiettivo sia garantire equilibri interni a una maggioranza extralarge, piuttosto che il
bene della comunità. Quando siamo stati noi al governo regionale – ricordano gli esponenti dell’opposizione – non abbiamo aumentato di un centesimo la pressione fiscale. Eppure, abbiamo dovuto affrontare situazioni debitorie pesantissime ereditate proprio dal centrosinistra: dai bilanci in crisi della Provincia di Perugia, alle criticità del trasporto pubblico locale, fino alle difficoltà delle comunità montane”.
Per l’opposizione il rischio commissariamento, dato quasi per certo dalla maggioranza, è solo un alibi per giustificare la stangata: “Commissariamento che, guarda caso, non viene mai preso in considerazione nella delibera approvata dal centrosinistra per giustificare la stangata. A conferma di una vera messa in scena orchestrata ad arte per ingannare gli umbri che è già stata smascherata. Ora saremo noi a mettere in atto un’operazione verità per vedere da vicino l’operato dei primi tre mesi della sinistra al governo”.
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