Veneto

Test di medicina da rifare per gli studenti di quarta delle scuole superiori

Una sentenza del Tar del Lazio cancella le speranze di decine di studenti friulani che, con un anno di anticipo, hanno superato il test di ingresso alla facoltà di Medicina.

Poco importa se con il punteggio raggiunto avevano già l’immatricolazione a Medicina in tasca, dallo scorso 17 gennaio la sentenza del Tribunale amministrativo ha bloccato lo scorrimento della graduatoria e circa 4 mila aspiranti medici, a livello nazionale, dovranno rifare la prova.

Studenti e genitori si ritengono beffati da un decreto che consente agli allievi del quarto anno delle superiori di sostenere per quattro volte il test. In molti, lo scorso anno, hanno superato le prove lo scorso aprile e luglio.

Ma a colpi di ricorsi e sentenze i loro sforzi sono svaniti e ora, attraverso il comitato Quartini, chiedono al ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, di convalidare i punteggi conseguiti nei test del 2023.

Il ricorso

A presentare il ricorso è stato uno studente del quinto anno per contestare il meccanismo di equalizzazione per effetto del quale «due candidati potrebbero essere stati giudicati in misura diversa non in quanto l’uno è più preparato dell’altro, ma perché a uno dei due sarebbe stato somministrato un kit di domande reputato sulla base dell’equalizzazione più difficile o più semplice».

Nonostante il ricorso sia stato accolto il proponente non è stato ammesso a Medicina perché il suo punteggio resta comunque troppo basso. Il ricorso, insomma, finisce per danneggiare coloro che hanno investito tempo e denaro per avere la possibilità di concentrarsi quest’anno al solo esame di Stato.

«Mia figlia – racconta Selene Zanette di Pordenone, mamma e docente di scuola superiore – ha frequentato i corsi organizzati dal Comune di Pordenone con fondi pubblici».

I genitori chiedono «con urgenza la riconsiderazione della decisione, tenendo conto delle ingiustizie inflitte a 23 mila studenti, di cui circa 4 mila avevano già un punteggio potenzialmente utile per l’ammissione» le fa eco Annamaria Canciani da Udine, mamma di Francesca, secondo la quale «è fondamentale proteggere gli sforzi degli studenti che con dedizione si preparano per diventare i pilastri della sanità pubblica. Questi giovani, con sacrifici e studio – aggiunge –, hanno anticipato il test di ammissione, dimostrando una competenza paragonabile a quella dei colleghi di quinta».

La norma

Alcune settimane fa il ministro ha annunciato la modifica del test di ingresso a Medicina, anticipando il blocco del Tolc med, il sistema introdotto un anno fa, che consente ai ragazzi di ripetere il test quattro volte, due al quarto e altrettante al quinto anno delle superiori.

Il presidente del corso di laurea dell’ateneo friulano, Paolo Lanzetta, non ha dubbi: «Al momento, la sentenza del Tar non si traduce in ingressi per gli studenti del quarto anno delle superiori che hanno già superato il test. Dovranno rifarlo». La confusione c’è e studenti e genitori, in assenza di risposte, si riservano di agire nelle sedi opportune.


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