Policoro, il Lido Club 86 devastato dalle fiamme
Il Lido Club 86 a Policoro (MT) andato in cenere davanti ai bagnanti. Nessun ferito solo tanta paura fra le persone già presenti in zona. Tra le ipotesi probabili un corto circuito
Non era ancora le 9 del mattino di ieri, sabato 14 giugno, quando il fumo ha cominciato ad alzarsi e a circondare pian piano il Lido Club 86 a Policoro (MT). In poco tempo l’intera struttura in legno è andata distrutta mentre sul posto sono arrivate le squadre dei Vigili del Fuoco provenienti dalla sede distaccata di Policoro e dal distaccamento dei volontari di Montalbano.
LIDO CLUB 86, IN FIAMME LA STRUTTURA DI LEGNO
Richiesto anche il supporto di un’autobotte e del Nucleo Investigativo Antincendi Territoriale.
Toccherà ai carabinieri indagare sulle cause delle fiamme che potrebbero essere state provocate da un corto circuito provocato dal frigorifero e escluderebbero quindi la pista di origine dolosa. Per fortuna nessun è rimasto ferito anche se tra i bagnanti c’è stata paura.
BINOMIO INCENDI – LIDI BALNEARI
Il binomio fiamme-lidi balneari, però, ha riportato alla memoria le stagioni nel Metapontino caratterizzate dai roghi appiccati nei lidi sulla costa jonica.
Un fenomeno che nessuno vuol vivere di nuovo, in particolare mentre ci si appresta ad affrontare un altro anno da grandi numeri come accade ormai da tempo sulle coste del Metapontino.
Sembrano per fortuna lontani gli anni in cui nel giro di poche ore luoghi destinati allo svago e alle vacanze si trasformavano in relitti.
I CASI DEL KIKKA E DEL BAIA DELLE SCIMMIE
Era accaduto ad esempio al lido Kikka e al Baia delle Scimmie finiti in fumo nel maggio del 2022.
I due episodi avevano portato all’arresto del 39enne Davide Suriano. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, con l’incendio del primo lido, la Baia delle scimmie, avrebbe voluto punire l’affronto subito qualche giorno prima in un bar da un conoscente che vi lavorava come custode, e da uno dei presunti prestanome del boss del clan Schettino, egemone sugli affari criminali a Scanzano e dintorni.
In particolare il fatto che avessero osato chiamarlo «infame» e «pisciaturo» soltanto perché aveva confermato ai carabinieri, che lo avevano convocato in caserma come teste, le percosse subite tempo addietro in un altro locale dal figlio del boss Schettino e alcuni suoi amici.
L’incendio del lido La Kikka, invece, sarebbe motivato dal tentativo di recuperare del denaro da un secondo conoscente che vi lavorava sempre come custode.
L’ANNO DI FUOCO DEL METAPONTINO
Il 2022, per il Metapontino, era stato un anno “di fuoco”.
Erano stati quattro infatti gli episodi che avevano riguardato a tre lidi diversi tra Policoro e Scanzano. Tre a maggio e l’ultimo a settembre.
Il primo episodio risaliva al 15 di maggio, appunto, al “Baia delle scimmie” a Scanzano.
Intorno alle 21.30 il fuoco aveva distrutto il corpo centrale del lido, in località Terzo Madonna; un angolo di spiaggia sperduto e suggestivo, dove quella era l’unica struttura in fase di allestimento. Malgrado l’arrivo immediato dei soccorsi nulla si era potuto fare per salvare la struttura dall’azione devastante delle fiamme. Il risultato era stato un mucchio di cenere, tanti investimenti inceneriti in pochi minuti.
I DIVERSI EPISODI
Un secondo episodio il 17 maggio ed un terzo il 19 maggio avevano riguardato in ambedue i casi il lido la Kicca a Terzo Cavone.
In un primo caso era andato a fuoco il prefabbricato amovibile ma senza nessuna utenza elettrica, anche se nelle vicinanze c’era il modulo con cucina, frigorifero e altro.
FIAMME E LIDI
Le fiamme non erano divampate per un caso fortuito, ovvero la sabbia bagnata dalla pioggia che ricopriva le pedane e ne ha fortemente rallentato la combustione. Nel secondo caso a poche ore di distanze il lido era andato di fatto completamente distrutto.
L’ULTIMO EPISODIO
L’episodio ultimo era stato quello dell’8 di settembre poco dopo le 5 del mattino al lido Bambulè a Policoro uno degli stabilimenti più conosciuti quando si è reso necessario spegnere un incendio che aveva colpito in particolare il ristorante in legno e distrutto completamente la struttura.
Sul posto vi erano anche delle bombole di gas gpl raggiunte in un caso dalle fiamme che hanno portato ad una forte deflagrazione udita anche a distanza.
L’INCENDIO AL LIDO CLUB 86
Episodi che, secondo quanto emerge in queste ore, non hanno nulla in comune con l’incendio di ieri, sabato 14 giugno, a Policoro ma che sono appunto un allarme che nella zona sembra tornare alla memoria.
Dalle prossime ore si comincerà a pensare a come rialzarsi perchè l’estate non aspetta e gli operatori devono riprendere le loro attività.
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