MotoGp Argentina, Marc Marquez cerca l’allungo su Bagnaia. Martin salta anche Austin
È su questa pista, che dieci anni fa è cominciato tutto: a due giri dal termine Valentino Rossi supera Marc Marquez e va in testa, l’altro cade nel tentativo di rispondergli. Da quel momento, il Doc diventa un «nemico» per il giovane fuoriclasse catalano: il mancato sorpasso di Assen, con Rossi che taglia la curva e vince; le polemiche dopo Phillip Island e la sciagurata corsa di Sepang, il numero 46 che a Valencia si vede sfuggire il decimo titolo della carriera. Il pubblico – soprattutto, quello italiano – che decide di voltare le spalle al Cannibale, fino ad allora presunto erede del campione di Tavullia. Nel 2018 Marquez butterà giù Valentino alla curva 13 con una manovra – non sanzionata – che farà andare su tutte le furie il suo avversario. Il suo nemico, appunto. E in questo fine settimana, Marc cercherà di annientare sportivamente un altro rivale, oggi compagno di squadra in Ducati: Pecco Bagnaia. Benvenuti a Termas de Rio Hondo, nel profondo nord argentino, una cuspide era Brasile e Paraguay dove la gente parla con uno strano accento e i tifosi raggiungono il circuito dopo aver percorso una delle strade più pericolose del mondo, soprannominata la Carrettera de la Muerte.


La pista (con poco grip) che piace a Marquez
Nonostante tutto, è una delle piste preferite da Marc Marquez, che ci ha già vinto tre volte in carriera: qui non corre nessuno da due anni, e il mancato grip del circuito sarà una delle grandi incognite di un weekend che vede i fratelli Marquez largamente favoriti: Marc (e Alex) hanno dominato il primo appuntamento in Thailandia, il Cannibale si è già preso le chiavi dell’ultimo gioiello di Borgo Panigale (mentre Pecco, cui è stato affidato anche lo sviluppo, deve ancora prendere le misure). È ragionevole pensare che il catalano voglia accumulare il vantaggio più ampio possibile – la prossima settimana si va a Austin, che è come il suo giardino di casa – prima di tornare su percorsi come Losail o Jerez, dove il piemontese è sicuramente più a suo agio.
Bezzecchi l’ultimo a vincere
Fino al 1999 si correva a Buenos Aires (storico successo di Valentino nel 1998, in 125). Quando il Motomondiale è tornato in Argentina, nel 2014, ha scelto di spostarsi molto più a nord – non lontano da Tucuman – nell’obiettivo anche di dare una spinta turistica a una regione povera e ancora poco attrezzata, ma bellissima dal punto di vista naturale. A parte la tripletta di Marquez, qui in passato ha vinto sempre un pilota diverso: Valentino (2015), Vinales (2017), Crutchlow (2018), Aleix Espargaró (2022) e nell’ultimo appuntamento, 2023, Bezzecchi.
Martin ancora fuori, salterà anche Austin
Se Marc riuscirà a salire sul podio, salirà a quota 113. E per la Ducati, che continua a monopolizzare il campionato, sarebbe la sessantasettesima volta consecutiva. Termas de Rio Hondo è un percorso storico anche per l’Aprilia, che qui è tornata a vincere tre anni fa con Esparagaró e che purtroppo dovrà fare a meno del suo campione del mondo Jorge Martin, che dopo Thailandia e Argentina salterà anche il prossimo gp di Austin. “Vedremo se riuscirò a recuperare per quello del Qatar” ha detto oggi.
Circuito difficile: attenzione alla quinta curva
Secondo i tecnici della Brembo, che fornisce i freni a tutti i piloti della MotoGp, il circuito di Termas de Rio Hondo (4,806 km di lunghezza) rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 3, nonostante la presenza di 3 frenate della categoria «difficile», controbilanciate da 3 «medie» e 2 «leggere». A ogni giro i piloti utilizzano i freni per poco meno di 29 secondi, pari al 29 per cento della durata della gara. La curva più dura per l’impianto frenante è la quinta, perché è preceduta da un rettilineo di 1.076 metri che permette alle moto di raggiungere i 344 km/h: per affrontare il tornante sono obbligati a scendere a 72 km/h facendo ricorso ai freni per 5,8 secondi durante i quali percorrono 281 metri.


Gp Argentina: programma e dove vederlo in tv
Da venerdì a domenica, l’appuntamento argentino sarà trasmesso su Sky Sport e in streaming su Now, mentre Tv8 manderà in chiaro e in diretta le qualifiche di tutte e 3 le classi e la sprint race di sabato (in differita il gp domenicale). Attenzione agli orologi e al fuso orario.
Venerdì si comincia quando in Italia saranno le 13: in programma la prima sessione di prove della Moto3, quindi Moto2 (13.50) e MotoGp alle 14.45; poche ore più tardi (17.15) tocca di nuova alla Moto3, quindi la Moto2 alle 18.05, e alle 19 c’è la seconda session della MotoGp, decisiva per i migliori 10 che passano direttamente alle Q2 del giorno dopo.
Sabato terza prova libera alle 12.40 per la Moto3, alle 13.25 per la Moto2, alle 14.10 per la MotoGp che subito dopo dà il via alle Q1 e Q2; le qualifiche di Moto3 sono alle 16.50, quelle di Moto2 alle 17.45. La sprint race della MotoGp scatta alle 19 italiane.
Domenica, giorno di gp: alle 14.40, il breve warm up della MotoGp. Il via alla gara di Moto3 è in programma alle 16. La Moto2 parte alle 17.15. Semaforo verde per la MotoGp alle 19 (sempre diretta Sky, differita su Tv8 alle 21).
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