Piemonte

Mondiale per club, gli juventini d’America aspettano la squadra


La voglia di Juventus negli Stati Uniti sarà soddisfatta tra poche ore. Marcella Maruca è una delle tante e dei tanti tifosi a stelle e strisce bianconere: 33 anni, italiana di seconda generazione, ama la Vecchia Signora da sempre. È il suo legame con l’Italia, con le sue radici: fa parte dello Juventus Official Fan Club Empire State, a Manhattan, New York.

Ci racconta le sue origini?

«Sono italoamericana di seconda generazione, vivo a New York. Mia mamma è mezza siciliana, di Alcamo, e mezza abruzzese, di Colonnella, in provincia di Teramo. Mentre mio padre è calabrese di Falerna».

Andrà a vedere la Juventus in questo Mondiale per Club? «Assolutamente sì, andremo alla partita a Philadelphia. Salterò l’esordio a Washington, ma ci sono alcuni nostri soci che andranno sia alla prima che all’ultima del girone a Orlando».

Quanta attesa c’è per l’arrivo della Juventus?

«Ogni volta che la Juve arriva in America è sempre un grande emozione. La parte della società che cura i rapporti con i Fan Club fa sempre il massimo per poter dare qualcosa in più ai nostri membri. A parte le partite, hanno allestito uno Juventus Village a Toronto per gli oltre 200 soci del loro Fan Club, ripetendo la cosa a Boston».

E a New York?

«Come città siamo molto orgogliosi di poter ospitare la Juve per il progetto Extreme Fields (che porta i tifosi a giocare due contro due con alcune leggende bianconere, ndr)».

Come è percepito il club negli Usa?

«La Juventus è molto amata qui, si vede da quanti fan club ufficiali abbiamo. Sono 17, dislocati in tutto il territorio. Considerando che per creare un club sono necessari almeno 20 soci, ma nelle grande città ci sono anche verso 100. Quest’anno nel nostro club, l’Empire State, siamo a quota 83. Naturalmente parliamo soltanto dei soci».

Come mai tifa Juventus?

«Il calcio è sempre stato una passione nella mia famiglia. Ho giocato sin da bambina e mio nonno Renato è stato un grande tifoso del Milan. Io e miei fratelli siamo cresciuti guardando le partite di calcio con lui ogni weekend in casa. Questa passione per il calcio è stato il regalo più grande che mi potesse fare».

In che ruolo giocava a calcio?

«Da piccola giocavo sempre in porta, quindi il mio idolo non poteva che essere Gianluigi Buffon. Poi il blocco Juve del Mondiale del 2006 è stato un momento che ha significato molto per me».

Qual è la rivalità più sentita?

«Inter e Milan sono quelle più sentite per noi, soprattutto perché guardiamo le partite nello stesso bar del Milan Club NY».

Facciamo una classifica dei suoi bianconeri preferiti?

«Sono stata molto fortunata nel conoscere tanti giocatori come Pirlo, Chiellini, Barzagli, Marchisio grazie al nostro club. Nella storia il mio preferito è Buffon. Nella squadra di quest’anno direi Gatti».

Contenta della permanenza di Tudor?

«Sì, lui sa l’importanza di questa maglia e ci dà quel qualcosa in più che, in una squadra molto giovane, serve veramente tanto».

Un pronostico?

«So solo che il sarà molto caldo per noi tifosi».

Chiudiamo con Yildiz. Sarà all’altezza dei grandi numeri 10 della storia bianconera?

«Mi piace molto, ha l’opportunità di lasciare un segnale importante nel nostro club».


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