Cultura

Microfonare la batteria? Ecco qualche dritta per avere un gran suono!

Una guida alla microfonazione della batteria: tecniche, scelta dei microfoni e gestione della fase per un suono perfetto.

Microfonare una batteria non è solo una questione tecnica, ma un’arte che richiede esperienza, orecchio e creatività. Che si tratti di una registrazione in studio o di un live, la scelta e la posizione dei microfoni possono fare la differenza tra un suono pieno e potente o un risultato piatto e privo di dinamica.

Vediamo i principali approcci e le tecniche usate dai professionisti per ottenere un suono di batteria eccezionale.

Il punto di partenza: il suono della batteria acustica

Prima di parlare di microfoni e posizionamenti, è fondamentale assicurarsi che il kit di batteria suoni bene acusticamente.
Una batteria ben accordata, con pelli adatte al genere e un giusto bilanciamento tra tom, rullante, cassa e piatti, sarà molto più semplice da catturare con i microfoni.
Spesso vengono utilizzati muffling (cuscini, gel, nastri) per controllare le risonanze e rendere il suono più definito.

Tecniche di microfonazione

Il metodo classico a tre microfoni (Glyn Johns e varianti)

Un approccio storico e ancora molto utilizzato è quello ideato da Glyn Johns, ingegnere del suono di The Rolling Stones, Led Zeppelin e The Who.
La tecnica prevede 3 microfoni:

  • Uno sopra la batteria, indicativamente sopra il rullante, per catturare un suono bilanciato dell’intero kit.
  • Uno laterale, posizionato vicino al floor tom, per dare profondità e corpo.
  • Uno sulla cassa, per enfatizzare i bassi e il punch.

La chiave di questa tecnica è mantenere le stesse distanze dal rullante per evitare problemi di fase.

Microfonazione moderna multi-mic

Per generi più contemporanei e set maggiormente complessi, si utilizzano più microfoni per avere massimo controllo in fase di mix. Una configurazione tipica include:

  • Cassa: un microfono interno (es. Shure Beta 91A) per l’attacco e uno esterno (es. AKG D112) per il corpo.
  • Rullante: un microfono sopra (es. Shure SM57) e uno sotto per catturare la risposta della cordiera.
  • Tom: microfoni dinamici vicino alle pelli (es. Sennheiser MD421).
  • Overhead: detti anche “panoramici”, una coppia di condensatori per catturare il suono generale della batteria e dei piatti.
  • Room mic: per aggiungere ambiente e spazialità.

La gestione della fase: evitare problemi di cancellazione

Un aspetto cruciale della microfonazione della batteria è il rispetto della fase tra i vari microfoni. Se due microfoni catturano lo stesso suono con polarizzazioni opposte, il segnale può annullarsi parzialmente, generando un suono debole e privo di basse frequenze.
Per evitarlo, si possono:

  • Controllare le distanze tra i microfoni.
  • Usare la funzione di inversione di fase sui preamplificatori.
  • Affidarsi all’ascolto: se un suono sembra più “vuoto” con due microfoni attivi, c’è probabilmente un problema di fase.

Scelte stilistiche e suono finale

La microfonazione deve adattarsi al genere musicale:

  • Rock classico: mirate a suono aperto e naturale con tecniche minimaliste come Glyn Johns.
  • Jazz: meglio con microfoni stereo in XY e ripresa della stanza, per un suono caldo e organico.
  • Indie/Folk: ricercate un suono intimo, spesso less is better, quindi meno microfoni e più ambiente.
  • Metal/Pop moderno: qua non bisognerebbe transigere, ovvero close miking su tutti gli elementi per il massimo controllo.

Ricordiamoci che non esiste un’unica “formula magica” per microfonare una batteria: la chiave sta nel sperimentare, ascoltare e trovare il giusto equilibrio tra tecnica e creatività. E, chiaramente, fare esperienza e orecchio: it’s the ear, not the gear!
Prima di tutto devi sapere come suona naturalmente una batteria, dal marchio al modello preciso, e come il batterista la gestisce, da come la suona alle sue preferenze di dispozione e suono.

Conoscere i microfoni e il loro posizionamento è importante, ma l’elemento essenziale rimane sempre il suono originale della batteria e il modo in cui viene suonata.
Nella fonia esiste una regola d’oro: se l’acqua è sporca a monte, non sarà certo pulita a valle!

Risorse utili alla tua formazione

Se ti servono consigli sul mix dei suoni di batteria durante e dopo il recording, dai un’occhiata alla playlist dei video “Mixing Tricks” di Tommy Dell’Olio!

Se invece sei interessato in generale aimparare a registrarti da solo, il videocorso di Giacomo Pasquali “Corso base di Home Recording” è quello che fa per te!

Infine, se cerchi di miglioraere la tua tecnica e il tuo playing sulla batteria, ecco 3 videocorsi assolutamente imperdibili:




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »