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Michelle Trachtenberg, svelata la causa ufficiale della morte a 39 anni: complicazioni legate al diabete mellito

Era il 26 febbraio di quest’anno quando l’attrice americana Michelle Trachtenberg è stata ritrovata senza vita nel suo appartamento di Midtown Manhattan dalla madre. La notizia della sua morte, avvenuta a soli 39 anni, ha scosso il mondo dello spettacolo (e non solo). Nota per i suoi ruoli in serie di grande successo quali Buffy e Gossip Girl, Michelle Trachtenberg è morta per cause che, in un primo tempo, sono apparse incerte, anche per via della decisione della famiglia di non autorizzare un’autopsia per motivi religiosi. Tuttavia, il 16 aprile l’Ufficio del Medico Legale di New York ha confermato che la causa della morte dell’attrice è stata una complicazione del diabete mellito. Le autorità mediche, riporta il magazine People, hanno classificato il decesso di Michelle Trachtenberg come morte naturale.

Michelle Trachtenberg, la causa ufficiale della morte

Come riporta il sito di Today, non risulta noto quando all’attrice sia stata diagnosticato il diabete, né quale tipo specifico di diabete avesse. Al momento, infatti, né la famiglia, né i medici legali hanno fornito ulteriori dettagli sul suo stato di salute pre-decesso. Tuttavia, fonti citate da NBC New York avevano riferito che, poco prima della morte, Michelle Trachtenberg aveva subito un trapianto di fegato. È rilevante sottolineare che, secondo la National Kidney Foundation, il diabete può insorgere dopo un trapianto d’organo come effetto collaterale dei farmaci antirigetto, aggravando il quadro clinico di pazienti già in stato di fragilità.

Diabete mellito: che cosa c’è da sapere

Gli esperti di Centro Medico Santagostino ricordando che il diabete mellito è una patologia cronica caratterizzata da un’eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuta a un’alterata produzione o azione dell’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero. Come si legge dal portale di Santagostino, il diabete mellito si distingue principalmente in due forme: il diabete di tipo 1, su base autoimmune, e il tipo 2, più frequente e spesso correlato a sovrappeso, alimentazione scorretta e sedentarietà.

Tra i sintomi più comuni si segnalano poliuria (aumento della quantità di urina), sensazione di sete intensa, fame e stanchezza. Se non trattato, può causare gravi complicanze a carico di occhi, reni, cuore, sistema nervoso e circolatorio. Il trattamento prevede una gestione personalizzata, che può includere modifiche dello stile di vita (a partire dalla dieta), terapia farmacologica e, nei casi necessari, somministrazione di insulina. Il monitoraggio costante della glicemia è essenziale per tenere sotto controllo la malattia.

Se non curato, il diabete mellito può portare al decesso, anche a causa di una correlazione tra ipoglicemia e arresto cardiaco. Secondo quanto riportato dal sito dell’Auxologico, «il tasso di morte improvvisa nei giovani con diabete di tipo 1 è 10 volte superiore a quello dei soggetti di controllo della stessa età e le morti notturne improvvise rappresentano fino al 27% di tutte le morti inspiegabili nelle persone con diabete di tipo 1».


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