Trentino Alto Adige/Suedtirol

Buon senso e rispetto: “Una legge da migliorare”

Da qualche settimana stiamo portando avanti una riflessione attorno alla legge provinciale che permette ai guardiacaccia di decidere l’eutanasia per gli animali selvatici presenti sul territorio.Una sentenza recente ha ribadito la legittimità alla soppressione di una volpe dopo un incidente e il presidente dell’Ordine dei Veterinari Franz Hintner ha partecipato alla conferenza stampa dell’Associazione Cacciatori dove si ribadiva la bontà della norma. Pensiero molto diverso quello di Gaetano Penocchio presidente della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) che, in una nota, ha scritto di “leggi locali che, di fatto, legalizzano l’esercizio abusivo di professione veterinaria”.

In Alto Adige abbiamo un veterinario apprezzato in tutto il mondo come il dottor Lorenzo Crosta. Un’eccellenza della medicina aviaria e non solo. Di sicuro la sua è un’opinione estremamente qualificata e siamo andati a cercarla. “Bisogna avere un approccio razionale, non ideologico e rispettoso delle professioni” la sua premessa. “Detto questo è ovvio che un animale colpito da un incidente grave vada aiutato con la soppressione. Un capriolo con una gamba spezzata, per esempio, avrebbe pochissime possibilità di sopravvivenza. È chiaro, però, che questa decisione deve spettare a un veterinario”. In Alto Adige vengono realizzati dei corsi per preparare i guardiacaccia. “Intanto bisogna capire nel dettaglio chi effettua questi training, che grado di approfondimento hanno e come sono strutturati. L’eutanasia rimane comunque una pratica in campo alla professione veterinaria”.

Esiste, però, un problema di logistica legata all’impossibilità di avere veterinari presenti ovunque in un territorio come quello altoatesino. “Ripeto, bisogna anche essere realisti. È impensabile disseminare tutto l’Alto Adige di veterinari. È certamente pensabile, però, che un guardiacaccia intervenuto su un animale ferito possa contattare un veterinario telefonicamente inviando foto e video e arrivando a una risoluzione di eutanasia comunque in pochissimi minuti. Nei casi più eclatanti difficilmente ci sono dubbi mentre c’è tutta una zona intermedia dove un veterinario può intuire margini di cura o salvezza che magari un guardiacaccia non vede per via della differente preparazione. Sarebbe anche una tutela in più per gli stessi guardiacaccia che agirebbero dopo un consulto professionale assolutamente qualificato. In sostanza il guardiacaccia che ha consultato il veterinario prima di effettuare l’eutanasia all’ animale ha tutte le tutele per difendersi subito da qualsiasi attacco mediatico o politico”. 

C’è poi un delicato aspetto rispetto all’eutanasia. “Ritengo vada standardizzata e codificata il sistema con cui si pratica l’eutanasia. Un proiettile nel capo è probabilmente accettabile ma prendere un animale e strangolarlo sul collo non lo è. Sarebbe un punto che sarebbe opportuno toccare. Insomma, in estrema sintesi credo che questa legge vada modificata per essere portata ad una forma che tuteli di più tutti: l’animale, i veterinari e gli stessi guardiacaccia”.

✍️ Alan Conti 







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