Aveva già subito un’aggressione in Colombia
Emergono nuovi elementi che riguardano l’indagine sull’omicidio di Alessandro Coatti, il 38enne biologo di Longastrino brutalmente ucciso in Colombia. L’ultima novità giunge dalla testimonianza di un amico, secondo il quale Coatti, assassinato e fatto a pezzi nella città di Santa Marta, avrebbe subito un’altra aggressione nello stato sudamericano.
La rivelazione viene riportata dal quotidiano La Repubblica all’interno di un’intervista organizzata con Marcelo, ultimo amico a sentire personalmente il 38enne prima della tragedia. Nei giorni precedenti intanto erano trapelate alcune nuove ipotesi per spiegare le modalità dell’uccisione di Coatti. Marcelo, cileno, dichiara infatti di aver avuto contatti con Coatti la mattina di sabato 5 aprile: il biologo, in quel momento, si trovava in hotel a Santa Marta ad attendere un mezzo di trasporto che lo portasse al Parco di Tayrona. Secondo l’amico, il 38enne era sereno e tranquillo. Poi il mistero.
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Nel corso dell’intervista, lo stesso Marcelo racconta di come il biologo – prima dell’arrivo in Colombia – avrebbe passato tre settimane in Bolivia, ospite di un giovane di nome Joshua. Marcelo, Alessandro e Joshua (in compagnia anche di altre persone) avrebbero trascorso il tempo a divertirsi e a ballare con i Caporales centralistas San Miguel, gruppo di ballo di cui il ravennate faceva parte. Poi Joshua sarebbe tornato a Londra, dove vive, mentre Marcelo in Cile.
Coatti, invece, avrebbe manifestato la chiara intenzione di proseguire il proprio viaggio in Sudamerica, dirigendosi appunto in Colombia: tappa sconsigliata da tutti gli amici, in quanto considerata estremamente pericolosa. E proprio lì, infatti, il 38enne avrebbe subito un’altra aggressione. Marcelo, nell’intervista, racconta che Alessandro gli avrebbe confidato di aver conosciuto un ragazzo a Medellin, “una brava persona”. E sarebbe stato proprio quest’ultimo ‘nuovo’ amico ad aiutarlo dopo aver subito un’aggressione, per la quale è stato comunque costretto a recarsi all’ospedale. Sempre secondo quanto riportato dal giovane cileno, le conseguenze fisiche per Coatti non sarebbero comunque state gravi.
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Quest’ultima novità aggiunge, dunque, un ulteriore tassello al complicatissimo puzzle del viaggio in Sudamerica del biologo, sempre più sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. Da Roma, tra l’altro, il governo italiano ha deciso di inviare a Santa Marta una squadra di carabinieri del Ros, pronta ad affiancare la polizia locale.
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