Veneto

picchiata a sangue, è salvata da un passante

Incredibile a Venezia. Giovane viene aggredita per strada e finisce in ospedale in codice rosso, e la violenza poteva anche avere esiti ben peggiori. Tutto inizia quando sono da poco passate le 11.30 di ieri, domenica mattina. Improvvisamente, in Lista dei Bari, a due passi dalla stazione di Santa Lucia, una giovane donna di 23 anni è stata selvaggiamente aggredita da un uomo in evidente stato di alterazione. Calci, pugni, insulti. Un’escalation di rabbia incontrollata a cui ha posto un freno solo l’intervento coraggioso di un passante, Stefano Bonaldo, 50 anni, capo di gabinetto del presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale.

Scrive la Nuova Venezia: “Mi sono passati davanti inseguendosi, li ha persi di vista quando hanno girato l’angolo della calle, ma quando ha sentito le grida sono corso a controllare”. A quel punto il passante si è trovato davanti ad una scena tremenda: la ragazza era sbattuta a terra, tempestata da una raffica di calci ai fianchi, allo stomaco, alla testa, al volto. Allora ha chiamato le forze dell’ordine e si è messo in mezzo per fermare quella furia devastante. Ed è riuscito, senza mai alzare le mani, a fermare quel violento attacco che aveva già fatto cadere rovinosamente la 23enne sui masegni.

Grazie al suo intervento la situazione, già drammatica, non si è trasformata in tragedia. L’aggressore ha anche reagito colpendolo sul volto, ma Bonaldo non si è tirato indietro ed anzi ha continuato a seguire l’uomo rimanendo in contatto con le forze dell’ordine per individuarlo. Un gesto che gli è valso l’ammirazione dei carabinieri e di chi ha assistito alla scena, e che probabilmente ha salvato la vita alla giovane donna.

L’aggressione a Venezia in pieno giorno: un fatto inesplicabile

La sequenza degli eventi si è sviluppata in pochi minuti. Secondo quanto riportato dal testimone, tutto è cominciato con una strana rincorsa tra le due persone. Bonaldo li ha visti passargli davanti. Poi sono spariti dentro calle Zen. Pochi istanti dopo, però, un urlo femminile ha squarciato il silenzio delle calli veneziane. E’ stato quel grido disperato che ha spinto Bonaldo ad intervenire. Dice il testimone: “Quando sono arrivato, la ragazza stava cercando di recuperare la sua borsa. È stato allora che si è scatenata la violenza bestiale”.

Calci al volto, pugni alla schiena e allo stomaco, schiaffi e strattoni. Il tutto davanti agli occhi increduli del funzionario, che ha deciso immediatamente di frapporsi tra i due per proteggere la vittima che era attaccata con una furia cieca mai vista prima. Anche le raccomandazioni di smettere, non ottenevano risposta, ma anzi il ladro-aggressore è partito con un colpo violento che ha fatto volare via gli occhiali all’uomo.

Scene di straordinaria follia e violenza che non sono certo usuali per la nostra città, non certo abituata a certa delinquenza.

Aggressione fermata a mani nude

Pur colpito, Bonaldo non ha perso la calma. Ha cercato di proteggere la ragazza e di bloccare l’aggressore senza usare la forza, fino a costringerlo alla fuga. Quando l’aggressore ha capito che il passante non si sarebbe fatto da parte, si è finalmente dato alla fuga ma a quel punto l’uomo l’ha inseguito dando continue indicazioni ai carabinieri. Senza abbassare lo stato di allerta, però, dato che il violento ha anche provato a lanciargli contro una transenna presa da un cantiere.

Nel frattempo, alcuni passanti avevano allertato i soccorsi, così in breve tempo sul posto sono arrivati i sanitari del Suem e i carabinieri, che hanno potuto prestare i primi soccorsi alla giovane.

Entrambi, la 23enne e Bonaldo, alla fine sono stati trasportati con l’idroambulanza a sirene spiegate fino all’ospedale. La ragazza è stata presa in carico con un codice rosso, anche se fortunatamente non è stata dichiarata in pericolo di vita. Bonaldo è invece stato ricoverato con un trauma cranico causato dal colpo ricevuto in volto.

La giovane ricoverata a Venezia in stato di shock

Secondo quanto riferito dai sanitari, la giovane era in evidente stato di shock e non riusciva a riprendersi, comprensibilmente dati i trami subiti, anche psicologicamente. La 23enne piangeva, chiedeva di chiamare la madre, che l’ha raggiunta poco dopo al Pronto soccorso dell’ospedale Civile, trovandola sconvolta, distrutta dal dolore fisico e psicologico.

La gravità dell’aggressione, consumatasi in una delle zone più frequentate della città, ha lasciato apparentemente senza parole anche gli uomini dell’Arma. L’aggressore-scippatore, secondo le prime informazioni, sarebbe un uomo di circa 35 anni. Secondo una prima ricostruzione, solo pochi giorni prima avrebbe tentato di rubare in un negozio del centro storico.

Le autorità sono ora al lavoro per rintracciarlo e procedere con i provvedimenti del caso. Si ipotizzano per lui diverse accuse, tra cui lesioni gravi e persino resistenza a pubblico ufficiale.

L’eroismo discreto di un cittadino

Nel frattempo, in tutto questo mare di violenza, resta il gesto di Stefano Bonaldo in qualche modo ad incoraggiare per il futuro. L’uomo ha già sporto denuncia formale. Intervistato dalla stampa locale nel pomeriggio di domenica, ha minimizzato il proprio gesto, ma le sue parole evidenziano tutto l’impatto emotivo dell’accaduto: “È stata una delle scene più brutte della mia vita. Ma non potevo voltarmi dall’altra parte. Sarebbe potuta finire molto peggio”.

Da un lato un grande esempio di senso civico, dall’altro il degrado di una società in cui la violenza si impossessa sempre di più della cronaca, sfociando addirittura in quelle che una volta erano conosciute per essere tranquille calli veneziane.


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