Lazio

Affidopoli, l’attacco alla giornalista Rai e le mancate scuse di Ricci – Il Tempo


Pietro De Leo

Storia di stizza e di doppia morale. A sinistra, ovvio, ora come sempre accade. Marche, esterno giorno. Il candidato della sinistra alla guida della Regione, l’europarlamentare del Pd Matteo Ricci, viene avvicinato da una giornalista di “Far West”, programma di Ra3 condotto da Salvo Sottile. Lo interpella, la cronista, sull’inchiesta Affidopoli, indagine della Procura su presunte irregolarità che riguarderebbero 600 mila euro di affidamenti diretti in favore di un paio di associazioni culturali da parte del Comune di Pesaro ai tempi in cui Ricci era primo cittadino. Comincia un botta e risposta, tra Ricci e la giornalista. L’eurodeputato sostiene che il legislatore abbia chiarito che quella tipologia di affidamenti si potesse realizzare. La giornalista sostiene che il legislatore ha invece abrogato una norma in vigore, e che pure l’Anac ha avuto qualcosa da dire. Insomma, nessun blitz e nessun agguato, ma semplicemente una troupe che si avvicina a un candidato presidente di regione, a margine di un evento pubblico, per chiedergli conto di un passaggio che sta comprensibilmente captando molta attenzione nella campagna elettorale per le regionali. Nel duello dialettico, Ricci sbotta: «Capisco che non sapete come fare in questa campagna elettorale per le regionali, ma basta». E ancora, sempre rivolto alla giornalista: «Siete servi di Fratelli d’Italia».

 

 

 

Affermazioni che hanno scatenato le reazioni del partito chiamato in causa. Una polemica proseguita per tutto il fine settimana, anche sottolineando che, a parti invertite, se fosse stato un esponente del centrodestra a rivolgersi in modo simile a una giornalista, avremmo avuto la sollevazione della sinistra, anche delle femministe. Ieri, un nuovo capitolo. Ricci non si scusa, ma anzi parlando all’Adnkronos rilancia: «Gli attacchi della destra per la vicenda con la giornalista di FarWest? Sono talmente terrorizzati dal fatto di perdere le elezioni regionali che se ne inventano di ogni, proprio loro che stanno occupando la Rai in tutte le posizioni». Una posizione che scatena la contro-reazione di Fratelli d’Italia: «L’unico terrore che vedo è quello di Matteo Ricci, soprattutto dopo la grande manifestazione di Francesco Acquaroli», dice Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera del partito di Giorgia Meloni, riferendosi alla convention di apertura della campagna elettorale del candidato di centrodestra.

 

 

 

«Per il resto -aggiunge Bignami- Ricci continua a non rispondere: su come sono stati utilizzati i fondi del Comune di Pesaro e alla giornalista non presentando le sue scuse, confermando così la sua arroganza e ipocrisia miste a uno scarso rispetto per le donne. Non c’è che dire: il Pd non poteva scegliere un miglior esponente per rappresentarla per quel che è». Francesco Filini, capogruppo di Fdi in Commissione Vigilanza Rai, osserva: «Basterebbe ammettere di aver esagerato, anche considerando che si trattava di una giornalista, visto che proprio la sinistra dice di essere così attenta alla tutela del giornalismo di inchiesta». Augusta Montaruli, che della Vigilanza è vicepresidente, punge le «Femministe in servizio permanente della sinistra che non hanno levato un sopracciglio per difendere una donna così male apostrofata dal potente di turno. Chissà se si fosse trattato di un uomo, se Ricci sarebbe stato così arrogante». C’è poi un dato politico intorno alla vicenda, e cioè che, di fatto, non si sono udite particolari voci a sostegno del candidato del centrosinistra da parte di esponenti della sua coalizione, in quello che appare come un momento particolarmente critico per quanto siamo soltanto all’inizio della corsa. Insomma, se queste sono le fasi iniziali, il tentativo di recupero della sinistra nelle Marche si profila come una scalata all’Everest.


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