Infrastrutture sarde nel mirino dei tagli di Salvini: l’allarme delle Province per la sicurezza stradale

La Sardegna è al centro di una crescente preoccupazione riguardo ai tagli voluti dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ai fondi destinati alle infrastrutture locali, in particolare per quanto concerne la sicurezza stradale. Il recente decreto promosso da Salvini mira a sbloccare grandi opere a livello nazionale, accelerando il provvedimento punta ad accelerare la realizzazione di infrastrutture strategiche a livello nazionale.

L’Unione Province Italiane (UPI) e le Province sarde hanno lanciato un allarme in merito alla riduzione dei finanziamenti provenienti dal governo centrale, esprimendo timori significativi per la manutenzione della rete viaria provinciale e per la sicurezza dei cittadini. Gli amministratori locali temono che la riduzione dei fondi si traduca in una minore capacità di intervento sulla manutenzione delle strade provinciali, con un conseguente aumento dei rischi per la sicurezza degli automobilisti e dei residenti.

Battista Ghisu, amministratore straordinario della Provincia di Oristano, ha espresso con chiarezza il disagio del territorio, denunciando un “taglio choc” da parte di Roma e ha sottolineato come la Sardegna, a causa della sua specificità insulare, necessiti di una particolare attenzione e di investimenti mirati nel settore infrastrutturale. La riduzione dei fondi, secondo l’amministratore, rischia di penalizzare ulteriormente una regione già svantaggiata dalla sua posizione geografica.

Di contro, esponenti sardi della Lega, come Michele Pais, hanno sostenuto con forza che non si sono verificati tagli ai finanziamenti destinati alle opere pubbliche di competenza statale. Pais ha anzi affermato che, sotto la guida del Ministro Salvini, sarebbero stati recuperati importanti finanziamenti per progetti infrastrutturali cruciali per l’isola, citando investimenti significativi per il completamento di strade e il potenziamento della rete ferroviaria. Questa posizione tende a distinguere tra i fondi destinati alle Province e gli investimenti diretti dello Stato.