Adolescenti, diminuisce il consumo di alcol e fumo di sigaretta, ma sono in aumento le e-cig
“Sono in aumento nuovi rischi comportamentali e per la salute” tra gli adolescenti e le adolescenti d’ Europa: è questo il messaggio chiave contenuto recente studio dell’European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (Espad), coordinato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e pubblicato ieri, 20 maggio, insieme all’Euda, l’Agenzia Europea sulle droghe.
Lo studio si basa sulla rilevazione condotta nel 2024 in 37 paesi europei e raccoglie dati utili a fotografare l’uso e abuso, tra giovanissimi, di alcol, sigarette tradizionali ed elettroniche, droghe, farmaci e gioco d’azzardo online. Numeri che, nonostante la loro eterogeneità anche geografica, segnalno un trend in continua crescita. Si tratta dell’ottavo ciclo di raccolta dati portato a termine dal progetto Espad dalla sua nascita (1995): ai fini della ricerca hanno partecipato 113.882 studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, attraverso un questionario anonimo. Questa edizione segna quindi 30 anni di monitoraggio dei comportamenti a rischio tra gli adolescenti europei.
I risultati Espad 2024 si riferiscono alla sperimentazione e alle percezioni degli studenti relativamente a tabacco, alcol, sostanze psicoattive illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove sostanze psicoattive, social media, videogiochi e gioco d’azzardo. Una ricerca importante che ha inoltre convogliato la sua attenzione sul benessere mentale dei giovanissimi e sulle attività di prevenzione necessarie da adottare per salvaguardare la salute dei ragazzi e delle ragazze.
Dati alla mano, il consumo di alcolici nell’arco della vita tra i giovani tra i 15 e i 16 anni è diminuito costantemente tra il 1995 e il 2024 pur rimanendo elevato, passando dall’88% al 74%. Un calo che ha interessato anche il cosiddetto binge drinking (l’abitudine di bere consecutivamente 5 o più drink), una pratica giovanile passata dal 36% nel 1995 al 30% nel 2024, ovvero “il livello più basso registrato da Espad”. Nonostante il calo generalizzato però, l’abitudine di bere resta costante, anche in Italia, paese che si colloca sopra la media europea (80% nell’arco della vita e 42% negli ultimi 30 giorni, secondo il sondaggio) ma che invece registra livelli inferiori di consumo a rischio (26% binge drinking).
Per quanto riguarda il fumo, invece, il consumo di sigarette tradizionali viene sempre più soppiantato da quelle elettroniche. Anche in questo tipo di dipendenza si è registrato un calo significativo in termini percentuali: gli studenti “che hanno fumato almeno una volta nella vita sono diminuiti di oltre la metà, passando dal 68% nel 1995 al 32% nel 2024″.
Il trend in diminuzione è da correlare anche alle varie politiche di controllo sul tabacco degli ultimi due decenni. Anche in questo caso l’Italia mostra livelli di consumo sopra la media europea. Si osserva però, almeno per quel che riguarda il fumo di sigarette tradizionali, una positiva diminuzione: dal 55% del 2019 al 39 % del 2024. Cresce al contrario il fumo con e-cig, passato dal 14% al 22%: e in prevalenza a fumare sono ragazze. In 30 paesi, dei 37 complessivi, è il 46% delle ragazze a riferire di aver fumato, contro il 41% dei maschi.
L’utilizzo di sostanze illecite diminuisce (dal 19% nel 2015 al 14% nel 2024) ma è in aumento l’uso di farmaci senza prescrizione medica. Uno studente sedicenne su otto (14%) ha detto di aver consumato una sostanza illecita almeno una volta nella vita. Tranquillanti e sedativi sono i farmaci più utilizzati (8,5 %), seguiti da antidolorifici (6,9 %) e farmaci per attenzione e iperattività (3,4%). Tra gli stupefacenti, la cannabis resta la più comune sebbene anche il suo uso sia diminuito, nell’arco della vita, al 12% da un picco del 18% nel 2003 (11% nel 1995).
L’Italia, con il 18%, si situa di nuovo sopra la media europea me registra una diminuzione significativa rispetto alle ultime rilevazioni, quasi 10 punti percentuali (27% sia nel 2015 che nel 2019, anni in cui sono state osservate le incidenze più alte degli ultimi 30 anni. Il 5.2% degli studenti italiani mostra un profilo di consumo di cannabis a rischio dipendenza. E ancora: il 3% degli studenti sedicenni europei ha riferito di aver fatto uso di Nps (le cosiddette designer drugs, sostanze chimiche di nuova ideazione che imitano l’effetto delle droghe sottoposte a proibizione) nell’arco della propria vita (erano 3,4 % nel 2019), che significa un livello di consumo più elevato rispetto ad amfetamina (1,8%), Mdma o ecstasy (2,1%), cocaina (2,3%) e Lsd/allucinogeni (1,8 %). Per ciò che riguarda le Nps e le amfetamine, l’Italia si colloca nella media (con percentuali rispettivamente del 3,2% e dell’1,5%), mentre è al di sotto per consumo di cocaina (1,7%), Lsd/allucinogeni (1,8 %) e Mdma (1,3 %).
Dal 2015 i tassi di gioco d’azzardo sono rimasti tutto sommato stabili, sebbene l’Italia sia tra i pochi Paesi Ue dove si è registrato un progressivo aumento. Dal 28% del 2015 si sale al 32% del 2019 e poi al 45% dell’ultima rilevazione, quasi la metà della popolazione studentesca sedicenne nel 2024. Aumenta ancora il gaming, in particolare tra le ragazze, e significativo è l’uso di videogiochi, con l’80% degli studenti che nel 2024 ha riferito di giocare (47% del 2015). Circa il 22% degli studenti si stima avere un uso problematico di videogiochi e quasi la metà di essi (47%) risulta avere un uso problematico correlato ai social media (rispetto al 38% del 2015). Le ragazze hanno, anche in questo caso, livelli più elevati di uso problematico.
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