Vibo, Palazzo De Riso-Gagliardi: un gioiello storico che cade a pezzi
Tra fondi inutilizzati e memoria dimenticata, palazzo De Riso-Gagliardi, nel centro storico di Vibo continua a cadere a pezzi e l’archeologa Mariangela Preta lancia l’allarme: «Inaccettabile abbandonare un così importante simbolo della città. La Provincia intervenga»
VIBO VALENTIA – “Un gioiello storico che cade a pezzi!” – con queste parole, l’archeologa vibonese Mariangela Preta denuncia pubblicamente lo stato di degrado in cui versa Palazzo De Riso-Gagliardi, una delle architetture più emblematiche del centro storico di Vibo Valentia.
La studiosa ancia un appello accorato alle istituzioni, evidenziando come quello che dovrebbe essere un luogo simbolico di cultura, memoria e identità collettiva, sia oggi ridotto a rudere transennato, con muri sgretolati e strutture in pericolo.
«È inaccettabile lo stato di completo abbandono in cui versa oggi Palazzo De Riso Gagliardi – afferma – Dov’è l’amministrazione provinciale? È ora di uscire dal silenzio e assumersi le proprie responsabilità. Non si può più voltare lo sguardo mentre un pezzo della nostra storia cade letteralmente a pezzi». E conclude con un appello diretto: «Chiediamo azioni concrete, un piano urgente di messa in sicurezza e restauro. Vibo non può permettersi di perdere l’anima dei suoi luoghi. Restituite dignità a Palazzo De Riso Gagliardi».


FONDI PROMESSI MA PALAZZO DE RISO-GAGLIARDI RESTA CHIUSO
La rabbia e la frustrazione espresse dalla comunità locale trovano piena giustificazione anche sul piano concreto: di fondi pubblici per salvare Palazzo De Riso-Gagliardi ci sono, ma restano in larga parte inutilizzati. Il primo intervento risale addirittura al 2017 quando vennero stanziati 600.000 euro per riqualificare il piano terra dell’edificio attraverso un piano triennale finanziato dal Mise. Tuttavia, quei fondi non si tradussero mai in un cantiere operativo. Nel 2020, grazie a un fondo nazionale per la progettazione territoriale, la Provincia ottenne altri 500.000 euro destinati a lavori preliminari di consolidamento e a studi tecnici per la progettazione esecutiva. Gli interventi si limitarono però a rilievi, indagini e simulazioni, senza alcuna reale trasformazione dello stato dell’edificio.
Nel 2022 un passo avanti: l’amministrazione provinciale lancia un concorso pubblico per il recupero dell’intero palazzo, con l’idea di convertirlo in un Polo culturale e del turismo sostenibile. Il progetto vincitore, proclamato a gennaio 2024, è quello dell’équipe guidata dall’architetto Enrico Pata, che prevede una rigenerazione totale dello stabile con spazi museali, biblioteca, pinacoteca e sale multimediali. Il tutto per un importo complessivo di 5,15 milioni di euro. Tuttavia, nonostante l’esistenza di un progetto e la disponibilità dei fondi, i lavori non sono mai partiti, e il degrado continua ad avanzare. La promessa di restituire dignità al palazzo, per ora, rimane su carta.
STORIA E VALORE: UN PATRIMONIO CHE NON PUÒ PIÙ ASPETTARE
Edificato tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, Palazzo De Riso-Gagliardi rappresenta uno degli esempi più raffinati di architettura neoclassica della Calabria tirrenica. Attribuito all’architetto Giovan Battista Vinci, fu dimora di alcune delle famiglie nobili più importanti della città.
All’interno conserva resti di affreschi, stucchi, pavimenti originali, arazzi, boiserie e carte da parati dell’epoca. Un patrimonio artistico e storico di grande rilievo, oggi gravemente compromesso dall’umidità e dall’abbandono. Nel 1860, il palazzo ospitò anche Giuseppe Garibaldi durante la sua campagna nel Meridione, evento ricordato da una lapide commemorativa sulla facciata.
Dal 1997, l’edificio è di proprietà della Provincia di Vibo Valentia. Ma da oltre 20 anni è chiuso al pubblico e dichiarato inagibile, ridotto a una struttura pericolante. Una condizione che stride profondamente con il suo potenziale culturale e turistico.
«IL TEMPO DELLE SCUSE È FINITO»
La denuncia di Mariangela Preta non è isolata, ma riflette il sentimento diffuso di una comunità che si sente tradita e dimenticata. Le risorse economiche ci sono, i progetti sono pronti, ma “la volontà politica appare ancora assente” e così, ogni giorno che passa è un colpo inferto alla memoria collettiva di Vibo Valentia.
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