via i soldi, 3 rapinatori a giudizio

OSIMO – L’avevano agganciato fuori da una chiesa, a Osimo, mostrandogli la pistola. Tre contro uno, per la vittima era stato impossibile reagire. I furfanti erano scappati via con un malloppo del valore di 4.200 euro. Soldi in contanti. Ieri mattina, il gruppetto di presunti rapinatori è stato rinviato a giudizio dal gup Francesca De Palma. Dovranno affrontare il processo, davanti al collegio penale, a partire dal 9 marzo 2026. La vittima, un 34enne residente a Jesi, non ha avanzato al proposta di costituzione di parte civile.
I fatti
Sotto accusa ci sono due macedoni di 24 e 25 anni e un 24enne piemontese, tutti residenti a Osimo. I fatti risalgono al 27 febbraio del 2020, nei pressi della chiesa della Misericordia. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini portate avanti dai carabinieri, i tre lo avevano accerchiato con l’obiettivo, poi raggiunto, di strappargli 4.200 euro in contanti che la vittima teneva sotto la giacca. Per il blitz, avevano usato un passamontagna. Ma non solo. Allo jesino era stata mostrata un pistola. Per mandarlo ko, il 25enne lo avrebbe colpito al volto, indossando un tirapugni. Dopo le botte incassate, il 34enne era finito a terra, sotto choc e ferito. Approfittando del momento di confusione, i tre gli avevano portato via i soldi. Almeno è questa la tesi della procura. In tutto, 4.200 euro in contanti. La provenienza? È tutta da accertare, anche se gli inquirenti sospettano che l’agguato possa essere riconducibile al mondo dello spaccio di stupefacenti. Ad ogni modo, i carabinieri che si erano occupati delle indagini, nel corso delle perquisizioni, non avevano trovato traccia della pistola presumibilmente usata per rapinare il 34enne. Anche se lui giura di averla vista.
Gli imputati, difesi dagli avvocati Angelandrea Cecere, Alessandro Calogiuri e Diego De Giacomi, non hanno scelto riti alternativi sicuri di poter smontare le accuse nel corso del dibattimento, con la chiamata in causa dei testimoni.




