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Veicoli corazzati e i carri armati: perché sono tornati alla parata militare di Mosca


Veicoli corazzati e i carri armati: perché sono tornati alla parata militare di Mosca

Quest’anno la parata militare di Mosca che si tiene per commemorare la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale – o Grande Guerra Patriottica per i russi – è stata necessariamente più imponente, sebbene abbastanza lontana dai fasti pre guerra, non solo per celebrarne l’80 anniversario, ma anche perché politicamente il Cremlino doveva fare sfoggio della sua potenza militare davanti agli ospiti internazionali presenti nella Piazza Rossa (il presidente cinese Xi Jinping su tutti) e davanti agli occhi del mondo.

Nella parata del 2023 e in quella del 2024, infatti, non erano sfilati i veicoli corazzati e i carri armati, che invece si sono rivisti e in gran numero, quest’anno.

La Russia ha forse tenuto a dimostrare pubblicamente che nonostante i tre anni di logorante guerra in Ucraina, è ancora capace di esprimere un potenziale bellico industriale da potenza globale, ma come sappiamo è proprio il conflitto in corso a rallentare l’espansione dello strumento militare russo e a logorarlo.

Quest’anno, dopo il passaggio dei carri T-34-85 e dei SU-100 veterani della Seconda Guerra Mondiale, abbiamo osservato un nutrito numero di veicoli corazzati e blindati di vario tipo, a cominciare dai Tigr-M, un 4×4 per la fanteria, e una serie di BTR-80 che hanno accompagnato alcuni BMP-2M e BMP-3M. Questi ultimi sono veicoli da combattimento corazzati per la fanteria, in particolare la serie BTR e su ruote mentre la serie BMP su cingoli. Insieme a loro sono ricomparsi i Kurganets-25, l’ultimo nato tra gli Ifv (Infantry Fighiting Vehicle) russi. Sono ricomparsi anche gli MBT (Main Battle Tank), ovvero il supposto fiore all’occhiello dell’industria bellica russa (sebbene le prestazioni sul campo di battaglia in Ucraina siano state poco confortanti): nella fattispecie hanno sfilato i T-72B3M e i T-80BVM tutti con protezioni aggiuntive (ulteriori piastre di corazza reattiva e catene) sperimentate in Ucraina. Ritornati a sfilare anche gli obici semoventi MSTA-S e, un po’ a sorpresa, anche i nuovi 2S43 “Malva”: si tratta di un obice da 152 millimetri montato su veicolo 8×8 che è stato osservato per la prima volta durante la parata del 9 maggio 2021 nella città di Nizhny Novgorod. Ha sfilato anche il Mlrs (Multiple Launch Rocket System) BM-30 “Smerch” che ha preceduto i veicoli di lancio (8×8) del sistema Iskander-M, ovvero il missile balistico di teatro ormai ben noto per via del conflitto in corso. Dopo di essi, si sono osservati, trasportati su camion, alcuni Uav (Unmanned Air Vehicle) della serie Orlan-30, della serie Geran (gli iraniani “Shahed” costruiti su licenza in Russia) e della seria Lancet, ovvero loitering munitions (munizioni vaganti). Spazio anche al sistema da difesa aerea mobile S-400 e a un paio di mezzi per le truppe aviotrasportate: i BMD-4M, un Aifv (Armoured Infantry Fighting Vehicle) leggero ma dotato di cannone da 100 millimetri, e il BTR-MD, un trasporto truppe corazzato. Come sempre, per ricordare che la Russia è una potenza nucleare, hanno sfilato i missili balistici intercontinentali mobili, su Tel (Transporter Erector Launcher) a 8 assi, RS-24 “Yars” a cui sono seguiti tre Ifv modulari anfibi Bumerang che hanno chiuso la parata.

Anche quest’anno, con nostro disappunto, è mancata la sfilata aerea: a parte il passaggio di una formazione mista delle due pattuglie acrobatiche nazionali, i “Russkie

Vityazi” e gli “Strizhi”, volanti rispettivamente su Sukhoi Su-30SM e su MiG-29, sono passati solo alcuni Su-25 che hanno composto nel cielo di Mosca i colori della bandiera russa.


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