Unicredit, Orcel: «Senza chiarezza sul golden power in Bpm ritireremo l’offerta»
Entro l’estate UniCredit dovrà decidere se consolidare la partecipazione in Commerzbank e presto potrebbe prendere una decisione su Banco Bpm. Il ceo di UniCredit Andrea Orcel va avanti con le sue molteplici partite incrociate nel consolidamento bancario europeo, nel dialogo complesso con i governi tedesco e italiano e nelle azioni legali a tutela della banca.
Gli scenari che si aprono dipenderanno molto da come tutti questi fattori si mescoleranno insieme alle valutazioni di mercato e ai vincoli imposti dal Golden Power sull’operazione Banco Bpm: «Se non ci sarà chiarezza sul “golden power” da parte del governo ci tireremo indietro’ nell’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm», ha affermato Andrea Orcel alla Goldman Sachs European Financial Conference 2025.
«Se mi chiedono di cessare le attività in Russia rispondo che abbiamo effettivamente interrotto i prestiti dal 2022 – spiega – ma se ho un mutuo di 20 anni non posso accelerare su questo». «Mi debbono spiegare esattamente che cosa vogliono sulla Russia – argomenta – perché non possiamo interrompere i pagamenti perché ci sono imprese in Germania, Italia e Francia che stanno ancora operando là e per loro ci dobbiamo essere». Insomma, stante le richieste del Governo, ha spiegato Orcel «Al momento su Banco Bpm la probabilità di proseguire con l’Ops è al 20%, o meno».
Parlando più in generale degli M&A, Orcel ha ricordato come siano «uno strumento» che ha l’obiettivo di «rafforzare il gruppo» e «aumentare la creazione di valore». Quindi, se questi target «non vengono raggiunti, bisogna avere la disciplina necessaria per fare un passo indietro». Sul fronte delle aggregazioni, infatti, «se l’obiettivo non ci permette di superare almeno di un piccolo delta, rispetto a ciò che lo scenario base ci consente di raggiungere, allora non lo faremo».
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