UniCredit, ok Bce a salire fino al 29,9% in Commerzbank
UniCredit ha ricevuto l’autorizzazione della Bce ad acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%. Come si legge in una nota, «mentre l’approvazione evidenzia la solidità finanziaria e l’ottemperanza regolamentare di UniCredit, vi sono ancora diversi fattori che determineranno qualsiasi sviluppo successivo e la relativa tempistica». UniCredit precisa inoltre che «sono tuttora pendenti alcuni procedimenti autorizzativi avanti le rispettive autorità competenti», inclusa l’Autorità Federale Tedesca della Concorrenza, la cui positiva conclusione è necessaria prima che la quota di circa il 18,5% detenuta tramite strumenti derivati possa essere convertita in azioni.
La partecipazione
Lo scorso dicembre UniCredit aveva annunciato che la posizione complessiva della banca in Commerzbank ammontava a circa il 28%, di cui il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% attraverso strumenti derivati e aveva reso noto di aver presentato la documentazione regolamentare necessaria per acquisire una quota di Commerzbank superiore al 10% e fino al 29,9%.
«Dialogo costruttivo» con la Repubblica federale tedesca
Inoltre, UniCredit «resta in attesa dell’opportunità di avviare un dialogo costruttivo con il nuovo governo della Repubblica Federale di Germania, una volta formatosi». UniCredit spiega anche che «come azionisti, siamo lieti di riscontrare che il nostro investimento ha determinato un cambiamento positivo in Commerzbank che, insieme alle recenti prospettive più ottimistiche dell’economia tedesca, ha determinato un sostanziale apprezzamento del titolo. Tuttavia, solo un significativo lasso di tempo potrà dimostrare l’effettiva esecuzione del piano e stabilire se tale apprezzamento del titolo sia giustificato e sostenibile». Alla luce di questo, la tempistica originale dell’istituto per decidere se procedere o meno con una potenziale aggregazione «si estenderà probabilmente ben oltre la fine del 2025».
L’attenzione di UniCredit rimane concentrata sull’esecuzione della seconda fase del piano strategico “UniCredit Unlocked”, che, «in un contesto esterno sempre più volatile come quello odierno, consentirà di distanziare ulteriormente la nostra performance e le nostre distribuzioni da quelle del settore». UniCredit si è assicurata l’opzionalità di azioni di crescita esterna che verranno eseguite solo se rispetteranno le nostre metriche finanziarie e miglioreranno il nostro stimolante piano di base.
La partita italiana
Nello stesso tempo UniCredit è impegnata nella partita italiana, con l’Ops lanciata su BancoBpm. Proprio ieri sera la stessa Banca centrale europea ha autorizzato l’istituto guidato da Andrea Orcel a modificare il proprio statuto includendo la facoltà per il cda di effettuare un aumento di capitale sociale a servizio dell’offerta relativa a BancoBpm e a classificare le nuove azioni che saranno emesse nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca (Cet1). La decisione della Bce – si legge in una nota – è subordinata alla condizione che l’assemblea straordinaria di Unicredit convocata per il 27 marzo 2025 approvi tali modifiche. Si tratta di una delle autorizzazioni che Unicredit ha richiesto alla Bce. Tra queste è atteso anche il via libera all’offerta in sé su Piazza Meda.
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