Una manifestazione di protesta contro la proiezione dei documentari filo-russi
Un caso che è destinato ad avere un lungo strascico di polemiche. Stiamo parlando della proiezione in programma domenica 23 marzo di due documentari – “Maidan: la strada verso la guerra” e di “I bambini del Donbass” – prodotti da Russia Today (oggi RT), l’emittente di stato russa sottoposta a sanzioni dal 1° marzo 2022 in tutto il territorio dell’Unione Europea, con il divieto assoluto di trasmissione dei suoi programmi in qualunque forma e contesto. L’evento è organizzato da Insieme Liberi con Donbass Italia, Liberi Elettori e l’Osservatorio Libero di Trieste. Al dibattito interverranno Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Ugo Rossi, Stefano Salmè e Giorgio Deschi e ha scatenato l’immediata reazione dell’associazione Friuli – Ucraina che non solo ha divulgato un comunicato stampa ma ha anche organizzato una manifestazione di protesta.
“Dalle ore 15.30 alle ore 16.30 a Udine di fronte all’albergo Là di Moret in via Padova, lato strada di Feletto Umberto, si terra la manifestazione in forma sit-in per protestare contro la proiezione della propaganda russa e raccolta firme contro le dichiarazioni del presidente Sergio Mattarella durante l’evento ospitato dall’albergo. Si chiede a chi parteciperà al presidio di mantenere un comportamento pacifico e di non rispondere ad eventuali provocazioni da parte dei sostenitori del regime putiniano”, fanno sapere le persone che hanno organizzato la protesta.
“La Propaganda Russa non si ferma e questa volta fa tappa a Udine. Il vergognoso tentativo di riscrivere la storia dei documentari prodotti da “Russia Today” che verranno presentati all’Hotel “Là di Moret” volti unicamente a giustificare atrocità portate avanti dal regime russo condannate dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia è inaccettabile e va condannato da chiunque creda nella libertà, nella democrazia e nel diritto internazionale”, si legge nella nota stampa dell’associazione ucraina in Friuli. “Nell’intento di giustificare e sostenere l’aggressione nei confronti dell’Ucraina, la Federazione russa porta avanti da tempo la pratica di lanciare iniziative continue e concertate di propaganda prendendo di mira la società civile dell’Unione e dei paesi limitrofi, distorcendo gravemente i fatti e manipolando la realtà. Vista la gravità della situazione, e in risposta alle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, è necessario, coerentemente con i diritti e le libertà fondamentali riconosciuti nella Carta dei diritti fondamentali, in particolare con il diritto alla libertà di espressione e informazioni come riconosciuto all’articolo 11 dello stesso, di introdurre ulteriori misure restrittive per sospendere urgentemente le attività di radiodiffusione di tali organi di informazione nell’Unione, o dirette all’Unione”.
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