‘Una goccia che scava la pietra’”
Ha solo nove anni, ma negli occhi porta il peso di una tragedia che non dovrebbe appartenere a nessun bambino. È arrivata mercoledì sera nella Capitale, gravemente ferita da un bombardamento a Gaza che le ha portato via la mamma.
Oggi, giovedì 12 giugno, è ricoverata al Policlinico Umberto I, dove i medici stanno facendo di tutto per restituirle non solo la salute, ma anche un po’ di serenità.
Insieme a lei, a percorrere questo viaggio della speranza, la sorellina di cinque anni e la zia, diventata ora il suo unico punto di riferimento. A darne notizia è stato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha voluto incontrare la piccola paziente e i suoi familiari, raccontando l’esperienza con un post sui social:
“Spero che possano trovare nella nostra Regione quella serenità che non hanno mai conosciuto”.
Un gesto d’umanità nel cuore di Roma
La bambina è una dei 17 piccoli pazienti arrivati in Italia dalle macerie della Striscia, nell’ambito delle operazioni di evacuazione sanitaria organizzate dal governo italiano, in collaborazione con i ministeri della Difesa e degli Esteri. Una missione difficile, tra burocrazia e emergenza umanitaria, ma che ha portato luce dove sembrava esserci solo buio.
“È una goccia in un oceano di dolore – ha dichiarato Rocca – ma le gocce, alla fine, possono scavare le pietre”.
Un ringraziamento speciale è andato agli operatori sanitari dell’Umberto I, che si stanno prendendo cura della bambina con umanità e dedizione.
La rete solidale degli ospedali romani
La macchina dell’accoglienza non si ferma. La Capitale si sta preparando ad accogliere altri bambini feriti nei bombardamenti. Oltre all’Umberto I, si sono rese disponibili anche l’Ospedale Bambino Gesù – dove già a febbraio erano state curate due bambine provenienti da Gaza – e il Policlinico Gemelli.
Non è la prima volta che Roma apre le sue braccia ai piccoli pazienti della guerra. Già lo scorso gennaio, alcuni bambini oncologici provenienti dalla Striscia erano stati ricoverati presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Umberto I, grazie all’iniziativa della rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, in accordo con la Regione e il direttore generale dell’ospedale, Fabrizio d’Alba.
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