Ubriaco alla guida, si schianta. «Il test è nullo senza l’avvocato» – Cronaca
BOLZANO. È ubriaco dopo un incidente ma, prima di effettuare l’alcol-test, i carabinieri non gli chiedono se vuole avvalersi di un avvocato. Aggrappandosi a questo cavillo burocratico il conducente (attraverso il suo legale, Marco Dall’Aglio) è riuscito a farsi riconsegnare in un colpo solo patente e veicolo. Il caso approdato in questi giorni nelle aule del Tribunale di Bolzano è destinato a fare scuola.
È uno dei primi in Italia. I fatti risalgono a fine gennaio, a Corvara in Badia. L’uomo, un 30enne della zona, trascorre la serata in discoteca assieme ad alcuni amici. Assume dell’alcol, ma decide comunque di tornare verso casa con la propria macchina. Lungo il tragitto sulla strada provinciale, vicino ad una curva, perde il controllo dell’auto e precipita in una scarpata. Un volo tremendo. Il veicolo si ribalta su se stesso, ma il conducente riesce in qualche modo ad aprire la portiera e ad uscire sulle proprie gambe.
Una macchina che lo precedeva ha visto tutto e ha allertato i carabinieri di Corvara, che nel giro di pochi minuti si sono portati sul posto. Il 30enne viene immediatamente trasportato in ospedale con una brutta frattura alle costole e una contusione al braccio destro. Prima delle cure l’uomo viene però sottoposto alle analisi del sangue e successivamente al test per la misurazione del tasso alcolemico (che risulta oltre il consentito).
È attorno a questi dettagli che ruota la vicenda. Il conducente, come dice la legge, ha infatti diritto ad avere con sé un legale che possa assistere all’alcol-test. E deve essere informato di questa possibilità dalle stesse forze dell’ordine. Nel verbale dei carabinieri intervenuti quella notte non c’è traccia di questo passaggio.
L’uomo, al quale nel frattempo erano state tolte patente ed auto, si è rivolto all’avvocato Marco Dell’Aglio, che ha presentato richiesta di archiviazione in procura. I due militari, ascoltati dagli inquirenti, avrebbero sostenuto che l’uomo versava in una situazione di incoscienza dopo lo scontro. E che quindi sarebbe stato inutile in quel momento domandargli se volesse con sé un avvocato.
«L’indagato – spiega Dall’Aglio nella sua tesi difensiva – camminava sulle proprie gambe e, dolori e stato emozionale a parte, non poteva versare in uno stato di incoscienza tale da fare omettere il sacrosanto avviso di farsi assistere da un difensore di fiducia».
Il gip ha esaminato la richiesta di archiviazione, che è stata accolta. Così il 30enne ha ricevuto indietro la patente e la sua Volkswagen T-Roc. Non è necessario un incidente. Lo stesso vale per i posti di blocco. Qualora gli agenti non dovessero, per varie ragioni, fare riferimento alla possibilità di nominare un legale, si ha la facoltà di contestare il procedimento.