Trump indignato per il soprannome “Taco” (codardo): “Non usarlo mai più”. Come nasce la sigla
Il presidente Donald Trump non ci sta a passare per “codardo“. E si infuria se qualcuno osa definirlo tale per le numerose marce indietro fatte sui dazi (prima dell’ultimo stop arrivato dai giudici). Il tallone d’Achille è emerso durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, quando una giornalista gli ha chiesto di commentare il soprannome “Taco” affibbiatogli da Robert Armstrong del Financial Times. L’acronimo sta per “Trump always chickens out“, ovvero “Trump fa sempre marcia indietro“.
Trump si è infastidito. “Non dirlo mai più, è una bruttissima domanda”, ha detto, sostenendo che non si tratta di “tirarsi indietro”, ma di una tattica di negoziazione. Ha spiegato che spesso lancia proposte esagerate per poi abbassarle, ottenendo così un compromesso migliore. Ad esempio, ha detto di aver alzato i dazi sui prodotti cinesi fino al 145% per poi tagliarli al 30% per favorire le trattative. Lo stesso è accaduto con l’Unione Europea: ha minacciato un dazio del 50% a partire da giugno, ma lo ha rimandato a luglio per dare spazio ai negoziati, mantenendo comunque un dazio del 10%.
Un metodo che fa ballare i mercati: le borse crollano quando partono le minacce, poi risalgono quando Trump cambia idea. Ad aprile, l’indice S&P 500 aveva perso fino al 15%, ma poi è risalito. Trump ha sostenuto che il suo approccio ha portato 14.000 miliardi di dollari di nuovi investimenti negli Stati Uniti, cifra che appare gonfiata e non è confermata dai dati ufficiali.
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