Marche

Trovato vivo sul Nerone dopo 3 giorni. Rodolfo Roveti è caduto nel fosso dell’Infernaccio rompendosi un’anca. Ecco chi lo ha trovato


IPIOBBICO È vivo. La notizia è rimbalzata con fragore verso le 14,30 di ieri dalla forra dell’Infernaccio in Val d’Abisso sul Nerone, dove Rodolfo Roveti, 71 anni, era finito domenica pomeriggio, scendendo dai prati sommitali su cui aveva accompagnato la transumanza dei bovini per il pascolo estivo. Rientrando a Piobbico lungo il sentiero era scivolato finendo nel fosso del’Infernaccio, si era fratturato un’anca e non era più riuscito a spostarsi. 

Tre notti dolorante nel bosco

È rimasto disperso sul Nerone quasi per 72 ore passando 3 notti all’addiaccio fino a quando è stato ritrovato da una coppia di Bormio, un uomo e una donna tecnici del soccorso alpino in vacanza, che scendendo per il sentiero 201 hanno sentito dei lamenti. Subito allertata la task force attiva da martedì scorso, è intervenuta l’eliambulanza che ha fatto scendere nella forra con il verricello un tecnico del soccorso alpino e l’equipe sanitaria. Rodolfo Roveti è stato stabilizzato ed imbarellato e quindi portato fino al campo sportivo di Piobbico. Successivamente l’eliambulanza l’ha trasportato all’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Oltre a varie escoriazioni, il pensionato ha riportato la frattura dell’anca.

Lo cercavano vigili del fuoco, soccorso alpino, carabinieri, protezione civile, volontari e unità cinofile da martedì mattina dopo l’allarme di un vicino di casa che non lo vedeva da domenica.

L’allarme martedì mattina

A Piobbico era intervenuta una sorella del pensionato, i vigili del fuoco avevano forzato la sua abitazione trovando all’interno solo il suo telefonino rimasto lì in carica dall’alba di domenica. Le ricerche nell’ultima fase si erano tutte concentrate sul sentiero 201 e intorno alla Balza forata. Lì alcuni appassionati di montagna di Piobbico lo avevano incontrato nel pomeriggio di domenica, scambiandoci due parole e trovandolo in buona forma. Poi però Roveti era scivolato su uno strato di ghiaione, finendo in un precipizio; sentendo delle voci aveva cercato di spostarsi per richiamare l’attenzione ma era scivolato ancora più giù finendo nel fosso dell’Infernaccio, in cui scorre un po’ di acqua. Il drone dei vigili del fuoco aveva volteggiato poco lontano da lui, ma le frasche lo avevano nascosto al suo occhio.

A Piobbico ora è un tripudio di gioia, come lo è sui social e si grida al miracolo per l’“eroe” che ha resistito per quasi 72 ore, ferito e dolorante, in un fosso di montagna, sostenuto solo dall’acqua che aveva nella sua borraccia.




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