Tre carcasse di bovini rinvenute nel letto del fiume Zittola tra Abruzzo e Molise: preoccupa la tubercolosi
Tre carcasse di bovini sono state rinvenute nella giornata di ieri nel letto del fiume Zittola a Montenero Valcocchiara (Isernia) dagli uomini del servizio guardiaparco del parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise durante un controllo. È stato il Pnalm stesso a darne notizia oggi.
Dai primi accertamenti è emerso che almeno uno degli animali apparterrebbe a un allevatore di Alfedena (L’Aquila), proprietario di un’azienda agricola situata nei pressi del Pantano Zittola.
“A causa della loro posizione nel fiume, e considerato che in Comune di Montenero Valcocchiara i servizi veterinari hanno accertato la presenza ormai diffusa di un’epidemia di tubercolosi bovina (tb), è stato impossibile svolgere ulteriori verifiche – specificano dal parco nazionale in una nota – e per la rimozione delle carcasse dei bovini è stato necessario richiedere anche l’intervento dei Vigili del Fuoco di Castel di Sangro che, proprio per la situazione particolare, hanno dovuto rimandare a questa mattina le operazioni. Le carcasse sono state sottoposte a sequestro amministrativo da parte del servizio veterinario di Castel di Sangro e sorvegliate tutta la notte da pattuglie di carabinieri forestali e di guardiaparco per evitare che venissero illecitamente rimosse o che qualche animale selvatico si avvicinasse per cibarsene”.
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Dopo la rimozione delle carcasse dal fiume saranno i risultati dei prelievi a cura di tecnici dell’istituto zooprofilattico di Isernia a verificare le cause della morte degli animali. La speranza del Pnalm è di poter escludere la presenza di tubercolosi bovina, la cui diffusione in almeno due comuni dell’alta valle del Volturno, Pizzone e Montenero Valcocchiara, desta molta preoccupazione tra gli allevatori. “Ma preoccupa moltissimo anche il Parco visto che in passato, un analogo episodio in Comune di Gioia dei Marsi aveva portato alla morte di un orso” ricordano dal Pnalm.
Dell’epidemia di tbc si era occupata anche la prefettura di Isernia che nelle scorse settimane aveva convocato un apposito tavolo di lavoro.
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