This Is Beyond All Of Us: Nu jazz alla deriva :: Le Recensioni di OndaRock
Tutto si muove, tutto sfugge. Dopo anni di progetti sperimentali tra ambient, drone e improvvisazione, l’iperprolifico artista francese Atomiste rimappa il suo mondo sonoro con un album di nu jazz sui generis, solo apparentemente votato a traiettorie più confortevoli. In “This Is Beyond All Of Us” gli stili si sfaldano e si ricompongono in trame dense di rivolgimenti, ripetizioni sghembe e sovrapposizioni instabili. Nessuna strada è lineare: ogni deviazione apre una nuova possibilità.
Dopo l’intro “This Spark, It Burns”, “Above No Wisdom” accende il meccanismo: loop magnetico, chiaroscuri elettronici e fenditure melodiche che si affacciano appena, subito risucchiate nel groove principale. Più lirica e minimale “Croix de Grades”, poco meno di dieci minuti sorretti da un tema pianistico scarno, appoggiato su uno sfondo elettronico che è quasi una cornamusa trasfigurata. Ripetizione dopo ripetizione, sfumatura dopo ripetizione, l’incedere ieratico del brano fa emergere un clima solenne e dimesso che pare echeggiare la magia di “L’Egitto prima delle sabbie“.
La parte centrale dell’album è un terreno più accidentato. “Interlude #1” sprofonda nei rumori deformati elettronicamente, aprendo alla doppietta “Infatuation”http://ondarock.it/”Obsession”, venti minuti e rotti di collisioni tra pianoforte libero e batteria, in oscillazione caotica fra attimi di sospensione e gragnuole ritmiche al limite del mathcore. Nessuna struttura, solo tensione che si accumula e si disperde, per un flusso che, incredibilmente, riesce a mantenere per tutta la durata un suo peculiare dinamismo, serpeggiando in un ambiente sonoro sempre ostico ma capace di offrire inaspettate illuminazioni.
Quello di Atomiste non è un esperimento fine a sé stesso. Il disco accoglie dentro di sé suggestioni da jazz europeo, ambient, third stream, senza farle pesare. Il suo non è un radicalismo di facciata, ma una tensione verso un perpetuo movimento, una rotta che si svela e si nasconde come un tracciato a mano libera, pronto a scomparire mentre lo si percorre.
05/05/2025