Ternana-Perugia, D’Alessandro: «Febbre da derby si fa sentire. Arriva il nuovo stadio»
di Mattia Farinacci
Con la domenica che si avvicina e la febbre da derby che sale a dismisura, venerdì mattina nella sala stampa del Liberati il presidente D’Alessandro carica ancora maggiormente l’ambiente parlando sia di campo sia, e soprattutto, di stadio e infrastrutture del club facendo sognare i tifosi. Prima di tutto però il numero uno di via della Bardesca parte proprio dal cuore della Ternana, i tifosi: «Ringrazio tutti i tifosi che stanno facendo la corsa per acquistare il biglietto in maniera così prepotente; ci speravo ma non lo immaginavo così in maniera pressante dal primo giorno. Anticipo che per aprire la Ovest ci siamo subito messi in moto ma ci devono essere le condizioni per aprire un settore ospiti. È virtualmente chiuso per gli ospiti ma per aprirlo dobbiamo arrivare al sold out dei settori che ci sono: vediamo se questa situazione si può evolvere. Sono stato sollecitato molto in privato dai tifosi ma si devono verificare delle condizioni. È un movimento importante quello del tifo, questo mi dà il peso della piazza dove sono arrivato. Non pensavo che sarei arrivato a vedere lo stadio pieno e questo mi ha portato ad essere qui oggi, Anche per i tifosi ci sono sempre stati anche in trasferta. Potrebbe essere l’ultimo derby qui al Liberati, ma non perché lo stadio non si fa perché lo stadio si fa ma perché potrebbe verificarsi una cosa che tutti noi speriamo».
«Lo stadio si fa» Oltre alla febbre derby, a far sognare il popolo rossoverde è in questo momento storico soprattutto lo stadio: «Sono successe tante cose in questo mese con il riassetto societario e l’ingresso di mio fratello: dobbiamo ancora completare questo riassetto per affrontare meglio il futuro e la sfida principale che è lo stadio. Abbiamo superato l’ostacolo più difficile cioè l’accordo con le Women, poi dal lunedì successivo abbiamo iniziato l’iter. Stiamo sistemando la documentazione e il Pef con indicazioni del comune, poi a fine aprile presenteremo tutto e penso che entro l’anno cento inizieremo la costruzione del nuovo stadio. Dico ufficialmente che faremo il nuovo stadio. Voglio ringraziare chi ha raccolto 18000 firme, sono state fondamentali».
Stadio unicum in Italia Tante le domande e la curiosità della stampa e di conseguenza dei tifosi in merito alla nuova casa delle Fere: «La prima pietra se tutti gli step verranno rispettati nelle condizioni ottimali verrà messa in autunno, più che altro cominceremo a demolire. È una proiezione realistica. I tempi burocratici non dipendono da noi e non possiamo velocizzare i tempi. Ma anche dall’altra parte c’è tutto l’interesse a portare a termine il progetto e quindi vedremo. Mi rendo conto che è un progetto importantissimo che sposta tanto in questa città. Chi lo ha pensato ha pensato un’opera d’arte e sono contento di essere colui che la regalerà a questa città. Lo stadio che andremo a fare è un unicum: a Bergamo è stata fatta una ristrutturazione parziale, un caso simile al nostro è lo Stadium della Juve. E anche nei prossimi anni sarà difficile un’altra opera del genere. Siamo un unicum, le istituzioni si sono mosse per questo progetto. Si potrebbe prestare a partite internazionali, ci sono gli Europei, siamo a 50 minuti da Roma e l’interesse si è spostato su di noi. Lo stadio pieno che ci sarà domenica può dare un’idea di cosa può essere la Ternana in categorie superiori. Sono convinto che da qui alla fine faremo tutti sold out perché l’obiettivo è importante».
Il centro sportivo e l’espansione in America «Ad oggi c’è la corsa ad aiutare la Ternana a fare lo stadio e questo è un beneficio. Non dobbiamo essere schiavi di nessuno ma se c’è qualcuno che può agevolarci ben venga, in ogni caso non dobbiamo dipendere da nessuno. Lo stadio è nostro e decidiamo noi». Il presidente però non si ferma e anzi raddoppia: incalzato da un giornalista parla anche del nuovo centro sportivo delle Fere: «Siamo avanti anche per il centro sportivo e proseguiamo. La Ternana avrà il suo centro sportivo, anche per il settore giovanile. In questo senso stiamo lavorando benissimo con il settore giovanile. Siamo avanti per l’acquisizione del centro sportivo ma non dico di più per rispetto di chi deve vendere». D’Alessandro però guarda oltre, pensando anche in ottica internazionale per la pubblicizzazione del brand Ternana: «Il lancio di Rabona negli Stati Uniti è un vanto perché è il primo operatore italiano in America. In futuro vedremo come la società sarà coinvolta con la Ternana. Già nel nostro sito si può vedere una parte legata alla Ternana per promuovere la squadra. Per noi gli Stati Uniti diventeranno un campo importante dove espanderci, così come in Europa d’altronde. La Ternana in futuro sarà anche più appetibile per il centro sportivo in chiave stage, lo stadio e magari una categoria superiore per sviluppare collaborazioni».
La febbre da derby Proprio in ottica espansione, fondamentale sarà la figura di Maurizio D’Alessandro, fratello e co-presidente delle Fere: «Mio fratello è una persona che ha un carisma e un’abnegazione incredibile. Sarà una risorsa importantissima». Tempo infine di entrare in clima derby, con le palpitazioni che salgono anche per il presidente e tutti quei tifosi che hanno cercato in tutti i modi di essere presenti al Liberati: «Per i tifosi delle Fere in provincia di Perugia mi sono informato subito e abbiamo spinto con una comunicazione i tifosi a contattarci per fargli avere il biglietto, l’abbiamo risolta. La febbre da derby è quella che mi ha spinto a venire oggi e si fa sentire. Vivere il derby da presidente è più bello, si sente ancora di più la responsabilità con tutte le persone che ci saranno domenica».
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