Teheran sferra il contrattacco: almeno 100 missili su Israele. Sirene a Gerusalemme, esplosioni a Tel Aviv

Nelle prime ore di questa mattina, Israele ha condotto un attacco aereo definito dalle autorità di Tel Aviv come una “azione preventiva” contro infrastrutture nucleari e installazioni militari iraniane. Tra i bersagli colpiti figura anche Teheran, la capitale, dove – secondo quanto riferito dai media statali iraniani – è rimasto ucciso il comandante delle Guardie Rivoluzionarie, il maggiore generale Hossein Salami. Oltre 200 velivoli delle Forze di difesa israeliane hanno partecipato all’operazione, battezzata da Gerusalemme «Am Kelavie», in riferimento a un versetto biblico che celebra la mobilitazione del popolo d’Israele in tempo di guerra.
In un discorso trasmesso in diretta televisiva, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’operazione mirava a “compromettere le capacità nucleari dell’Iran, i suoi impianti di produzione di missili balistici e la sua forza militare complessiva”. Da parte statunitense, il segretario di Stato Marco Rubio ha preso le distanze dall’azione, sottolineando che Washington non ha preso parte ai bombardamenti. “Israele ci ha informati della sua intenzione, ritenendo che si trattasse di un’azione necessaria per garantire la propria sicurezza nazionale” ha affermato.
20:15 – Ritorsione iraniana: balistici verso Israele, nuove nomine ai vertici militari di Teheran
Il contrattacco dell’Iran è cominciato. Dopo ore di intensi bombardamenti israeliani, le Forze di difesa israeliane hanno confermato l’avvio della risposta militare di Teheran, esortando la popolazione a rifugiarsi in aree protette. Secondo una fonte militare israeliana, circa 100 missili sono stati lanciati dall’Iran verso Israele. Le forze israeliane hanno avvertito di un attacco missilistico in corso da parte dell’Iran su tutto il territorio nazionale. Le sirene hanno suonato in diverse aree di Israele.
Nel frattempo, la Guida Suprema Ali Khamenei ha proceduto a un importante rimpasto ai vertici delle forze armate: il maggiore generale Amir Hatami è stato nominato nuovo comandante in capo dell’esercito, subentrando ad Abdolrahim Mousavi. Quest’ultimo ha preso il posto del defunto Mohammad Bagheri come capo di Stato maggiore, dopo la sua eliminazione nei raid aerei condotti da Israele.
19:55 – Raid israeliano su sito nucleare a Isfahan, Putin si propone come mediatore e condanna Tel Aviv
Le Forze di difesa israeliane hanno confermato di aver condotto un attacco mirato contro un sito nucleare situato nei pressi di Isfahan, nel cuore dell’Iran, in risposta alle crescenti preoccupazioni sul programma atomico della Repubblica Islamica. Il portavoce militare, generale Effie Defrin, ha ribadito che Israele non intende tollerare né il progresso del programma nucleare iraniano né lo sviluppo di missili potenzialmente diretti contro il territorio israeliano.
Intanto, sul fronte diplomatico, Mosca tenta di inserirsi come attore di mediazione. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la disponibilità della Russia a facilitare un dialogo tra Teheran e Tel Aviv, allo scopo di scongiurare un’ulteriore escalation regionale. Secondo quanto riferito dal Cremlino, nel corso di una telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Putin ha condannato l’azione militare israeliana, definendola contraria alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale. Nelle stesse ore, il leader russo ha avuto colloqui anche con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
19: 21 – Washington rafforza la presenza militare in Medio Oriente. Tel Aviv: “Nessun piano per colpire Khamenei”
Il Pentagono ha avviato il dispiegamento di unità navali e forze aeree nel Mediterraneo orientale per proteggere Israele e le truppe statunitensi da possibili ritorsioni iraniane dopo gli attacchi contro Teheran. Secondo quanto riportato dal New York Times, il cacciatorpediniere USS Thomas Hudner è già in rotta verso la regione, mentre un’altra unità potrebbe seguirlo a breve. L’Aeronautica USA si prepara inoltre a rafforzare la propria presenza con ulteriori caccia. Fonti militari precisano che si tratta di un’operazione difensiva e non parte di un’offensiva contro l’Iran, in attesa di nuove indicazioni dal presidente Trump e dal Consiglio di Sicurezza Nazionale.
Intanto, da Gerusalemme, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi ha dichiarato a Channel 12 che Israele non ha attualmente intenzione di colpire la guida suprema iraniana Ali Khamenei né altri membri della sua cerchia.
19:15 – Tajani: “Non eravamo stati avvisati dell’attacco”. Trump: “Ora forse l’Iran negozierà”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso sorpresa per la tempistica dell’offensiva israeliana contro l’Iran, affermando che solo gli Stati Uniti erano stati preventivamente informati. In collegamento con il convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha sottolineato che, pur sapendo dell’intenzione israeliana di agire, riteneva possibile un’ulteriore apertura diplomatica tra Washington e Teheran.
Poco prima di una riunione strategica sulla crisi, il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato ad Axios che l’attacco israeliano potrebbe persino aver aumentato le chance di un accordo sul nucleare con Teheran. “Ho dato 60 giorni all’Iran. Oggi è il giorno 61. Forse adesso negozieranno seriamente”, ha detto. Intanto, il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano Eyal Zamir ha confermato che le operazioni contro obiettivi strategici iraniani proseguono “a pieno ritmo”. Ha inoltre invitato la popolazione a mantenere disciplina e prontezza, in vista di “momenti difficili” e possibili sviluppi sul fronte interno.
18:25 – Trump riapre a un’intesa sul nucleare. Ma Israele rilancia i raid e colpisce Fordow
Trump ha dichiarato a Reuters che un accordo sul nucleare iraniano è ancora possibile, nonostante le tensioni crescenti. Un incontro tra funzionari statunitensi e iraniani resta previsto per domenica, anche se non è certo che si terrà. Intanto, Israele ha ripreso i raid sul territorio iraniano, colpendo il sito nucleare fortificato di Fordow. Lo riferiscono il New York Times e media iraniani. Esplosioni sono state segnalate anche in diversi quartieri di Teheran. Secondo l’agenzia di stampa iraniana Nour, si sono udite esplosioni e si è visto del fumo provenire dalla provincia di Alborz, a ovest di Teheran. Lo riporta Al Jazeera.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato che l’operazione militare era stata pianificata per la fine di aprile 2025, ma posticipata per motivi non chiariti. Secondo il Times of Israel, il ritardo potrebbe essere legato all’annuncio di Trump, che aveva manifestato l’intenzione di riprendere il dialogo con Teheran sul dossier nucleare.
18:07 – Ucciso il capo dei Quds
Secondo fonti iraniane citate dal New York Times, tra le vittime dei bombardamenti israeliani figura anche il generale Esmail Ghaani, comandante della Forza Quds, l’unità d’élite dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. Ghaani era subentrato nel 2020 alla guida del corpo dopo la morte del generale Qassem Soleimani, ucciso in un attacco statunitense a Baghdad.
17:57 – Netanyahu: “Trump sapeva, ora decide lui come proseguire”. Riprendono gli attacchi a Teheran
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che l’operazione militare contro il programma nucleare e missilistico iraniano è stata avviata nonostante l’assenza di garanzie di sostegno completo da parte degli Stati Uniti. In un messaggio video, ha definito il raid una scelta obbligata per la sopravvivenza di Israele. Netanyahu ha affermato che Washington era stata informata in anticipo, ma che “Da questo momento in poi, spetta a lui (Trump) decidere come proseguire“. Ha riconosciuto che l’operazione non è stata “perfetta”, ma necessaria per fermare quella che ha descritto come una minaccia “esistenziale”. Il premier ha inoltre ribadito di aver cercato il sostegno statunitense attraverso colloqui diretti con l’amministrazione americana.
Intanto, gli attacchi israeliani contro Teheran sono ripresi e i residenti hanno riferito di numerose esplosioni, anche molto forti, nelle zone orientali e occidentali della città.
17: 40 – Israele: “Ci attendiamo diverse ondate”. I contatti tra Trump e Netanyahu, Tajani spinge per il dialogo
Donald Trump ha avuto più colloqui con Benjamin Netanyahu, anche prima dell’attacco israeliano contro infrastrutture militari e nucleari in Iran. Secondo la CNN, il raid sarebbe stato conseguenza del mancato accordo di Teheran sul nucleare entro i 60 giorni imposti da Trump. Washington, pur sostenendo l’azione, mantiene canali diplomatici aperti: l’inviato Steve Witkoff resta disponibile a incontrare funzionari iraniani in Oman nei prossimi giorni. Trump ha riferito che interlocutori iraniani hanno già preso contatto dopo i bombardamenti.
All’ONU, Israele ha giustificato l’operazione come una risposta a una minaccia esistenziale. L’ambasciatore Danny Danon ha affermato che l’azione proseguirà fino al raggiungimento degli obiettivi militari. Intanto, il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato di attendersi “diverse ondate di attacchi iraniani” in rappresaglia. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha avviato colloqui con Israele, Iran e Oman, sottolineando l’urgenza di evitare un’escalation. Ha confermato che solo gli Stati Uniti erano stati informati dell’attacco, esprimendo sorpresa per la sua rapidità.
17:15 – Petrolio in rialzo, borse in calo. ONU convoca riunione d’emergenza
L’attacco israeliano all’Iran scuote i mercati globali. Il greggio WTI è salito del 6,8% a 72,65 dollari al barile, mentre il Brent ha guadagnato il 7,1%, raggiungendo 74,30 dollari. Le borse reagiscono negativamente: l’S&P 500 cede l’1%, il Dow Jones perde 674 punti (−1,6%), il Nasdaq arretra dell’1,1%. Crescono i timori per l’interruzione delle forniture petrolifere dall’Iran e per le tensioni nello Stretto di Hormuz, crocevia del traffico energetico globale.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunisce oggi alle 15:00 (ora locale) in un briefing aperto, su richiesta dell’Iran. Il segretario generale António Guterres ha chiesto a tutte le parti di evitare ulteriori azioni che aggravino la crisi. Intanto, il nuovo comandante dei Pasdaran ha avvertito che, in risposta agli attacchi, “per Israele si apriranno le porte dell’inferno”, alimentando i timori di un conflitto regionale su larga scala.
16:52 – Teheran convoca la Svizzera. Trump: “Raid israeliani un successo, l’Iran non avrà la bomba”
L’Iran ha convocato l’ambasciatrice svizzera a Teheran, che rappresenta gli interessi statunitensi nel Paese in assenza di relazioni diplomatiche ufficiali, per protestare contro i raid condotti da Israele. Durante l’incontro, la Repubblica Islamica ha espresso “profonda indignazione” per l’operazione militare e per il sostegno fornito dagli Stati Uniti a Tel Aviv.
Trump ha accolto favorevolmente l’azione israeliana, definendola utile sia sotto il profilo strategico che economico. In un’intervista al Wall Street Journal, ha affermato che i raid ridurranno la minaccia rappresentata dal programma nucleare iraniano, contribuendo secondo lui anche alla stabilità dei mercati. Trump ha inoltre confermato di essere stato informato in anticipo sull’operazione e ha avuto colloqui con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con un secondo confronto previsto nelle prossime ore.
16:23 – Attacco mirato ha colpito i vertici dell’aeronautica iraniana. A Qom sventola la bandiera rossa della vendetta
Un alto responsabile della sicurezza israeliana ha riferito a Fox News che l’intelligence di Tel Aviv avrebbe deliberatamente indotto i vertici dell’aeronautica dei Guardiani della Rivoluzione iraniana a radunarsi in un centro di comando sotterraneo, colpito successivamente in un attacco mirato. Secondo quanto riportato, le operazioni di raccolta informazioni avevano l’obiettivo di prevedere e condizionare i movimenti dei comandanti iraniani, assicurandosi che restassero all’interno del bunker al momento dell’incursione.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che il raid ha eliminato gran parte della leadership dell’aeronautica dell’IRGC. L’operazione, secondo le fonti israeliane, avrebbe avuto un’efficacia superiore alle aspettative, colpendo anche sistemi di difesa aerea e missili balistici destinati a potenziali attacchi contro Israele.
Nel frattempo, l’agenzia iraniana Fars ha diffuso le immagini della bandiera rossa issata sopra la moschea di Jamkaran, nella “città santa” di Qom. Il gesto, simbolo di vendetta nel contesto sciita, è stato interpretato come un segnale di ritorsione imminente. La bandiera, che reca la scritta “O vendicatori di Hussein”, è solitamente esposta durante il mese islamico di Muharram, ma in questo caso assume un chiaro significato politico in risposta ai recenti attacchi.
15:56 – Attacco di Israele su base aerea nella regione di Hamedan
L’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha riportato che, nella mattinata odierna, Israele ha lanciato un attacco missilistico contro la base aerea Noje, situata nella regione nord-occidentale di Hamedan. Fonti locali riferiscono che l’impianto militare ha subito danni, anche se al momento non si registrano vittime né feriti. In seguito al bombardamento, tutti i velivoli da combattimento presenti nella struttura sono stati posti in stato di massima allerta.
15:51 – Netanyahu intensifica i contatti. Israele prepara una lunga operazione contro l’Iran
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha avviato una serie di colloqui con leader internazionali mentre continua l’offensiva contro obiettivi strategici in Iran. È prevista una telefonata con il presidente statunitense Donald Trump, seguita da contatti con Vladimir Putin e il premier britannico Keir Starmer. Nelle ore precedenti, Netanyahu ha parlato con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e con il primo ministro indiano Narendra Modi, ricevendo sostegno per le necessità di difesa di Israele.
Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sollecitato il ritorno al negoziato, ribadendo la necessità di fermare l’escalation e di porre fine alle operazioni militari, comprese quelle a Gaza, che continuano a colpire la popolazione civile. Secondo il Wall Street Journal, l’operazione israeliana contro il programma nucleare e le capacità militari iraniane potrebbe proseguire per almeno due settimane. Fonti israeliane confermano che si tratta di una campagna ancora lontana dalla conclusione. Funzionari statunitensi, mantenendo l’anonimato, hanno rivelato che l’amministrazione Trump era stata preavvertita degli attacchi israeliani. Nonostante le tensioni, l’inviato USA Steve Witkoff dovrebbe recarsi in Oman per discutere della questione nucleare, anche se resta incerta la partecipazione dell’Iran.
15:20 – Raid israeliani su Teheran: 78 morti. L’ONU si riunisce, Israele pronto a una lunga operazione
Secondo fonti iraniane, gli attacchi israeliani su Teheran hanno causato almeno 78 vittime e oltre 300 feriti. Israele afferma che le operazioni militari continueranno fino al raggiungimento degli obiettivi, mentre si prepara a una possibile risposta iraniana.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà d’urgenza su richiesta di Teheran, che accusa Tel Aviv di crimini contro la sovranità nazionale. Fonti citate da Axios rivelano che Israele avrebbe ricevuto un tacito via libera da Washington, nonostante le apparenze di dissenso pubblico da parte di Trump. Intanto, gli Houthi yemeniti hanno condannato i raid, difendendo il programma nucleare iraniano e accusando Israele di destabilizzare l’intera regione.
14:50 – Israele chiude le ambasciate. Danni contenuti a Natanz. Parigi sostiene il diritto di Israele alla difesa
In seguito agli attacchi condotti contro obiettivi iraniani, il ministero degli Esteri israeliano ha disposto la chiusura temporanea di tutte le sedi diplomatiche nel mondo, sospendendo i servizi consolari e invitando i cittadini israeliani all’estero a registrare la propria posizione. Secondo fonti israeliane, è atteso un colloquio telefonico tra il primo ministro Netanyahu e il presidente statunitense Trump.
Sul fronte iraniano, le autorità hanno riferito che i danni causati al sito nucleare di Natanz sono limitati alla superficie e non hanno compromesso la sezione sotterranea. Anche l’impianto di Fordow risulta illeso. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha confermato l’assenza di anomalie nei livelli di radiazione. Nel contesto delle tensioni crescenti, la Francia ha riaffermato la sua condanna al programma nucleare iraniano e ha espresso sostegno al diritto di Israele a difendere la propria sicurezza. L’Eliseo ha inoltre sollecitato tutte le parti coinvolte a evitare un’escalation che metterebbe a rischio la stabilità dell’intera regione.
14:15 – Trump: “Israele ha colpito duramente, e non è finita”. Erdogan: “Atto provocatorio, minaccia alla stabilità regionale”
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha elogiato i raid israeliani contro obiettivi strategici in Iran, definendoli “eccellenti” e lasciando intendere che nuove operazioni potrebbero seguire. “Li abbiamo colpiti molto duramente. E non è finita”, ha detto in un’intervista ad ABC News. Trump ha inoltre ricordato che due mesi fa aveva dato a Teheran un ultimatum per raggiungere un accordo sul nucleare, scaduto proprio oggi: “Gli abbiamo dato un’opportunità, non l’hanno colta”.
Dal canto suo, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha condannato l’offensiva come “una provocazione pericolosa” e una violazione del diritto internazionale. Secondo Ankara, Israele sta cercando di alimentare il caos nella regione, proprio mentre i negoziati sul nucleare iraniano si intensificano e cresce la pressione internazionale per le operazioni a Gaza. Erdoğan ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale affinché ponga fine alla “rete di massacri” guidata da Netanyahu.
Nel frattempo, Teheran ha confermato danni alla superficie dell’impianto nucleare di Natanz, causati da un incendio provocato dai raid. Le autorità iraniane riferiscono che il sito sotterraneo non ha subito danni gravi, e che non si registrano vittime.
13:39 – Israele intensifica gli attacchi: colpiti Shiraz, Tabriz e il sito nucleare di Natanz. Eliminato il generale Hajizadeh
Le Forze di Difesa israeliane hanno rivendicato un attacco aereo mirato contro un centro di comando sotterraneo dei Guardiani della Rivoluzione, in cui si sarebbero riuniti alti ufficiali iraniani “per pianificare un’azione offensiva contro Israele”. Tra le vittime, secondo l’esercito israeliano, figura il generale Amir Ali Hajizadeh, a capo del programma missilistico della Repubblica Islamica, oltre ad altri due funzionari di alto rango.
Nel frattempo, nuovi attacchi sono stati segnalati nel sud-ovest dell’Iran. Secondo quanto riportato dall’emittente libanese Al Mayadeen, jet israeliani avrebbero colpito obiettivi nella città di Shiraz. Anche l’emittente di Stato iraniana Irib, citata dal quotidiano Etemad, ha confermato che “pochi minuti fa, il regime sionista ha condotto un’altra offensiva colpendo le periferie di Tabriz e Shiraz, nonché l’impianto nucleare di Natanz”.
13:29 – Israele: “Teheran ha rifiutato colloqui sul nucleare”. L’Iran valuta l’uscita dal TNP. Tajani in contatto con le cancellerie regionali
Secondo quanto riportato dai media israeliani, gli Stati Uniti avrebbero proposto a Teheran, lo scorso fine settimana, l’apertura di un nuovo ciclo di negoziati sul dossier nucleare. Fonti vicine al governo israeliano affermano però che l’Iran avrebbe respinto l’offerta, prendendo invece in considerazione l’ipotesi – altamente simbolica e potenzialmente destabilizzante – di un ritiro unilaterale dal Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP). Nel frattempo, è arrivata la conferma ufficiale da parte di Teheran dell’uccisione del generale Amir Ali Hajizadeh, comandante del programma missilistico dei Guardiani della Rivoluzione. La televisione di Stato iraniana ha confermato la notizia dopo che fonti israeliane avevano già rivendicato l’eliminazione del leader militare.
Sul fronte diplomatico, il ministero degli Esteri italiano ha reso noto che il vicepremier e titolare della Farnesina, Antonio Tajani, è impegnato in consultazioni con le autorità di Stati Uniti, Iran, Israele e Oman, nel tentativo di contenere il rischio di una nuova escalation militare nella regione. In una nota diffusa nelle ultime ore, la Farnesina ha anche annunciato che Tajani ha sospeso tutti gli impegni previsti per la giornata odierna, dedicandosi interamente alla gestione della crisi. Il ministro, fa sapere il suo Gabinetto, è in contatto con le presidenze di Camera e Senato per organizzare un’informativa urgente al Parlamento già nel pomeriggio. L’obiettivo, si legge nella comunicazione ufficiale, è quello di aggiornare le istituzioni italiane sull’evoluzione della situazione e sulle linee d’azione intraprese dal governo italiano.
13:08 – “Israele ha il diritto di difendersi”, afferma Merz. Trump: “Ora sono tutti morti”
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha riaffermato il diritto di Israele a proteggersi da minacce esterne, all’indomani degli attacchi aerei compiuti contro infrastrutture iraniane. In un messaggio diffuso via social, Merz ha reso noto di essere stato informato direttamente dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che gli ha fornito dettagli sull’operazione militare e sui suoi obiettivi strategici. Secondo quanto riferito dal leader tedesco, Netanyahu ha partecipato anche a una riunione del gabinetto di sicurezza del governo federale, un gesto che testimonia la stretta cooperazione tra Berlino e Tel Aviv in materia di sicurezza regionale.
Pur invitando tutte le parti coinvolte a esercitare moderazione per evitare un’escalation, Merz ha ribadito il “diritto fondamentale di Israele a garantire la propria sopravvivenza e la sicurezza dei propri cittadini”. Ha inoltre espresso preoccupazione per l’evoluzione del programma nucleare iraniano, ricordando che Germania, Francia e Regno Unito hanno recentemente sostenuto una risoluzione critica nei confronti di Teheran presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).
Sul fronte statunitense, l’ex presidente Donald Trump ha commentato duramente l’attacco israeliano contro l’Iran. In un messaggio pubblicato sul suo social network Truth, Trump ha affermato di aver più volte avvertito Teheran sulla gravità delle conseguenze in caso di escalation. “Ho dato loro molte opportunità per raggiungere un accordo. Li ho messi in guardia, dicendo che sarebbe stato molto peggio di quanto potessero immaginare” ha scritto. “Gli Stati Uniti dispongono dell’equipaggiamento militare più avanzato al mondo – e Israele ne ha in abbondanza”. Trump ha aggiunto che alcuni leader radicali iraniani “avevano parlato con fierezza, ma non sapevano cosa li attendesse. Ora sono tutti morti – e la situazione non potrà che peggiorare”.
12:15 – Danni gravi alle centrifughe nucleari a Natanz. In Israele, ospedali in allerta per timori di ritorsione iraniana
Le Forze di Difesa israeliane hanno confermato che l’impianto sotterraneo di arricchimento dell’uranio di Natanz è stato colpito durante i raid aerei lanciati contro obiettivi strategici in Iran. L’operazione ha inflitto, secondo fonti militari, danni significativi a strutture critiche, tra cui la “sala di arricchimento multilivello con centrifughe”, oltre a locali elettrici e infrastrutture di supporto. L’esercito israeliano ha dichiarato che l’attacco ha compromesso “componenti fondamentali per il funzionamento del sito” e che tali danni incidono direttamente sul programma nucleare iraniano.
Nel frattempo, Israele si prepara a una possibile risposta armata da parte dell’Iran. Secondo quanto riferisce Haaretz, ospedali in tutto il Paese sono passati a una modalità operativa di emergenza in vista di un possibile attacco su larga scala atteso per le prossime ore. Strutture sanitarie in diverse regioni hanno trasferito reparti e attrezzature in aree sotterranee fortificate, annullato interventi non urgenti e dimesso pazienti non critici. In particolare, nel nord del Paese, ospedali come l’Emek Medical Center di Afula, il Bnai Zion di Haifa, il Poriya di Tiberiade e il Galilee Medical Center di Nahariya hanno attivato i protocolli di emergenza, trasferendo i principali servizi in ambienti protetti.
Nel centro di Israele, l’ospedale Ichilov di Tel Aviv ha evacuato il parcheggio Sami Ofer e attivato il suo pronto soccorso sotterraneo. Le autorità sanitarie locali hanno assicurato che i servizi essenziali continuano a funzionare regolarmente. Anche il Wolfson Medical Center di Holon ha annunciato di operare in modalità emergenziale. L’attività ordinaria è stata ridotta, mentre restano attive in aree protette le unità di pronto soccorso, sale parto, dialisi e sale operatorie dedicate agli interventi urgenti, in conformità con le direttive del Comando del Fronte Interno.
11:41 – Tabriz sotto attacco
Alcuni media iraniani riferiscono di un attacco israeliano a Tabriz. “La città di Tabriz è attualmente sottoposta a pesanti attacchi israeliani“, ha scritto l’agenzia stampa Mehr. Iran International riferisce di un’esplosione nell’area dell’aeroporto. Secondo quanto si apprende da fonti militari, l’aeronautica ha distrutto l’aeroporto.
11:30 -Teheran: “Atto di guerra”. Raid israeliani decapitano vertici militari iraniani, tensioni in Libano
L’Iran ha definito l’attacco israeliano una vera e propria “dichiarazione di guerra”, mentre si aggrava l’escalation regionale a seguito dei raid che hanno preso di mira infrastrutture militari e alti ufficiali della Repubblica Islamica. Secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, sulla base di valutazioni dell’intelligence, la maggior parte dei vertici dell’aeronautica dei (Pasdaran) sarebbe stata uccisa durante una riunione in un centro di comando sotterraneo, colpito con precisione durante l’offensiva.
Nel frattempo, il Libano si è affrettato a prendere le distanze da possibili coinvolgimenti diretti nel conflitto. Il governo di Beirut, secondo quanto riferito da al-Arabiya, ha inviato un chiaro avvertimento a Hezbollah: qualsiasi tentativo del gruppo armato sciita di partecipare alla risposta iraniana sarà considerato una decisione unilaterale e non autorizzata. “Il tempo in cui l’organizzazione agiva al di fuori del controllo statale è finito,” avrebbero affermato fonti governative, sottolineando che Hezbollah si assumerà la piena responsabilità di un eventuale coinvolgimento che trascinasse il Paese in guerra.
A Teheran, la guida suprema Ali Khamenei ha reagito rapidamente al vuoto di comando creatosi nelle forze armate. Con due decreti ufficiali, ha nominato nuovi leader per i principali apparati militari: il generale Mohammad Pakpour subentra a Hossein Salami come comandante del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, mentre Abdolrahim Mousavi sostituisce Mohammad Bagheri nel ruolo di capo di stato maggiore delle forze armate.
11:05 – Crisi in Medio Oriente, UE e Italia invocano prudenza e diplomazia: “Evitare un’escalation”
Di fronte al deteriorarsi della situazione in Medio Oriente, la comunità internazionale lancia appelli alla moderazione. L’Alta Rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha dichiarato sui social che “la situazione è pericolosa” e ha invitato “tutte le parti coinvolte a esercitare moderazione e a prevenire un’ulteriore escalation”. Kallas ha ribadito che “la diplomazia resta la via più efficace” e si è detta disponibile a sostenere “ogni iniziativa diplomatica volta alla de-escalation”.
In Iran, l’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, ha riferito che la sede diplomatica ha contattato tutti i cittadini italiani presenti nel Paese e che, al momento, “non sono state segnalate situazioni di criticità”. In un’intervista al Tg2, Amadei ha precisato che ai connazionali è stata “raccomandata la massima cautela”, invitandoli a “limitare gli spostamenti non essenziali” e a mantenere il contatto con l’ambasciata e con l’Unità di crisi della Farnesina. Ha inoltre confermato che “l’aeroporto di Teheran è attualmente chiuso, così come lo spazio aereo”, e che le prime avvisaglie dell’attacco israeliano, avvertite intorno alle 3:50 del mattino, hanno causato code presso le stazioni di rifornimento della capitale.
Sul fronte politico, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso preoccupazione per la recente offensiva israeliana, pur escludendo – al momento – l’imminenza di un conflitto su larga scala. Intervenendo a Rai News 24, Tajani ha affermato: “Dobbiamo fare tutto il possibile per scongiurare un’escalation. Gli attacchi israeliani sono stati mirati, ma adesso bisogna attendersi potenziali risposte da parte dell’Iran”.
10:42 – Condanna internazionale da parte del mondo arabo e oltre
Un coro di condanne si è levato oggi da diversi Paesi arabi in risposta all’operazione militare condotta da Israele contro obiettivi in territorio iraniano, giudicata una grave violazione del diritto internazionale e una minaccia alla stabilità dell’intera regione mediorientale. L’Arabia Saudita, in un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri, ha descritto l’attacco come “un’aggressione palese che compromette la sovranità e la sicurezza dell’Iran, violando in maniera evidente le normative internazionali”. Anche l’Oman ha manifestato “ferma condanna” per quella che ha definito “una brutale aggressione militare contro strutture sovrane iraniane”, denunciando le vittime causate dall’offensiva, come riportato dal quotidiano Arab News.
La Giordania, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri Sufian Qudah, ha messo in guardia da “un’ulteriore escalation” e avvertito che “azioni di questo genere rappresentano una minaccia concreta alla sicurezza e alla stabilità regionale”, secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale Petra.Anche il Qatar ha denunciato l’operazione israeliana come “una flagrante violazione della sovranità iraniana e del diritto internazionale”, stando a quanto comunicato dall’agenzia QNA. Sul fronte internazionale, Mosca ha espresso preoccupazione. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato ai giornalisti che la Russia “condanna l’intensificarsi delle tensioni tra Israele e Iran”, come riportato da RIA Novosti.Ankara ha adottato una posizione simile, esortando Israele a interrompere le operazioni militari. “Israele deve cessare immediatamente le sue azioni aggressive, che rischiano di innescare nuovi conflitti”, si legge in una nota ufficiale del Ministero degli Esteri turco.
10:27 – Israele: danni significativi all’impianto nucleare di Natanz
Secondo fonti della difesa israeliana, il sito nucleare iraniano di Natanz avrebbe riportato danni ingenti a seguito dei raid aerei condotti nelle prime ore della giornata. Lo riporta il Times of Israel, citando anche video circolati sui social, che mostrano esplosioni e attacchi intensi nell’area dell’impianto. Nel frattempo, l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Saeed Iravani, ha denunciato l’azione militare israeliana definendola “premeditata, illegale e intenzionale”. In una lettera ufficiale, Iravani ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, come riportato da Iran International.
10:11 – Fonti israeliane: il Mossad avrebbe attivato una rete di droni esplosivi all’interno dell’Iran
Secondo quanto riportato da una fonte della sicurezza israeliana, il Mossad avrebbe predisposto una base operativa per droni carichi di esplosivo all’interno del territorio iraniano, ben prima dell’attacco condotto nelle ultime ore. Gli ordigni telecomandati sarebbero stati introdotti clandestinamente nel Paese, per poi essere attivati in simultanea con l’operazione militare israeliana.
La stessa fonte afferma che i droni sono stati lanciati contro postazioni di lanciamissili terra-terra situate nei pressi di Teheran, considerate un’immediata minaccia strategica per Israele. Parallelamente, unità operative del Mossad avrebbero agito nell’Iran centrale, dispiegando armi a guida di precisione in aree aperte vicine a sistemi missilistici terra-aria. Tali armamenti sarebbero stati attivati nei primi minuti dell’offensiva aerea lanciata da Israele, contribuendo a neutralizzare le capacità di difesa iraniane. Le informazioni – non confermate ufficialmente da Tel Aviv – suggeriscono un’operazione coordinata su più fronti, che avrebbe incluso elementi clandestini già presenti nel Paese.
09:46 – L’Iran chiede un’azione del Consiglio di Sicurezza ONU: “È tempo di vendetta”
Teheran ha sollecitato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, accusando Israele di aver condotto una serie di attacchi militari “coordinati, illegali e premeditati” contro strutture nucleari e civili in territorio iraniano. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim, riportando le parole del rappresentante permanente iraniano all’ONU, Amir Saeed Iravani. Nella lettera formale inviata all’organismo internazionale, Iravani denuncia “una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, sottolineando che le operazioni israeliane mettono a rischio la stabilità dell’intera regione e rappresentano una minaccia concreta per la sicurezza globale.
Particolare preoccupazione è stata espressa per l’impianto nucleare di Natanz, uno degli obiettivi principali dell’operazione, attualmente sottoposto al controllo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). “Colpire tali infrastrutture costituisce non solo un pericolo per la popolazione civile, ma anche una potenziale catastrofe irreparabile”, si legge nel documento. Teheran accusa inoltre Israele di violare la Convenzione sulla protezione fisica del materiale nucleare e gli impegni internazionali assunti dalla Repubblica Islamica. Parallelamente, il presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, ha pronunciato un discorso dai toni durissimi, promettendo una risposta proporzionata. “È il momento della vendetta, e questa verrà attuata con ogni mezzo necessario”, ha dichiarato, aggiungendo che “Israele ha iniziato questo conflitto, ma noi, con l’aiuto di Dio, lo porteremo a termine”.
9:08 – Morto il consigliere speciale dell’ayatollah Khamenei. Sirene ad Amman
Il consigliere politico del leader iraniano Ali Khamenei, Ali Shamkhani, è morto in seguito alle gravi ferite riportate durante l’attacco israeliano: lo riporta il sito web Iran International citato dal sito di notizie israeliano Ynet. Al momento dell’attacco Shamkhani si trovava nella sua abitazione.
Le sirene antiaeree sono risuonate nella capitale giordana Amman mentre droni iraniani attraversavano lo spazio aereo del Paese, diretti verso Israele. Lo riportano fonti dei media locali, che citano l’ingresso di numerosi velivoli senza pilota presumibilmente lanciati da Teheran in risposta agli attacchi israeliani contro siti nucleari sul territorio iraniano. Secondo quanto riferito, le forze giordane sono riuscite a intercettare diversi droni mentre sorvolavano il Paese. Le autorità, in via precauzionale, hanno invitato la popolazione a rimanere nelle proprie abitazioni fino a nuovo ordine.
9:00 – Israele: intercettati droni iraniani lanciati in risposta agli attacchi su Teheran
Le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno annunciato di aver iniziato l’intercettazione di 100 droni iraniani al di fuori dello spazio aereo nazionale, in quella che appare come la prima risposta militare diretta di Teheran agli attacchi condotti da Israele contro la capitale iraniana e altre località strategiche. Secondo quanto riferito da un alto funzionario militare israeliano, l’operazione di difesa si sta svolgendo “oltre i confini territoriali di Israele”, anche se non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla posizione esatta o sull’esito degli abbattimenti.
La situazione resta in evoluzione, con l’esercito israeliano impegnato nel monitoraggio continuo della minaccia aerea e nella valutazione di eventuali ulteriori sviluppi. Secondo quanto riportano i media iraniani negli attacchi di Israele all’Iran è rimasto ferito il consigliere dell’ayatollah Ali Khamenei, Ali Shamkhani. La sua residenza è stata presa di mira durante gli attacchi e l’uomo è stato trasferito in un ospedale di Teheran in gravi condizio
07:35 – L’attacco nella notte
L’“Operazione Rising Lion”, avrebbe colpito altre figure di spicco del regime iraniano. Secondo fonti locali, tra le vittime ci sarebbero anche il capo di Stato maggiore Mohammad Bagheri e noti scienziati, tra cui Fereydon Abbassi-Davani e Mohammad Tehranchi. Alì Shamkhani, consigliere di alto livello della Guida Suprema Ali Khamenei, sarebbe rimasto gravemente ferito. Anche numerose strutture strategiche iraniane sarebbero state danneggiate. In una nota ufficiale, il Ministero della Difesa iraniano ha condannato duramente l’attacco, definendolo “una vile aggressione contro un complesso residenziale sul suolo sacro della Repubblica Islamica”. Il comunicato prosegue denunciando “una flagrante violazione del diritto internazionale”, affermando che tra le vittime si contano “numerosi civili innocenti, tra cui donne e bambini, oltre a diversi alti ufficiali e scienziati”.
L’Iran ha poi promesso ritorsioni.
“Le forze armate della Repubblica Islamica, guidate dal Comandante Supremo e sostenute dal popolo, sono pronte a rispondere con una punizione esemplare. Il regime sionista – conclude la dichiarazione – dovrà affrontare tutte le conseguenze di questo crimine”.
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