Tar respinge il ricorso di Fdi sulla gestione condivisa di Askatasuna. Lo Russo soddisfatto
Prima battaglia vinta per il Comune nel braccio di ferro sul percorso di recupero condiviso dell’immobile di corso Regina 47 che è stato sede del centro sociale Askatasuna per circa trent’anni. I consiglieri di Fratelli d’Italia della circoscrizione 7 aveva fatto ricorso al Tar chiedendo la sospensione dell’efficacia degli atti amministrativi comunali che hanno avviato il patto di collaborazione per la gestione dell’immobile.
L’ordinanza del Tribunale amministrativo afferma che la legge regionale numero 5 del 2024, che all’articolo 8 prevede limitazioni per l’amministrazione condivisa dei beni, parrebbe applicabile ai soli beni di proprietà regionale e quindi non a quello in oggetto, di proprietà comunale. Questo secondo un’interpretazione orientata in senso costituzionale. L’ordinanza evidenzia inoltre come al momento dell’assunzione degli atti impugnati l’immobile fosse libero e non più occupato, sottolineando anche che non è dimostrato che i proponenti del patto di collaborazione siano gli stessi soggetti che lo avevano occupato in precedenza. Soddisfatto il sindaco Stefano Lo Russo. “La procedura amministrativa che abbiamo sin qui seguito è stata corretta ed è stata seguita nel pieno rispetto della normativa vigente– spiega -. Il percorso di restituzione alla comunità della piena fruizione dell’immobile pubblico, che peraltro è già libero, prosegue”.
“Se davvero la bocciatura della sospensiva parte dall’idea che la palazzina di Askatasuna sia vuota, spiace constatare come il Tar ignori che alla faccia dello stesso patto sottoscritto con il Comune gli antagonisti continuano ad abitarla, come confermato dalla notifica penale recentemente recapitata proprio lì ad una occupante dalla Digos. Sulla costituzionalità della legge regionale, invece, non abbiamo alcun timore perché se la Regione davvero non potesse legiferare limiti all’utilizzo delle proprietà comunali, allora tutte le norme regionali su urbanistica, paesaggio, commercio, viabilità ecc. che fanno altrettanto sarebbero carta straccia. Nessuno tra Governo nazionale e lo stesso Comune di Torino ha mai impugnato la nostra legge sui beni comuni proprio perché è pienamente legittima e in vigore. Il ricorso dell’Avvocatura regionale, che non aveva chiesto nessuna sospensiva, resta assolutamente in piedi e procede fino all’udienza di merito” dichiara l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone.
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