Friuli Venezia Giulia

Sviluppo e Territorio vs. Ascom. Pillon “non scaricare i fallimenti sugli altri”

PORDENONE – «In riferimento alla vicenda sulla mancata approvazione del bilancio consuntivo di Sviluppo e Territorio e in particolare sugli esiti del progetto “Uniti e Digitali”, è opportuno precisare che in più occasioni da oltre un anno l’Ascom-Confcommercio ha chiesto di relazionare sulla gestione operativa e amministrativa.

Inizia così una nota del presidente di Ascom Confcommercio Pordenone, Fabio Pillon, che prende posizione in modo deciso  sulla polemica di questi giorni con i vertici di Sviluppo e Territorio.

“Un tanto anche nel rispetto dei molteplici enti che avevano creduto e finanziato l’iniziativa, ma tanto più nei confronti delle centinaia di negozianti che vi avevano aderito e che dal 2023 non avevano più ricevuto alcuna informazione in merito da parte di Sviluppo e Territorio. Non ultimo a inizio di quest’anno avevamo sollecitato un confronto anche sulla situazione amministrativa per poter procedere alle conseguenti valutazioni in vista della chiusura dei Bilanci consuntivi 2024.
A maggio c’è stato un incontro con il direttore dell’Ascom durante il quale erano emerse delle perdite a cui doveva seguire una proposta da Sviluppo e Territorio sulle possibili coperture e sulla possibile strategia di rilancio o dismissione del progetto”.

“Nulla è pervenuto, ma tanto più nulla è emerso nel bilancio consuntivo di Sviluppo e Territorio, nonostante anche le richieste stesse dei componenti del Consiglio di amministrazione. Si è arrivati in Assemblea quindi con ripetuti nostri solleciti senza risposta.

“Non si può sostenere – sottolinea Pillon – che la questione non riguardi la responsabilità dell’assemblea proprio in occasione dell’approvazione del bilancio se, come sta emergendo dalle stesse parole del presidente del sodalizio Alberto Marchiori, vi sarebbero effettivamente delle perdite della gestione del progetto che ricadrebbero sui soci, ovvero sull’Ascom stessa. La mia associazione deve rispondere ai suoi soci nonché garantire la correttezza contabile dei suoi bilanci”.
“Non si può poi sostenere che “Uniti e Digitali” sia un progetto che Marchiori non voleva quando però era lui stesso presidente sia dell’Associazione di categoria che di Sviluppo e Territorio.

Strano che un presidente si discosti dalle strategie portate avanti dalle sue strutture, soprattutto quando comportano il coinvolgimento e il sostegno anche economico di tanti enti e amministrazioni a cui, sembrerebbe corretto, dar conto della gestione anche se sono degli insuccessi. Non si possono scaricare i fallimenti sulla responsabilità degli altri o tacere.
Il mio è stato un atto di responsabilità necessario proprio in questo momento in quanto è stata prospettata a Sviluppo e Territorio una gestione importante delle iniziative rientranti nel progetto di Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027”.

“Sviluppo e Territorio è un unicum di organizzazione che raccoglie le rappresentanze dei principali enti e amministrazioni del territorio e quindi può avere un ruolo cruciale in questa partita. Ma non con le premesse di questa gestione del progetto Uniti e Digitali di poca trasparenza e approssimazione nella gestione amministrativa”.

“Dal momento che Sviluppo e Territorio è nata all’interno dell’Ascom – conclude Pillon – mi sono sentito nella responsabilità che proprio dall’Associazione fosse richiesta una forte verifica sull’attuale modello organizzativo di Sviluppo e Territorio perché, se vuole essere il partner del Comune di Pordenone per la Capitale della Cultura, dovrà necessariamente riorganizzarsi e strutturarsi per affrontare questa impegnativa sfida ritornando a fare effettivamente da tavolo di concertazione con enti e amministrazioni preposte».




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