Marche

«Subito interventi extra». Ecco dove

ANCONA Le scuole di Ancona accusano il colpo. Segnalate infiltrazioni in diversi plessi della città dopo le forti piogge dei giorni scorsi ma non particolari criticità. Tanto che oggi la campanella per gli studenti anconetani tornerà a suonare, contrariamente a quanto disposti dai sindaci di alcuni comuni limitrofi. «Alle Collodi ci sono un paio di classi che verranno chiuse» anticipa il sindaco Daniele Silvetti. Gli studenti torneranno infatti a fare lezione «nell’aula magna» ed il motivo è presto detto. Colpa delle infiltrazioni d’acqua, probabilmente dal soffitto, che sono però arrivate a lambire i cartongessi. È successo alle Buonarroti di via Lanzi e – soprattutto – nella palestra delle Falcone di via Flavia.

Le priorità

È questa una delle priorità fissate da Silvetti poiché «in questa palestra non insistono soltanto le attività scolastiche ma anche quelle di alcune società sportive. È un intero quartiere che la usa. Gli uffici si attiveranno subito» promette. Già nella giornata di ieri sono stati impegnati in uno screening esteso a tutti i plessi del territorio, ma ora bisognerà andare oltre. «Un’attività di indagine per vedere quale tipo di problematiche sussistono sotto i cartongessi» spiega Silvetti. «Alle Levi di Montesicuro era già programmata un’attività manutentiva» aggiunge ancora sindaco. Qui come altrove dove pure è entrata l’acqua. E diversi erano pure gli interventi già in programma anche per la Provincia di Ancona. «Qualche problema c’è stato, anche se nulla di grave» ammette l’ingegnere Alessandra Vallasciani, dirigente dell’Edilizia scolastica. Anche perché – in alcuni casi – gli scoli erano otturati da fogliame vario. Guardando alla piantina della città, gli esempi principali che porta Vallasciani sono un paio. «Le Vanvitelli Stracca Angelini» comincia ad elencare i plessi dove l’acqua è filtrata. Al Savoia di via Marini, invece, «è entrata nell’archivio, al seminterrato, e dalla copertura». Ad ogni modo, i sopralluoghi non sono ancora finiti. «L’ordinanza sindacale lasciava ai singoli dirigenti la facoltà di aprire o meno la scuola» spiega l’ingegnere. Tradotto: i tecnici della Provincia sono potuti entrare solo in quegli istituti dove c’era qualcuno che poteva aprire loro le porte d’ingresso. Un quadro più chiaro, insomma, potremmo averlo già stamattina.

Le criticità

Problemi pure all’Università Politecnica delle Marche, in particolare al plesso di Montedago. Infiltrazioni in alcune sale della struttura dovuti alle piogge eccezionali di questi giorni, seppure non sono stati segnalati danni particolarmente importanti. Anzi, i tecnici dell’Univpm hanno approfittato dei giorni di chiusura per una ricognizione approfondita e per ripristinare la normalità. E da lunedì riprenderanno regolarmente le lezioni. Attenzionato anche il nodo viabilità. «Mi sono sincerato della percorribilità di alcune strade provinciali dalle quali vanno rimossi fango e detriti» comunica Silvetti. «Gli autobus funzionano, anche se c’è qualche strada chiusa. Ci siamo organizzati» rassicura Italo D’Angelo, presidente di Conerobus. «Abbiamo supportato la società Trenitalia, che ha richiesto il nostro aiuto per sostituire con collegamenti autobus di tipo emergenziale alcune tratte ferroviarie che risultavano interrotte» ricorda D’Angelo. E «organizzando un autobus per accompagnare i loro tecnici fino a Bologna». All’indomani delle eccezionali piogge si contano i dati dell’emergenza: 100 segnalazioni al Coc, 40 frane. Solo mercoledì sono stati impiegati 30 volontari, 5 tecnici e 12 operai del magazzino comunale a cui si aggiungono 6 addetti dell’ufficio di Protezione Civile.




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