Lazio

Stranezze di città, intervista immaginaria

Mi hanno detto che una passeggiata ciclo turistica di circa quaranta chilometri non è una passeggiata, ma io mi diverto pedalando per Roma alla ricerca delle “stranezze di città”  

Mi hanno raccontato che i “nasoni” romani mantengono sempre il flusso costante dell’acqua, mi hanno raccontato che in parte è voluto per ragioni tecniche e igieniche.

Roma ha una rete idrica antica e complessa e il flusso costante dell’acqua contribuisce a mantenere una pressione stabile nell’acquedotto. L’acqua, a maggior ragione se stagnante con il clima caldo, favorisce la formazione di batteri e alghe. Il suo flusso continuo nelle tubature garantisce che sia sempre fresca e potabile, riducendo il rischio di contaminazioni e che sia sempre di buona qualità. 

I “nasoni” rappresentano un punto di accesso gratuito e facilmente disponibile ai turisti e agli sportivi, e non solo, sono un servizio pubblico di fondamentale importanza.

Domenica scorsa pedalavo sul lungotevere, avevo bisogno di bere e dovevo riempire la mia borraccia di acqua fresca. 

Sapevo che c’era una fontanella davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e a metà della via Flaminia mi sono fermato.

Ho trovato un “nasone” malmesso. Dal suo rubinetto ricurvo usciva acqua, ma tanta di più ne usciva dalla giuntura del “naso” attaccato al corpo fontanella.

Altri chilometri e sono arrivato a Centocelle, ho riempito di nuovo la borraccia al “nasone” di piazza dei Pini. L’acqua usciva regolarmente dal cannello ricurvo della fontanella, confluiva nella “scodella di marmo” ma ritornava sulla strada asfaltata formando una pozzanghera.

Abitare A Roma e i “nasoni” romani hanno deciso di “immaginare” una intervista. 

Abbiamo pensato di dare voce all’acqua che sgorga dai “nasoni, silenziosi testimoni della vita romana, ognuno con la sua storia e le sue “lamentele“.

Abbiamo “immaginato” due interviste, un modo differente per raccontare “la stranezza di città” in due differenti zone di Roma.

L’acqua e il “nasone” di via Flaminia (Roma Nord)

Abitare A Rom : Acqua, possiamo partire dalla tua salute? Scorri anche nella parte superiore del tuo “nasone”.

Cosa succede?

L’acqua e il “nasone” di via Flaminia: ah, sì, un piccolo acciacco del “nasone”che mi ospita, se lo porta dietro da un po’ di tempo. 

È una perdita costante e gli colo addosso. Non è un problema grave, ma è uno spreco inutile e  poco elegante per un “nasone” della sua età. 

Sarà un giunto lento, una guarnizione da cambiare. Un piccolo intervento lo farebbe ringiovanire.

Abitare A Roma: e tu, illustre “nasone” di via Flaminia, puoi dirci qualcosa della tua posizione?

L’acqua e il “nasone” di via Flaminia: buongiorno al cronista prima di tutto, mi trovo in via Flaminia, una delle arterie principali che collegano il centro di Roma con la parte nord. 

Sono abituato al via vai di persone, al rombo dei motori, ai ciclisti che si fermano per un sorso. 

Sono un punto di riferimento per chi vive qui, un’oasi per i pendolari e un ristoro per gli sportivi.

Abitare A Roma: come descrivereste  il “tessuto sociale” del vostro quartiere?

L’acqua e il “nasone” di via Flaminia: siamo a Roma Nord, una zona che potremmo definire benestante, residenziale, con tante famiglie, uffici, scuole. 

Vediamo spesso passeggini, persone che portano a spasso il cane, giovani che si dirigono verso i circoli sportivi. 

L’ambiente è generalmente curato, le strade pulite, anche se il traffico è sempre una costante.

Non deve essere un giunto lento o una guarnizione da cambiare sul “nasone” a farci essere oggetto di critiche.

L’acqua e il “nasonedi piazza dei Pini (Roma Est)

Abitare A Roma : Acqua di piazza dei Pini, salve. Come ti senti qui, a Roma Sud?

L’acqua e il “nasone” di piazza dei Pini: buongiorno a te cronista di Abitare A Roma.

Io scorro dentro le tubature  del “nasone” di piazza dei Pini, un angolo intimo e  popolare di Roma.

Qui la vita scorre a un ritmo diverso, più lento forse ma genuino. 

Vedo anziani seduti sulle panchine, bambini che giocano, mamme che chiacchierano. 

Sono l’acqua fresca che scorre in una piazza non centrale di Centocelle, ma è anche un punto di incontro per la comunità.

Abitare A Roma: e il contesto sociale del quartiere?

L’acqua e il “nasone” di piazza dei Pini: sono a Roma Est, in un quartiere più vissuto, più autentico, con una forte identità di quartiere. 

Le persone si conoscono, si salutano. 

Non è una zona lussuosa, ma è ricca di umanità. 

Qui l’acqua pubblica è un bene prezioso e la mia presenza è fondamentale per chi vive il quartiere quotidianamente, soprattutto d’estate.

Abitare A Roma: Acqua, pare che tu non defluisca per bene  e crei pozzanghere e degrado.

L’acqua e il “nasone” di piazza dei Pini: ah, sì, questa è la mia croce.

Le fessure per il deflusso sono ostruite o danneggiate. 

Mi accumulo sull’asfalto, creo una pozzanghera perenne, attiro insetti, e con l’umidità rovino la pavimentazione. 

È un vero peccato, perché sono pulita e fresca, ma il mio letto è un pantano. 

È un problema di manutenzione, un intervento sui tombini e sulle fessure sarebbe risolutivo. 

Mi sento un po’ abbandonata, ad essere sincera.

 

Con queste interviste “immaginarie Abitare A Roma vuole  sensibilizzare chi di dovere. 

Non chiediamo molto, solo un po’ di cura. Un “nasone” in salute significa servire al meglio la nostra città.

Ribadiamo che i “nasoni” romani e l’acqua che scorre sono un patrimonio di Roma, sono anche  un servizio essenziale e un simbolo di civiltà e di inclusione. 

Un po’ più di attenzione alla manutenzione farebbe bene a tutti, e soprattutto eviterebbe sprechi

di un bene prezioso…..l’acqua.

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Scrivi un commento


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »