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Stellantis, a Termoli si chiude l’era del Fire. Gravina: “Nessuna risposta sulla Gigafactory” | isNews

Il consigliere regionale del M5S: “Il Governo esca dal torpore e intervenga”


TERMOLI. “A Termoli si chiude un capitolo importante della storia industriale italiana, con l’uscita di scena dell’ultimo motore Fire. Ma il problema non è la fine di un ciclo produttivo, è l’assenza di un futuro certo per quello stabilimento”. Lo sottolinea in una nota Roberto Gravina, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e coordinatore nazionale Enti Locali.

“Lo stabilimento Stellantis di Termoli avrebbe dovuto vivere una nuova stagione attraverso la realizzazione della Gigafactory. Un progetto annunciato nel 2021 come strategico e che oggi, invece, è bloccato da mesi, sospeso tra silenzi e rinvii. In tutto questo tempo, il Governo Meloni ha scelto di restare alla finestra, senza proporre soluzioni e senza nemmeno tentare di difendere un investimento fondamentale per il Mezzogiorno e per l’industria automobilistica italiana”.

Gravina sottolinea come, in parallelo alla fine della produzione Fire, sia stato annunciato l’avvio della produzione del nuovo cambio ibrido nel 2025. “Un segnale, ma del tutto insufficiente, come da noi sostenuto sin dall’inizio. Non può bastare a garantire piena occupazione, né a compensare le prospettive occupazionali legate a un progetto ambizioso come la Gigafactory. Servono politiche industriali lungimiranti, non contentini”.

“Noi del Movimento 5 Stelle – continua Gravina – non ci siamo mai limitati alla denuncia. Sia in Consiglio regionale che in Parlamento e al Parlamento europeo, abbiamo presentato proposte chiare per rilanciare il progetto: dalla compartecipazione pubblica al capitale di ACC a un piano energetico di supporto alle imprese, fino alla richiesta di un piano industriale definito, legato a investimenti su ricerca, innovazione e abbattimento dei costi di produzione”.

“Nei prossimi giorni – annuncia – depositeremo nuove iniziative istituzionali, in Regione, a Roma e a Bruxelles. Chiediamo al Governo Meloni di uscire dall’ambiguità e chiarire una volta per tutte se ha intenzione di sostenere davvero la Gigafactory di Termoli. Perché questo progetto non può essere lasciato spegnere nel silenzio generale, dopo anni di promesse e annunci. E perché i lavoratori non possono essere lasciati in balia dell’incertezza”.


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