“sotto le slide, niente” • newsrimini.it
E’ partito mercoledì pomeriggio con un evento alla sala Ressi del Teatro Galli il lungo iter che porterà il comune di Rimini a redigere il PUG, Piano Urbanistico Generale (vedi notizia). In platea esponenti politici, istituzionali, categorie e parti sociali. “Un momento – commenta il coordinamento provinciale di Forza Italia – che avrebbe potuto segnare una svolta nel futuro della nostra città. In realtà, si è trattato solo di un’altra passerella politico-tecnica che non ha fornito alcuna visione chiara né soluzioni concrete per i problemi reali di Rimini“. In sintesi, per gli esponenti azzurri, “sotto la slide, niente“.
Il comunicato stampa
“Sotto le slide, niente”: il PUG di Rimini parte con il piede sbagliato
Ieri si è tenuto l’evento di presentazione dell’avvio del percorso per la redazione del Piano Urbanistico Generale (PUG) di Rimini, un momento che avrebbe potuto segnare una svolta nel futuro della nostra città. In realtà, si è trattato solo di un’altra passerella politico-tecnica che non ha fornito alcuna visione chiara né soluzioni concrete per i problemi reali di Rimini.
1. Un grave ritardo ingiustificato
A distanza di anni, e dopo l’introduzione della Legge Regionale 24/2017, il Comune di Rimini si sveglia solo ora per avviare una ricognizione della pianificazione urbanistica vigente. Ma non si può più nascondere il fatto che questa fase avrebbe (per il timing della Legge) dovuto concludersi ben prima dell’emergenza sanitaria. Il Covid-19 è stato usato come una scusa per giustificare l’immobilismo e il rinvio di ogni scelta. Questo ritardo, che ormai è cronico su tutto, sta impedendo alla città di guardare al futuro con la concretezza che merita.
2. Passerella senza sostanza: “Sotto le slide, niente”
Il titolo dell’evento di ieri potrebbe essere sintetizzato perfettamente in “Sotto le slide, niente”. Quasi due ore di interventi tecnici e politici, ma senza alcuna proposta concreta o un’indicazione chiara su come il PUG verrà effettivamente redatto. In pratica, l’unico risultato tangibile è che l’“inizio della corsa” è stato formalmente dichiarato. Ma senza nemmeno traccia di un piano chiaro per il coinvolgimento dei cittadini e delle categorie professionali. Un inizio che più che speranza suscita dubbi, e lascia la città senza un futuro realmente disegnato.
3. Un percorso partecipato che rischia di restare un’illusione
L’Amministrazione ha parlato molto di “partecipazione” e di un percorso inclusivo nella redazione del PUG, ma i segnali sono tutt’altro che rassicuranti. Durante l’incontro, è emerso che la redazione del piano sarà ancora una volta “incardinata” sulla Fondazione Piano Strategico, un luogo che negli anni ha visto ridursi progressivamente gli spazi di discussione e di reale partecipazione fino all’ azzeramento. Insistere su questa modalità sarebbe un errore clamoroso. Rimini ha bisogno di una vera apertura al dialogo, con la città e con le forze vive del territorio, non di foglie di fico.
4. Un governo cittadino che deve ricucire con gli ordini professionali
La domanda è chiara: questa amministrazione intende finalmente coinvolgere pariteticamente gli ordini professionali e le associazioni di categoria come interlocutori privilegiati nel processo di redazione del PUG? O si continuerà a ignorare la loro voce, come è accaduto durante la precedente amministrazione Gnassi, che ha spesso trattato i professionisti irridendoli come paria, senza alcun spazio di ascolto? Sarebbe un segno di maturità e di crescita politica accogliere con serietà queste realtà, che rappresentano la linfa vitale del nostro sistema economico e sociale.
5. La sfida della Legge 24/2017: una visione moderna per Rimini
La vera sfida che la Legge 24/2017 ci propone è quella di ripensare la città con una visione moderna, che sappia superare i tecnicismi e le rigidità burocratiche delle leggi passate. Rimini ha bisogno di un PUG che guardi al futuro con coraggio, che superi i limiti imposti da un urbanismo che troppo spesso si è dimostrato miope e privo di respiro. Non c’è più tempo per continuare con scelte difensive, che tutelano le scelte politiche passate e non fanno altro che ostacolare lo sviluppo di progetti davvero innovativi. La città ha bisogno di un salto culturale, di un approccio liberale e propositivo che possa ripensare e rigenerare le sue aree, con progetti all’altezza delle sfide che ci attendono. Questa è la vera sfida, uscire dal dirigismo tipico della sinistra per approdare verso l’ abito mentale liberale ed aperto.
Forza Italia è pronta a dare il suo contributo per una Rimini migliore, portando una visione proiettata verso il futuro, ma soprattutto un confronto serio con i cittadini e i professionisti del settore. Rimini ha bisogno di un Piano Urbanistico Generale che parli di futuro, di innovazione e di una città a misura di chi ci vive e lavora, partendo oltre che da una ricognizione urbanistica, anche da una fotografia socio-economica della città per meglio individuare le carenze e le necessità presenti e future di spazi abitativi, spazi pubblici, spazi destinati al lavoro.