Salute

“Sono morto artisticamente, mi ritiro sul serio. Dischi celebrativi e reunion? Schifoso, è una me**a. Amo gli Oasis, ma il tour è inconcepibile”: Bugo si sfoga


Detto, fatto. Bugo aveva annunciato che il primo aprile avrebbe salutato per sempre i suoi fan con un concerto all’Alcatraz di Milano. Ma non è un pesce d’aprile, poteva essere una splendida operazione di marketing e, invece, pare tutto vero. Parola di Bugo in una intervista a Rockit: “Non c’è nessuna porta aperta. La decisione è definitiva: ultimo concerto, ultimo disco, scomparirò anche dei social. È come se fossi morto artisticamente. Voglio che sia un gesto radicale, definitivo e l’ho voluto fare con un concerto”.

“I ricordi che ho avuto sono bellissimi, tutti gli amici, tutti i musicisti con cui ho suonato, i produttori, – ha spiegato – i discografici. L’Italia mi ha accolto, io lo dico sempre quando sento parlare male dell’Italia. Non mi mancherà niente, quello che ho avuto l’ho cercato, l’ho voluto. Non sono uno che si guarda molto indietro. Io sono un fatalista: non me ne frega un cazzo se la vita mi ha posto davanti a cose facili o difficili”.

Reunion e tour celebrativi? “Schifoso, bruttissimo tutto. È una merda. Io amo gli Oasis, ma il tour di reunion è inconcepibile, è il segnale che il rock è morto. Ma era già morto con loro, a Knebworth, per me. La sensazione che ho non è tanto la musica il problema”.

Il problema è il clima generale: “Vedo artisti che vanno avanti senza voglia, diventano un pessimo esempio per i loro fan. L’artista dovrebbe fare un lavoro un po’ fuori dal coro, dare dei segnali diversi. Ecco perché tutti i miei eroi non sono come queste merde: i miei eroi sono gente che ha fatto direttamente scelte radicali, come Mina o Battisti. Io sento che se dovessi fare un altro disco adesso prenderei per il culo tutti”.

Bugo comunque è sereno e vive “da tre anni a Bruxelles, giro per il lavoro di mia moglie. Lei è la cosa più bella del mondo per me”.


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