Skymetro, il ministero gela Salis: “Nessuna disponibilità a concedere proroghe ulteriori”
Genova. “In riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi dalla sindaca di Genova Silvia Salis in merito al progetto Skymetro, si ritiene doveroso precisare che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha mai espresso disponibilità a concedere ulteriori proroghe: il progetto deve essere appaltato entro il prossimo 31 dicembre”. È quanto recita la nota diffusa dal Mit dopo la notizia della sospensione dei termini della Via chiesta dal Comune alla Regione in attesa di ottenere da Roma una dilazione dei tempi.
Quello che si profila è insomma un braccio di ferro tra il Comune di Genova, ora amministrato dal centrosinistra, e il ministero dei Trasporti a trazione Rixi-Salvini. Ieri il sottosegretario Ferrante, durante il question time in commissione Trasporti, ha dichiarato la disponibilità al confronto e la sindaca ha commentato: “Il fatto che aprano velocemente questo tipo di interlocuzione vuol dire che tutto quello che è stato detto in campagna elettorale non è vero“.
Ma subito dopo il Mit precisa: “L’iter autorizzativo è definito, le scadenze sono fissate, e non esiste l’ipotesi di una proroga ulteriore. Ogni altra interpretazione è destituita di fondamento e rischia di generare confusione”.
Infine il monito, anticipato da Rixi nelle scorse settimane: “Eventuali ritardi, rispetto agli iter autorizzativi concordati col Comune di Genova, rischiano di portare a un definanziamento anticipato al fine di poter utilizzare le risorse in altre città. Il Mit confida, quindi, in un chiarimento a breve per capire se il Comune è ancora interessato all’opera. Nel qual caso, chiediamo che si esprima con urgenza per poter utilizzare al meglio le risorse”.
La giunta Salis, però, sostiene che sia matematicamente impossibile rispettare la scadenza del 31 dicembre 2025 – termine per assumere l’obbligazione giuridicamente vincolante, trascorso il quale si perderebbero i finanziamenti – soprattutto a valle delle prescrizioni imposte dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. “Quel progetto – osserva Salis – presenta una serie di note che sono molto molto complesse da superare nei tempi richiesti“.
Inoltre, dal confronto con gli uffici sarebbe emerso che il Comune, negli ultimi giorni della reggenza di Piciocchi, aveva già chiesto una proroga al 30 giugno 2026, sei mesi in più rispetto alla scadenza attuale, più volte posticipata per decreto.
“Com’è emerso dal confronto coi dirigenti, questo progetto non sarebbe cantierabile neppure entro il 30 giugno 2026, e in ogni caso rispettare la scadenza del 31 dicembre 2025 sarebbe impossibile al 100% – ribadisce il vicesindaco Alessandro Terrile -. Oltre alle prescrizioni del Consiglio superiore mancano i finanziamenti per la demolizione e la ricostruzione del Firpo, senza contare che bisognerebbe prima acquisire l’area”.
In ogni caso l’esito del confronto col ministero, con cui sono già stati avviati i contatti per definire un incontro, sarà determinante per le azioni successive, a partire dal probabile stop alla conferenza dei servizi, chiesto a gran voce dal comitato dal no. Una volta compresi gli spazi di manovra, l’intenzione è quella di lavorare a un nuovo progetto, che potrebbe essere presentato formalmente come quinta variante dello Skymetro pur cambiando radicalmente la sostanza, tenendo come punto fermo l’integrazione con la metropolitana esistente. In subordine si valuterebbe poi l’opzione tram, ben sapendo che a quel punto l’iter dovrebbe ripartire probabilmente da zero, con la pesante incognita dei finanziamenti. Ma la chiusura del ministero, almeno nelle comunicazioni ufficiali, lascia intendere che la partita non sarà affatto semplice per Salis.
Intanto il governatore Marco Bucci, che da sindaco ha spinto fortemente sullo Skymetro, resta alla finestra: “La Regione non stoppa nulla, noi siamo abituati ad andare avanti veloci, non a stoppare. Il termine stoppare mi sembra al di fuori dei miei vocabolari. Dopodiché il Comune ovviamente può fare quello che ritiene opportuno. Il ministero anche ieri in Parlamento ha detto chiaro e tondo che il 31 dicembre i finanziamenti ritornano indietro quindi non è una mia decisione, è una decisione del ministero e il ministero deciderà quello che ritiene opportuno. Io penso che si debba andare avanti, bisogna fare le cose in fretta perché la Val Bisagno ha bisogno di un trasporto veloce. Questo è quello che ho in mente. Poi, se qualcuno in mente delle correzioni che migliorano il progetto, ben venga, però che si vada avanti”.
Ma se il Comune dovesse chiedere una proroga proprio per presentare un altro progetto, la Regione potrebbe sostenerlo in questa richiesta? “Intanto bisogna vedere che progetto è, se vogliono fare delle cose che non hanno senso… non lo so, vediamo. Non si può parlare a priori, bisogna vedere di cosa si tratta. Sarà ben difficile in sei mesi ottenere le approvazioni. Pensate soltanto al Consiglio superiore, cioè non è che fa un’altra approvazione, no? Quindi è ben difficile che possa accadere in sei mesi una cosa del genere, però io ho fatto cose difficili, quindi lascio aperta l’opportunità anche agli altri di fare cose difficili“.
“La richiesta del Comune di Genova di bloccare la Via in Regione Liguria e di rinviare la conferenza dei servizi mette in seria discussione la realizzazione dello Skymetro, un’opera fondamentale per la viabilità di una parte importante della città – commenta invece Alessio Piana, consigliere delegato regionale allo Sviluppo economico -. Il progetto, infatti, è già stato definito come un pilastro infrastrutturale per la mobilità di Genova, e l’iter amministrativo che lo sostiene è stato costruito con l’intento di rispettare tempi precisi. La decisione di fermare il processo ora rischia di compromettere la possibilità di accedere ai finanziamenti già stanziati: 398 milioni di euro. La scadenza per l’aggiudicazione dell’appalto, prevista entro fine anno, è chiara e inderogabile. Se l’iter venisse interrotto in questo momento il rischio di definanziamento sarebbe immediato”.
“È evidente – prosegue Piana – che se si rinviasse la conferenza dei servizi, il Comune non potrebbe giustificare il ritardo. Altre città, tra cui Torino, hanno già preso decisioni concrete e richiesto finanziamenti per acquistare – ad esempio – nuovi convogli della metropolitana: non vorremmo che questo fosse un assist a spese dei genovesi. Lo Skymetro è una necessità per Genova per un miglioramento significativo della mobilità e della qualità di vita dei genovesi. I tempi sono stretti e il Comune deve sfruttare i mesi estivi per portarsi avanti con l’iter previsto. Ogni giorno di ritardo significa una battuta d’arresto per la città, con effetti negativi su infrastrutture ed economia locale.”