SkyMetro, i comitati contrari alla sindaca Salis: “Occasione mancata per fermare l’opera”
Genova. “Delusi e disorientati, ma ancora fiduciosi”. È questo lo stato d’animo dei comitati e dei cittadini che da tempo si oppongono al progetto dello SkyMetro alla luce degli ultimi sviluppi amministrativi.
Dopo le elezioni, che hanno visto vincere una coalizione dichiaratamente contraria al progetto, le speranze dei comitati erano che la sindaca Silvia Salis desse uno stop definivo al progetto. Nella realtà, come è noto, la nuova amministrazione ha chiesto al Ministero una proroga di 40 giorni per rivalutare il progetto e trovare alternative, proroga che il Mit non sembra invece intenzionato a rilasciare.
Secondo i comitati sarebbe bastato lasciar scadere i termini della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per ottenere l’archiviazione dell’istanza. Il termine era l’11 giugno, e “sarebbe bastato non fare nulla per archiviare la Via e con essa anche lo skymetro; invece, la scelta dell’amministrazione in carica è stata quella di chiedere la sospensione dell’iter della via di 40 giorni per avere il tempo di rispondere, tenendo quindi ancora in vita il progetto”.
“Non capiamo perché sia stato sbagliato un calcio di rigore col portiere già spiazzato”, sottolineano Associazione Mobilità Genova, Associazione Famiglie senz’auto, Associazione Parents For Future, Comitato SìTram e Wwf Genova Città Metropolitana, che sollevano dubbi anche sulle motivazioni addotte.
“La necessità di leggere le carte appare inverosimile, dato che buona parte della campagna elettorale ha avuto lo skymetro come protagonista e gli atti sono praticamente tutti noti; anche il rischio della perdita del finanziamento è poco supportata, dato che la norma che ha assegnato i soldi a Genova (comma della legge di bilancio del 2022) non parla di SkyMetro (come ci ha ricordato l’ex Sottosegretario ai Trasporti, Traversi). E qui comincia il disorientamento”.
“Quel che è certo – ricordano i comitati – è che il progetto attuale prevede lo SkyMetro e finché restano attive le procedure di Via e Conferenza dei Servizi, l’opera è tecnicamente ancora possibile. Restano aperti molti interrogativi: è possibile modificare il progetto in corsa, passando da un’infrastruttura sopraelevata a un tram o a una metro leggera a terra o interrata? Servirebbero nuove procedure o basterebbe modificare quelle in corso?”
I comitati chiedono quindi più chiarezza: “Siamo fiduciosi che la promessa sarà mantenuta”, concludono.
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