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Silvia Martinelli, creatrice di Bianco Latte, la fragranza fenomeno che tutti copiano: «Volevo tradurre in profumo la dolcezza, la tenerezza, la sensazione di protezione e connessione che proviamo nei momenti più intimi»

Oggi vi racconto un piccolo miracolo italiano. Il suo nome è Bianco Latte. Ci troviamo a Bibbiena, un paese di 11.000 abitanti in provincia di Arezzo, conosciuto per la produzione tessile. Ma un farmacista, Giovan Piero Ducci, nel 1942 fonda insieme alla moglie Emma una bottega, nella quale crea decine di fragranze e saponi, finché sotto la direzione della figlia Irma la boutique diventa un’importante profumeria. Lì cresce la figlia di Irma, Silvia Martinelli, che è appassionata di fragranze, oli essenziali, verde, fiori e piante, tanto da dar vita al marchio di profumeria artistica Giardini di Toscana.

Nel 2015 Silvia, precorrendo i tempi, crea una fragranza gourmand, che debutta dolce con sentori di caramello, prosegue con un cuore morbido di miele e cumarina e ha una scia molto persistente di vaniglia e muschi bianchi: la chiama, per l’appunto, Bianco Latte.

E senza pubblicità, ma grazie al passaparola sui social, la fortuna di Bianco Latte esplode. Varca le frontiere, arriva in tutta Europa e in America: piace a tutti e a tutte, alle donne come agli uomini, alle ragazzine come alle signore, tanto che ancora oggi ci sono bene 75.000 post su Instagram che parlano di questo profumo, per non citare i numeri altissimi su TikTok. Chiediamo allora a Silvia Martinelli, naso e fondattrice del brand:

Come le è venuta l’idea di Bianco Latte? Da cosa ha tratto ispirazione?
«Bianco Latte nasce dal desiderio di creare una fragranza che fosse un abbraccio olfattivo. Volevo tradurre in profumo la dolcezza, la tenerezza, la sensazione di protezione e connessione che proviamo nei momenti più intimi. L’ispirazione è arrivata dall’ascolto delle persone e dalle emozioni condivise nella profumeria di famiglia: ricordi d’infanzia, colazioni calde, miele, caramello, latte. È un profumo che racconta sentimenti, non mode».

E perché secondo lei i profumi alla vaniglia ci piacciono così tanto? Solo perché ci ricordano i dolci dell’infanzia o per altre ragioni.
«La vaniglia è molto più di un richiamo ai dolci. È una nota che trasmette calore, sicurezza, sensualità. Ha una forza evocativa straordinaria: ci riporta a ricordi felici, ma allo stesso tempo ha un potere rassicurante e avvolgente. Inoltre, studi neuroscientifici dimostrano che la vaniglia stimola la produzione di endorfine, generando una sensazione di benessere. È un ingrediente che parla alla nostra memoria e alla nostra emotività, per questo è così amata in tutto il mondo».

Si aspettava che Bianco Latte avesse un successo così importante anche all’estero? Secondo lei a cosa è dovuto?
Risponde Umberto Doni Giannini, suo figlio e amministratore delegato dell’azienda: «Il successo internazionale di Bianco Latte è stato sorprendente nella rapidità, ma non inatteso. Avevamo già ben toccato con mano il potere della fragranza grazie ad anni di test nella nostra boutique e alle vendite in Italia. Per capirne il motivo bisogna connettersi con la fragranza, odorarla con calma, ad occhi chiusi e poi indossarla per qualche giorno. Il risultato è che nella maggior parte dei casi ci si emoziona, si ha una sensazione di piacere, è rassicurante. E poi le persone vengono attratte, spesso ti fermano per chiederti qual è il profumo che lascia una scia così intensa ed elegante al tempo stesso. Tutti questi feedback entusiasmanti, quasi incredibili, sono rimbalzati sui social di tutto il mondo e il prodotto ha confermato le aspettative rendendoli credibili».


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