Scienza e tecnologia

Shadows Die Twice nel 2025?

Ovvio che sì! Potremmo anche limitarci a rispondervi così senza aggiungere altro e non sbaglieremmo affatto, ma adesso vi spieghiamo in maniera più approfondita perché Sekiro: Shadows Die Twice è un gioco portentoso e merita di essere giocato ancora oggi, a oltre sei anni dall’uscita originaria.

Sviluppato da FromSoftware per conto di Activision, Sekiro: Shadows Die Twice si discosta dal genere soulslike per proporre un’esperienza più simile a quella di un action/adventure, senza tuttavia lesinare sulla difficoltà e i tecnicismi (anzi!) e senza farsi mancare quel tocco in più che caratterizza tutte le produzioni dello studio giapponese.

Si tratta dunque di un gioco unico all’interno del panorama recente di FromSoftware, il che lo rende appetibile ancora oggi anche per tutti coloro che hanno già masticato per bene i vari Dark Souls, Bloodborne ed Elden Ring. Allo stesso tempo Sekiro: Shadows Die Twice spicca anche nel genere che prende come riferimento, proponendo un mix difficile da trovare altrove: un combat system all’arma bianca tecnico, rapido e stratificato; un sublime level design che si sviluppa anche e soprattutto in verticale, accoppiato con il pratico rampino in dotazione del protagonista; l’incentivo allo stealth, in un certo qual modo ereditato da Tenchu, vecchia perla del catalogo FromSoftware. Insomma, anche i più esperti del genere action, anche coloro che hanno giocato e rigiocato tutti i più importanti esponenti del genere delle ultime due decadi, troveranno in Sekiro: Shadows Die Twice qualcosa di speciale e differente.

Inoltre, rappresenta uno dei giochi più indicati per coloro che intendono mettere alla prova le proprie abilità. Sekiro è difficile, dannatamente difficile, ma nel modo giusto: non vi permette di sovra-livellare e non vi concede il lusso di chiamare un amico come nei souls, ma non è mai meschino. È severo ma giusto, come si suole dire. Bisogna impegnarsi molto, ma alla fine la soddisfazione che regala è impareggiabile, un’esperienza da inserire in grassetto nel curriculum da videogiocatore.

Purtroppo agli incentivi per giocarlo nel 2025 non possiamo aggiungere quello grafico. Intendiamoci, Sekiro: Shadows Die Twice è artisticamente sublime e abbastanza solido per un gioco datato 2019, caratteristiche che lo rendono godibilissimo ancora oggi, ma purtroppo (e ingiustamente) non ha mai ricevuto un update next-gen. Chissà che l’interesse duraturo e in continuo rinnovamento non convinca Activision a riservargli un trattamento di bellezza, ancor meglio se gratuito per tutti coloro che già posseggono il gioco. Su PC, intanto, è possibile rivolgersi alle immancabili mod.


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