Servizi pubblici in Molise, Boccardo: “Garantirli è sempre più difficile” – isNews
La segretaria regionale Uil: “Pochi lavoratori, poche risorse: in questo Paese la Pubblica amministrazione è un bancomat per la politica”
CAMPOBASSO. “È sempre più difficile garantire diritti con un sistema pubblico da anni penalizzato dal blocco delle assunzioni, con un’età media che va verso i 54 anni in Molise, lavoratori poveri, spesso precari, con retribuzioni medie di circa 1000 euro mensili sotto la media dell’Unione Europea, penalizzati dal mancato rinnovo contrattuale e dal limite del tetto di spesa dell’ex art.23 del D.lgs.75 per la contrattazione decentrate. La UIL non ha firmato il contratto perché non si è piegata all’elemosina di un contratto che svaluta il lavoro e non rispetta la dignità del lavoratore”. Così in una nota la segretaria regionale Uil Tecla Boccardo.
“In questo Paese la Pubblica amministrazione è un bancomat per la politica, si continuano a tagliare i fondi all’istruzione, alla sanità, agli Atenei pubblici per finanziare quelli privati. Gli uffici pubblici versano in condizioni drammatiche con personale sotto organico, in sanità, negli enti locali, nella scuola, nelle amministrazioni centrali, con condizioni di lavoro e carichi di lavoro estenuanti per quei pochi che restano e resistono, che con spirito di abnegazione continuano a garantire servizi essenziali ai cittadini ed equità sociale, un settore sempre più emarginato e abbandonato, proprio in un momento in cui le persone vivono un profondo disagio sociale, bisogna invece investire di più dando più attenzione a questi settori per un Welfare Regionale in favore dei diritti delle persone”, aggiunge Boccardo.
“In Molise – spiega poi – si sono registrati negli ultimi anni pensionamenti di personale superiore al 30% in particolare in sanità dove, secondo uno studio della UIL, si stima una riduzione di 148 medici e 385 infermieri a seguito dei futuri pensionamenti tra il 2026 e il 2030. In Molise la sanità è al collasso, non regge più, con diritti sociali e civili minati e con 28.000 persone che hanno smesso di curarsi perché non hanno le possibilità economiche”.
Secondo la Uil, è necessario potenziare il pubblico impiego con nuove assunzioni eliminando le esternalizzazioni di servizi, stabilizzando i precari, rinnovando i contratti con risorse adeguate. “Rivendichiamo e tuteliamo i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in un paese civile e abbiamo quindi scelto di non firmare contratti nel Pubblico impiego al ribasso ma di sedere comunque ai tavoli per dire la nostra, perché siamo una organizzazione sindacale seria che non si piega ai poteri forti e che ci mette la faccia, come faranno tutti i candidati nelle liste UIL del prossimo 14-15-16 aprile per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie, che ogni giorno lottano in difesa dei diritti dei colleghi e a tutti loro chiediamo di andare a votare per i propri rappresentanti votando le liste RSU della UIL”, Conclude la segretaria Boccardo.
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