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Serie A, Top&Flop della 24esima giornata – isNews

Basta una rete di Theo Hernandez al Milan per battere il Napoli e accorciare ulteriormente sul secondo posto


di Matteo Mongiello

ROMA. Con una rimonta da grande squadra l’Inter batte la Roma, allungando le mani sullo scudetto dopo il terzo passo falso consecutivo della Juventus, sconfitta in casa dall’Udinese e ora a sette punti dai nerazzurri con una partita in più; basta una rete di Theo Hernandez al Milan per battere il Napoli e accorciare ulteriormente sul secondo posto, vittorie fondamentali per la zona champions anche per Atalanta e Bologna.

TOP

L’ALLENATORE DELLE IMPRESE. Il cambio allenatore nel bel mezzo di una stagione non porta sempre i risultati sperati – vedasi Filippo Inzaghi già sollevato dall’incarico di mister della Salernitana dopo soli quattro mesi- ma per questa ardua scelta ad Empoli, il presidente Corsi, si è affidato alla ‘cabala’ che fino a questo momento non l’ha tradito, riportando su una panchina Davide Nicola, per ritentare il miracolo già effettuato proprio con i campani dall’allenatore piemontese.

L’Empoli di Andreazzoli – tredici punti in ventuno partite- sembra essere soltanto un lontano ricordo dall’arrivo di Nicola, capace di resettare la mente dei suoi giocatori e di farla ripartire proiettata verso l’obiettivo della salvezza, non più un lontano miraggio ma una solida possibilità dopo i quattro risultati utili consecutivi che hanno fruttato otto punti – vittorie con Monza e Salernitana e pareggi con Juventus e Genoa- e fatto uscire così i toscani dalla zona rossa grazie al bel calcio messo in atto e a una solidità difensiva quasi mai presente nella passata gestione.

MEGLIO DA AMMAZZAGRANDI. A fare la concorrenza per il ruolo di ammazzagrandi al Sassuolo – uscito vittorioso dalle sfide con Inter e Juventus- ci sta pensando l’Udinese, protagonista di sole tre vittorie in questo campionato ma arrivate con Juventus, Milan e Bologna- squadre che occupano tre delle prime cinque posizioni- senza le quali i friulani si sarebbero stabiliti in ultima posizione e con più di un piede in serie B.

La squadra di Cioffi, subentrato in corsa a Sottil, nonostante abbia registrato ‘solamente’ otto sconfitte in campionato- alla pari di squadre come Roma, Fiorentina, Lazio e Napoli che combattono per un posto in Europa-  risiede nei bassifondi della classifica per colpa di una ‘pareggite’ di tredici partite – ben quattro in più di Lecce, Monza, Torino e Bologna seconde con nove- ma le vittorie dello Stadium e di San Siro, entrambe di misura per 0-1, e la convincente vittoria sul Bologna per 3-0 hanno permesso di mettere tra loro e il Verona terzultimo una partita intera di distanza, con la speranza di riuscire ad ottenere bottino pieno anche in uno scontro diretto per la salvezza.

FLOP

ENTUSIASMO SMORZATO. Il ritorno di Walter Sabatini come direttore tecnico dei campani ha alimentato l’entusiasmo in una piazza caldissima come quella di Salerno ma, i pochi acquisti di livello per la categoria e un rapporto con Inzaghi mai decollato, hanno portato la Salernitana quasi ad accettare con largo anticipo la concreta possibilità di dover dire addio alla Serie A al termine di questa stagione.

Nello scontro diretto di venerdì sera con l’Empoli- quasi ultima spiaggia per giocarsi le proprie carte per salvarsi- non è bastata la spinta della curva Ferrovia, presente anche nell’allenamento di rifinitura del giovedì per caricare i propri ragazzi, e le reti nel finale di Niang e Cancellieri – dopo il primo gol in Italia di Weissman, utile a recuperare la sfortunata autorete di Zanoli- risuonano più assordanti di tutti i cori della tifoseria amaranto e smorzano le già flebili speranze nei cuori di un intero popolo.

CONTRACCOLPO PROLUNGATO. Dal 27 gennaio, data di Juventus-Empoli, ad oggi- giorno seguente alla disfatta con l’Udinese-a pronosticare che questi sarebbero stati i quindici giorni più bui e, con tutte le probabilità, decisivi per la corsa scudetto dei bianconeri erano veramente in pochi e a pensar di veder trasformato un vantaggio di un punto sui nerazzurri in uno svantaggio di sette punti- che potrebbe diventare a tutti gli effetti di dieci-  ancor meno, ma la realtà dei fatti è che il meccanismo perfetto, o quasi, della prima parte di stagione sembra essersi ingolfato.

Nell’intervista post sconfitta a San Siro, Max Allegri ha fatto ‘cadere le colpe’ sulla scarsa esperienza dei suoi giovani ragazzi nel giocare partite di questo livello e con questo peso specifico, difficoltà rispecchiate nell’incapacità di rialzarsi dalle delusioni nella sfida all’Udinese, in una partita senza carattere e senza leadership chiusa a secco di gol e con dei volti cupi, quasi a lanciare il messaggio di chi ha provato a mettercela tutta e sembra aver gettato definitivamente la spugna.


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