Società

Selene Caramazza: «Ho sofferto di attacchi di panico e ho capito chi c’era davvero per me, e chi no. Tutto quello che faccio è per i miei genitori»

«Tra 10 anni, vorrei vedermi forte, risolta, indipendente, felice e sana nelle relazioni». Quando pronuncia queste parole, Selene Caramazza è pacata ma decisa: un tratto della sua personalità che i registi sembrano apprezzare molto in lei. A dimostrarlo ci sono i suoi personaggi: donne volitive e forti che però non hanno paura di mostrare le proprie fragilità. «Mi piace andare nel profondo, sporcarmi, togliermi di tutte le mie protezioni quando interpreto qualcuno», come ci racconta. E lo stesso è accaduto anche per il suo ultimo film da protagonista, Arrivederci Tristezza, presentato nell’ultima edizione del Taormina Film Festival, dove insieme ad Alessio Vassallo e Nino Frassica racconta cosa significhi riprendersi da una relazione interrotta bruscamente e quanto sia importante avere una rete di sostegno quando tutti i punti di riferimento sembrano essere persi. «Io mi sono sempre vista molto indipendente. Poi, con il tempo, ho imparato che chiedere aiuto non è una sconfitta».

Selene Caramazza nel ruolo di Sonia in Arrivederci Tristezza

Selene Caramazza nel ruolo di Sonia in Arrivederci Tristezza

Temeva di dover dipendere da qualcuno?
«Più che altro di mostrarmi vulnerabile e avevo l’abitudine a pensare che fossi l’unica che dovesse occuparsi dei propri problemi. Alla fine, ho capito che dovevo lasciarmi andare».

È mai rimasta incastrata in rapporti che la rendevano infelice?
«Più in amicizia che in amore. Ho preso coraggio e mi sono allontanata da persone che non mi facevano bene. Poi, guardi, io nei rapporti cerco sempre l’amore puro».

Cosa intende?
«Per carattere, tendo a parlare poco, ma a dimostrare più con i fatti, quindi sono alla ricerca della purezza dei sentimenti. Non voglio rapporti superficiali, voglio scavare dentro le cose, non fermarmi a quello che emerge appena, ma immergermi. Quindi, cerco sempre qualcosa di vero e puro».

Torniamo al lasciarsi andare. Quando ha deciso che poteva farsi aiutare, cosa è successo?
«Ho selezionato tra le persone che mi stavano accanto, quelle davvero di valore, quelle che mi hanno aiutato a capire che c’era qualcosa che non andava, che volevano esserci nei momenti importanti e che avevano davvero voglia di aiutarmi quando ero in difficoltà. Il periodo del Covid è stato davvero una cartina di tornasole per fare questo passo».

Perché?
«Sarà stato forse l’isolamento, ma ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e non mi era mai accaduto prima. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a uscire da quella realtà soffocante, ma molte delle persone su cui pensavo di contare non c’erano. Quindi, che senso aveva mantenere rapporti con persone che drenano solo la tua energia positiva e non danno nulla in cambio?».

Selene Caramazza «Ho sofferto di attacchi di panico e ho capito chi cera davvero per me e chi no. Tutto quello che...

Manuele Mangiarotti

E la sua famiglia? L’ha aiutata?
«Certo… anche se loro erano lontani: io a Roma e loro in Sicilia. Però, a dimostrazione del fatto che, anche se non presenti fisicamente, lo si può essere emotivamente. Ecco quando parlo della purezza dell’amore io mi riferisco a loro».

Come hanno preso la sua scelta di fare l’attrice?
«Erano piuttosto confusi e frastornati. Alla fine delle scuole superiori, avevo detto loro che volevo trasferirmi a Roma e studiare recitazione ed è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno perché non avevo mai detto di avere questa passione. Però, loro mi hanno appoggiata e sostenuta, chiedendomi solo di frequentare anche giurisprudenza all’Università: una sorta di piano b».


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »