Scritte sui cartelli del cantiere di ToHousing+: non ci scoraggiamo
TORINO – Una frase scritta su uno dei cartelli del cantiere di ristrutturazione di ToHousing+, lo spazio di accoglienza per persone LGBTQ+ allontanate da casa dalle famiglie e rimaste senza un tetto gestito dall’Associazione Quore.
Una frase che sembrerebbe neutra “Una volta questo era uno studentato popolare” ma che evidentemente nasconde l’irrazionale fastidio per la nuova destinazione dei locali. Omofobia sottotraccia, quindi.
“Oggi dobbiamo denunciare un altro gesto vile e ignorante che ha vandalizzato i cartelli del nostro cantiere per la ristrutturazione TOHOUSING+, il nuovo progetto dell’Associazione Quore per l’accoglienza abitativa delle persone LGBTQ+”. Scrive l’Associazione Quore.
“Un progetto a cui stiamo dedicando tempo, energie, risorse e passione. – continuano – Un progetto nato per offrire risposte concrete a chi troppo spesso è costretto a vivere ai margini, discriminato dalla propria famiglia, da un datore di lavoro, da un proprietario di casa”.
Poi l’orgoglio per il lavoro fatto in questi anni: “Chi ha imbrattato quel cartello, evidentemente, non conosce gli anni di lavoro per costruire diritti, cura e comunità; non capisce l’importanza di garantire dignità e sicurezza a persone che, ancora oggi, subiscono esclusione e violenza solo per essere se stesse”.
“Noi ovviamente non ci scoraggiamo. – concludono – Ogni scritta piena di odio rafforza la nostra convinzione: è proprio questo il lavoro da fare. Continueremo a costruire spazi liberi, aperti, umani. Perché l’uguaglianza si fa, mattone dopo mattone. E a chi sceglie il vandalismo, rispondiamo con il nostro impegno. Più forte. Più visibile. Più giusto.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
Source link