Piemonte

scoppia il caso nel Cuneese

CUNEO – Ancora cani legati a catena, senza riparo, senza acqua, dimenticati nei cortili e nelle campagne del Cuneese. E ancora una volta, nessuna sanzione, nessuna denuncia. È la drammatica realtà raccontata da Stop Animal Crimes Italia, che da anni documenta e denuncia casi di maltrattamenti animali in tutta Italia: oltre 300 denunce solo nel 2024.

Due i casi simbolo tornati alla ribalta nelle ultime settimane: Rocky, il cane di Villafalletto, che lo scorso novembre viveva incatenato tra due pedane marce e ora è stato spostato in una stalla, ma sempre legato, senza un giaciglio; e Fido, a Levaldigi, anch’egli legato a catena da oltre un anno, ora nascosto nel cortile, sempre senza una cuccia. A Savigliano, infine, un altro cane rinchiuso in una gabbia di meno di due metri quadrati. Nessuna autorità è intervenuta.

Secondo l’associazione, la responsabilità è nella sistematica disapplicazione delle leggi sul benessere animale: le Polizie Locali spesso ignorano le norme, mentre le ASL veterinarie (deputate prioritariamente alla salute pubblica, non a quella animale), si limitano a generici consigli, senza sanzioni. Anche i Carabinieri Forestali, quando coinvolti, si trovano con le mani legate.

L’associazione lancia infine un doppio appello: alle istituzioni, affinché riconoscano il ruolo centrale delle guardie zoofile, e ai cittadini, perché evitino azioni illegali dettate dalla frustrazione, come il prelievo forzato di animali, che spesso finisce per creare strutture abusive e situazioni speculative.

Intanto per Rocky, il cane incatenato nella stalla, c’è una speranza: il proprietario si è detto disponibile a cederlo.

Per informazioni, è possibile contattare Stop Animal Crimes Italia al 366 536 3544.

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