Toscana

Scelta dolorosa dopo la chiusura del Malpighi Hub


Che la chiusura del Malpighi Hub fosse nell’aria non è certo una novità. Gli addetti ai lavori ovviamente lo sapevano, avendo ricevuto le comunicazioni dall’amministrazione. Le associazioni di giovani, Farrago Aps e Arezzo che Spacca, devono lasciare i locali di proprietà del Comune che una volta erano della circoscrizione Fiorentina. Lo fanno dopo cinque anni di intenso lavoro di organizzazione di eventi invernali ed estivi, su tutti Malpighi Sofà e Malpighi Festival, e di forte legame che si era creato con il quartiere dove insistono molte case popolari. Insomma azioni per i giovani promosse da giovani.

Adesso il Comune ha vinto un bando importante per le politiche giovanili e ha bisogno di quel luogo per mettere in pratica quella progettualità. Si tratta di 3 milioni e mezzo di euro con il quale saranno messe in campo 27 professionalità, previste dal ministero stesso, di cui 3 sono interne al Comune di Arezzo, questo per costruire progetti per i giovani. Tra le conseguenze dell’addio al Malpighi Hub ci sono le dimissioni del presidente e uno dei fondatori dell’associazione Farrago Tommaso Caperdoni e lo fa in polemica con l’amministrazione, con gli assessorati alle politiche giovanili guidato da Federico Scapecchi e quello al sociale di Lucia Tanti. 

“Ho dato le dimissione da Farrago Aps per poter parlare da libero cittadino sulla questione del Malpighi Hub” scrive Caperdoni sul suo profilo Facebook. “Sono stato presidente dell’associazione per 6 anni e quindi questa scelta è stata dolorosissima, ma ormai c’erano troppe divergenze su certe linee intraprese dal gruppo”. E poi continua raccontando che ha fatto quanto possibile per evitare la chiusura del Malpighi Hub, ma anche che i luoghi alternativi proposti dal Comune sono inadatti e li giudica “offensivi”. “Il Comune è pieno di luoghi dismessi che potrebbero essere restituiti alla comunità, invece è stato deciso che era meglio investire i fondi della nuova progettualità, su un luogo già attivato, agibile e a norma, sfrattando la realtà che l’ha abitata per anni”.  Per Caperdoni quindi “se Arezzo ha un luogo in meno per la cultura e l’aggregazione giovanile, è responsabilità diretta di Federico Scapecchi e Lucia Tanti”. In queste ore ricorda Caperdoni, sono state modificate anche le grafiche dell’evento che non si chiama più Malpighi Addio. 

Una presa di posizione forte, affidata al profilo Facebook nel quale poi è intervenuto anche lo stesso assessore Scapecchi, oltre che consiglieri comunali di opposizione.

“Puoi legittimamente criticare la scelta di aver destinato i locali di via Fiorentina 329 – gli scrive in merito Scapecchi – ma dovresti anche dire che ne eri a conoscenza da oltre un anno, da ancor prima che uscisse il bando di coprogettazione del Malpighi Hub. Se vuoi, potresti anche dire che il sottoscritto ha voluto fortemente creare un centro giovani in quei locali dopo la positiva esperienza del bando Fermenti. Potresti anche dire che attendo da tre mesi di sapere se le associazioni che gestiscono Malpighi Hub sono interessate ad andare avanti in un altro luogo pubblico, o in un luogo privato a fronte della disponibilità del mio assessorato di investire più risorse se necessario”.


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