Marche

«Scappo da Ricci? No, penso alle Marche»

CIVITANOVA Arriva alle 19,10 per fare il sopralluogo e accertarsi che tutto sia perfetto. Niente è lasciato al caso. Niente può andare storto nel giorno del kick off della campagna elettorale della vita. E così è direttamente il governatore Acquaroli ad assicurarsi che l’Eurosuole Forum di Civitanova si presenti al suo meglio. Monitora tutto dall’alto e si aggira tra i posti a sedere, che piano piano si riempiono. Tra selfie, pacche sulle spalle e strette di mano, il presidente in cerca del bis – in tenuta casual con scarpe sportive e senza cravatta – si sente a casa e si vede. Alle 21,15 il palazzetto è già pieno, pure troppo: c’è una sorta di gioco della sedia che lascia in piedi persino qualche sindaco. Ma nessuno se la prende: è il dì di festa.

Il clima

«Ci hanno fatto arrivare con i pullman per creare uno spirito di squadra», raccontano consiglieri regionali e persino esponenti del Governo come la sottosegretaria Albano. In tutto circa 5mila persone, da tutte le Marche. Se Acquaroli chiede, la sua maggioranza risponde. Seduti in prima fila ci sono i parlamentari Prisco, Castelli e Carloni. Sul palco «trumpiano» – come l’ha definito qualcuno degli organizzatori – si susseguono i rappresentanti delle 9 liste a sostegno di Acquaroli: Leonardi (Fratelli d’Italia), Battistoni (Forza Italia) – «Una cosa non hai fatto: non sei andato in tv perché eri qui a dare risposte al territorio», la sponda dell’azzurro – Latini (Lega), Saccone (Udc), Campanelli (Noi Moderati), Rossi (Civici Marche), Petrucci (Base popolare), Agostini (Movimento per le Marche) e Piscitelli (Marche in movimento). In platea ci sono anche esponenti regionali di Azione. Poi quattro testimonianza: sul sisma, sull’alluvione, sulla Beko. C’è pure Amerigo Varotti, ex direttore di Confcommercio Marche Nord, che fu coordinatore del comitato del no al passaggio dei 9 Comuni all’Emilia Romagna. La chiusura spetta ad Acquaroli, ovviamente, che elenca quanto fatto in questi 5 anni e traccia la linea dei 5 che confida di avere davanti. La missione più importante, in caso di rielezione «è riportare le Marche fuori dalla transizione». Lo slogan della convention è Più Marche e la ragione la spiega il governatore: «Ci sono state più Marche in questi anni che nella storia. La regione è cresciuta a livello di infrastrutture (ci abbiamo messo 4,5 miliardi) e di credibilità. Quando si è primi sui fondi sociali europei per tanto tempo, significa che c’è un’eccellenza». E ancora: «Siamo cresciuti a livello istituzionale, abbiamo ospitato il G7 Salute. Non mi ricordo negli anni passati nulla di tutto questo». E al suo competitor Matteo Ricci – candidato governatore per il centrosinistra – che lo accusa di scappare e di aver paura di un confronto con lui, risponde laconico: «Di occasioni per confrontarci ne avremo a centinaia. Ricci sa benissimo che alla fine ci stancheremo di vederci. Non mi interessano le polemiche, mi interessano le Marche». Una prova di forza, quella di ieri a Civitanova. Non solo per dimostrare all’avversario che FdI è ancora una macchina da guerra come lo era stata nel 2020 (e come ha continuato ad esserlo pure nelle elezioni successive) ma anche per sedare quel malcelato mix di timore e sudditanza psicologica che si stava facendo strada tra le fila del centrodestra di fronte ad un candidato dem obiettivamente forte. Per stoppare questa spirale negativa, Acquaroli ha radunato le sue truppe in un evento bis: se lo scorso aprile, a Senigallia, ad ascoltare la sua arringa c’erano solo i Fratelli d’Italia, stavolta a Civitanova ha chiamato a raccolta tutto il centrodestra. La maggioranza – al gran completo – che dovrà marciare unita e compatta per difendere il fortino di Palazzo Raffaello conquistato appena 5 anni fa dopo decadi all’opposizione.

La strategia

Una convention tutta marchigiana, senza big da Roma, per dimostrare che la forza dei numeri è autoctona. La premier Meloni e la filiera istituzionale sono un plus da calare sul tavolo in un secondo momento, quando il gioco si farà più duro. A radunare le truppe il camerlengo Andrea Putzu, consigliere regionale fedelissimo di Acquaroli e responsabile dell’organizzazione di FdI. È soprattutto suo il merito della riuscita dell’evento. Martedì a Palazzo Leopardi catechizzava i suoi sull’importanza della convention e forniva persino delucidazioni su come prenotare i posti in pullman. Tutti alla corte del presidente Acquaroli. Ai box di partenza: la corsa ha inizio.




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