Marche

Salvini nelle Marche: «Acquaroli? Sarà ancora il nostro candidato». Giorgetti: «L’Europa opprime le imprese» (Video e Foto)

ANCONA – I vertici nazionali e regionali della Lega, in vista del congresso nazionale di aprile, stamattina si sono ritrovati nel salone del Centro Federale Figc quasi del tutto esaurito, toccando i temi dell’economia contro la finanza, dell’imprenditoria contro il controllo di agenti esterni e poi del caldissimo tema riarmo, senza risparmiare bordate verso il governo europeo

 

di Marco Benedettelli (foto/video Giusy Marinelli)

Il tour della Lega verso il congresso nazionale di inizio aprile fa tappa nelle Marche. Nel salone del Centro Federale Figc di Ancona quasi del tutto esaurito, gli esponenti apicali del partito hanno compattato e scaldato i propri militanti, toccando i temi dell’economia contro la finanza, dell’imprenditoria contro il controllo di agenti esterni e poi del caldissimo tema riarmo, senza risparmiare bordate verso il governo europeo, le sue contraddizioni, «il caos» delle sue leggi, «pensate in tedesco e scritte in inglese», come ha scherzato il ministro leghista dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, e  «Le sue gabbie che opprimono i nostri imprenditori e i nostri figli», come ha rincarato il vicepremier, ministro delle infrastrutture e dei trasporti e segretario federale della Lega Matteo Salvini. Con loro, arrivati da fuori regione Armando Siri, coordinatore nazionale dei Dipartimenti della Lega e il senatore Alberto Bagnai, economista e Capo dipartimento economia della Lega.

E poi le autorità amministrative marchigiane, i sindaci marchigiani leghisti e i rappresentanti del mondo dell’imprenditoria.  L’incontro ha avuto anche una coloritura da avvio di campagna elettorale, verso le elezioni regionali del prossimo autunno. Matteo Salvini, a riguardo, è stato subito chiaro davanti ai giornalisti già prima della convention: «Squadra che vince non si cambia, Acquaroli sarà il candidato anche della Lega». Introdotti dall’onorevole Giorgia Latini che ha coordinato la mattinata  – unica donna politica sul palco – il presidente della Regione, così come gli amministratori leghisti hanno elencato i risultati raggiunti che il centro destra ha raggiunto dal suo insediamento nel 2020: «In 5 anni, abbiamo salvato l’interporto di Jesi, rilanciato l’aeroporto Sanzio, sbloccato piani infrastrutturali – ha rivendicato Acquaroli fra gli applausi  –  siamo andati oltre il modello centralizzato di sanità, pianificando e aprendo nuovi presidi».


Anche per Matteo Salvini l’appuntamento è stata un’occasione per tornare sui punti più identitari della proposta politica leghista. «Non sono venuto a fare il Ministro dei trasporti in questa sede. Rispetto a quanto fatto nelle Marche ho tutti i dati che mi forniscono i miei uffici e i politici del territorio», ha spiegato il vicepremier ad apertura del suo intervento, per poi entrare nel merito della guerra in Ucraina. «I giornali davano la Russia per sconfitta, vi elenco i titoli…», e poi l’attacco verso le sanzioni, «che invece hanno finito per danneggiare gli imprenditori italiani, come ho sempre sostenuto». Quindi ancora: «Mi sono sempre preso del “figlio di Putin”. Così come mi sto prendendo del “Trumpiano”. Ma io sono italiano – ha continuato Salvini – Trump è un personaggio complesso, non preventivabile, è una novità. È comunque da cretini litigare con il presidente degli Stati Uniti d’America. Quando giocavi a calcio al campetto, per fare le squadre, prendevi il più forte o il più debole?».

Secondo Salvini, «Trump si è salvato dall’attentato di luglio scorso per un centimetro. Evidentemente c’era un disegno, oggi possiamo scegliere se unirci al trenino dei perdenti o no. Mentre in piazza scendono gli indecisi, un po’ per i carri armati, un po’ con le bandiere della pace, un po’ con le auto elettriche». Salvini non è tornato sulla sua proposta del ripristino della leva militare ma ha ribadito che «In Italia dobbiamo aumentare le spese in sicurezza, per migliorare il presidio dei confini. Guadiamo alla frontiera Sud, da dove vengono i pericoli del terrorismo. Non solo ad Est».  E poi, nel corso della polemica verso le auto elettriche, non è mancata la stoccata a Fratoianni e alla sua Tesla, tormentone social degli ultimi giorni: «Il compagno si è comprato una macchina elettrica da 46mila euro, anzi no, era della moglie. Quindi in famiglia c’è anche il patriarcato». Per poi concludere con un dato uscito oggi, più serio, sul nuovo codice della strada da lui applicato: «In tre mesi, rispetto allo scorso anno, ci sono stati 61 morti in meno per incidenti auto. Tutti mi hanno criticato, ma è un successo. Da ministro dei trasporti ho contribuito a modo mio a salvare vite, a combattere la denatalità».

Prima di Salvini, che ha concluso la convention, è salito sul palco Giancarlo Giorgetti: «Le Marche sono il posto più difficile da raggiungere in Italia, è vero – ha esordito scherzando il ministro dell’Economia, che poi ha concentrato buona parte del suo intervento ribadendo il no della Lega al piano di riarmo e in polemica verso le istituzioni di Bruxelles: «I dazi? In Europa esistono già, sono le regolamentazioni imposte dall’Unione che gravano sulle nostre imprese – e poi ancora – Stiamo facendo una fatica immensa a ridurre il debito, e ora dobbiamo trovare 1,2 o 3 miliardi per rifinanziare le armi. Va bene la difesa, ma vogliamo decidere il dove, il come e il quando spendere. Investiamo almeno in aziende italiane. Sono posizioni, queste che fanno parte del nostro codice genetico».

La mattinata è stata scandita da numerosi interventi, preceduti da video con una colonna prorompente.  Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha ringraziato Giorgetti e Salvini, per il continuo dialogo e il supporto. C’è stato il panel dedicato al valore della imprenditoria territoriale a cui hanno partecipato Andrea Antonini assessore alle attività produttive della Regione, Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche, insieme ai rappresentanti dell’industria locale, tra cui Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici, Lino Rossi della Erede Rossi Silvio” , Massimo Fileni presidente del Gruppo Fileni e Angelo Galeati, Ceo del Gruppo Sabelli.  È seguito il panel sulle infrastrutture, con l’onorevole Mirco Carloni, Presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera dei Deputati,  Massimo Stronati, presidente di Interporto Marche S.p.A. e Francesco Casoli presidente del gruppo industriale Elica Spa e Alexander D’Orsogna amministratore delegato dell’Aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona che ha annunciato un possibile volo Ancona Mosca con scalo a Belgrado, quando sarà raggiunta la pace.  Piccola e media imprenditoria, valore della filiera, esigenze infrastrutturali e elenco da parte degli amministratori dei traguardi raggiunti hanno fatto da filo conduttore della parte più marchigiana della mattinata.

 

 

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