Lazio

Roma celebra la Giornata Internazionale delle Arti: a Parco Marconi

Sabato 21 giugno, Parco Marconi si trasforma in un laboratorio a cielo aperto dove l’arte diventa ponte tra le persone. Una giornata gratuita e aperta a tutti, firmata Nuova Acropoli Roma.

Musica, performance dal vivo, laboratori creativi e condivisione: tutto questo e molto di più è in programma per sabato 21 giugno al Parco Marconi – Lungotevere di Pietra Papa, dove la sede romana di Nuova Acropoli accende la città con un evento speciale in occasione della Giornata Internazionale delle Arti 2025.

All’interno di una rassegna internazionale che coinvolge le sedi di Nuova Acropoli in tutto il mondo, Roma si prepara a offrire un’intera giornata all’insegna della bellezza, dell’incontro e della partecipazione.

L’obiettivo? Restituire all’arte il suo potere originario: unire, ispirare, trasformare. Un invito a creare, non solo a guardare.

Dimenticatevi i ruoli passivi: qui il pubblico è protagonista. Laboratori per tutte le età, workshop esperienziali, esposizioni e performance artistiche trasformeranno Parco Marconi in una vera e propria officina del talento condiviso. Pittura, musica, danza, poesia, teatro, ogni linguaggio artistico sarà uno strumento per entrare in relazione, sperimentare, scoprire qualcosa di nuovo su di sé e sugli altri.

“Non vogliamo solo mostrare l’arte, ma viverla insieme,” spiegano i volontari di Nuova Acropoli. Il programma lo dimostra: attività pensate per coinvolgere attivamente i partecipanti, stimolare la riflessione, educare alla bellezza e all’armonia come strumento di crescita personale e collettiva.

L’associazione crede nell’arte come strumento vivo per ricostruire legami ed essere un punto d’incontro. Il messaggio che attraversa l’intera giornata è chiaro: nella diversità delle forme, dei colori e dei suoni, possiamo riscoprire ciò che ci unisce. Un gesto condiviso, una nota suonata insieme, una tela riempita a più mani: sono questi i piccoli miracoli che l’arte, se vissuta in prima persona, riesce a compiere.

L’idea che ispira il festival e dare voce a qualcosa di radicalmente necessario: un ritorno all’incontro autentico, attraverso un linguaggio che precede le parole e oltrepassa le differenze. Secondo Platone, l’arte (τέχνη, téchne) era un mezzo per portare alla luce ciò che è vero, buono e bello. Non un semplice ornamento, ma un atto trasformativo, capace di riflettere il mondo delle idee e orientare l’anima verso ciò che unisce. Anche Aristotele, nella sua Poetica, riconosceva nell’arte drammatica — in particolare nella tragedia — un valore catartico: un processo di purificazione collettiva, di immedesimazione e riconoscimento reciproco.

Oggi, in una società che tende a specializzare, separare, classificare, l’arte torna a essere un campo d’azione radicalmente umano. Creare insieme, osservare insieme, lasciarsi toccare da un gesto, un suono, un colore, significa mettere da parte le maschere e ricordarsi di appartenere a qualcosa di comune.

L’arte, in questa prospettiva, non è solo il risultato (un quadro, una coreografia, una poesia), ma il processo: lo spazio condiviso in cui l’io incontra il tu. Martin Buber, filosofo del dialogo, affermava che l’essere umano si realizza pienamente solo nella relazione, nell’incontro genuino tra soggetti.

L’arte, se vissuta come esperienza partecipata, si fa proprio luogo di dialogo: uno spazio dove ogni individuo si rivela nella sua unicità e al tempo stesso si riconosce parte di una dimensione più ampia. Inoltre, l’arte ha la forza di rendere visibile l’invisibile, di esprimere ciò che spesso le parole non riescono a dire. In questo senso, diventa uno strumento di cura.

Come sostiene la filosofa Martha Nussbaum, la capacità di immaginare la vita altrui attraverso l’arte sviluppa empatia e comprensione morale: qualità essenziali per ricostruire comunità fondate sulla solidarietà.

Nuova Acropoli, che si occupa di filosofia attiva con le sue iniziative artistiche partecipative, non concepisce l’arte come privilegio per pochi, ma come linguaggio universale, accessibile, necessario. Creare insieme significa riscoprire il significato originario del termine “comunità”: non solo stare insieme, ma costruire insieme.

In definitiva, promuovere l’arte come strumento per ricostruire legami non è un’operazione estetica, ma profondamente etica e politica: significa restituire alla collettività spazi di senso e di relazione. Dove ciascuno possa tornare a sentirsi parte di un tessuto comune. Dove la bellezza non sia fine a se stessa, ma mezzo per tornare umani. Insieme.

Dalla mattina fino a sera, l’evento sarà una festa aperta e gratuita, adatta a famiglie, giovani, curiosi e artisti in erba. Basta portare con sé un po’ di voglia di mettersi in gioco – al resto ci pensa l’energia contagiosa dei volontari di Nuova Acropoli.

L’ingresso è libero e la partecipazione è gratuita. Un’occasione perfetta per scoprire (o riscoprire) il potere trasformativo dell’arte, immersi nel verde di uno dei parchi più suggestivi di Roma. Perché, come ci ricorda Nuova Acropoli, l’arte è per tutti e di tutti.

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